giovane critica - n. 29 - inverno 1971

46 IL MARXISMO . NON CORRE PIU IL PERICOLO DI MORIRE DI NOIA RICCARDO LOMBARDI Ca11 comp.;gn1, m1 .ivvatgo del quadro "tendenzioso" che voi ew,Jic,tamente date al vostto quf'sttonano e del proposito d1 considerare elemento dello r1spos1<1 "11 modo In cu, esso sareb b(> stato r1balta10•·. per premettert> \Ub1to che la prevalente problema11c1ta della mia risposta non vuole m nessun modo cost11u1re un al,b• o uno schermo per d1ss1mulare nella mcer tezza conf~sata delle prospettive una amb1gu1ta nei propos,ti d, azione; intendo c1oe sottrarmi alla tentazione d, puntare sulle angosc,e esistenziali che una s1tuaz1one m cui tutto v,ene rimesso 1n gioco induce. per darm, ad eserc1taz1oni d1 wl ,ps1smoo di narc,s,smo, al riparo delle qual! r1servars1 tutte le poss1b11+uscite. ,v, comprese le "uscite d1 sicurezza" Indubbio e per me che quella che v1v1amo non è solo una cr1s1 d1 ,deolog1e e d, prosµewve, ma qualche cosa d1 p1u, una crisi d1 c1v11ta,c1oe sostanzialmente d1 valori, probab1I mente raffront.b11e all'immenso tumulto della fine del mondo antico che precluse al cr1st1anes,mo o a quello religioso e sociale della riforma; ne m1 sembra che sia poss1b1le fronteg• g1are 1·apparente confusione delle idee e det propos1t1 ncorren do. come qualcuno ha suggerito, ad un "anno sabat1co·· del maousmo. che consenta riordini e le rev1s1on1necessarie con la conseguenza mev1tab1le d1 un quietismo e d1 un atten d1smo o d, un conseguente emp1r1smo nella pratica Quando s, rimproverano a, mov1ment1 contestatori te contrad d1z1om, le orge d1 1rleologem,. 1 ritorni a concezioni pr1m1t1ve. l'incapac•ta d1 elaborazione d1 stra1eg1e coerenti, si dimentica disinvoltamente che , Partiti e le forze trad1z1onali a loro voi· ta sono inv1sch1at1 m altrettante, anche se diverse, contradd1 z,om nel tentativo d1 rimettere a fuoco 11loro patrimonio storico, senza rimettere m questione rachca1mente un m,t:leo dogm,mco ritenuto al sicuro; quando invece non e certo per caso che la c11s1dbb•a investito 1n p,eno e contemporanea mente ti capitalismo, 11comunismo, il crin1anes1mo s,a nelle toro 1deolog1e, che nelle loro concrete man1festaz1on1 storiche Sembra a me che tale cns, sia la nwl tante d1 due grosse componenti: la prima, il discredito e la mattend1b1lita cu, SO· no arrivate le man1festaz1on, storiche ,n cui ,I manusmo s, e f1n'ogg1 realizzato: baS1a penSdre al vuoto che ha lasc,ato la caduta del mito pure esaltante della "patria del socialismo", alla lesione enorme che nel s1stemc:1d1 valor1 d1 almeno due generaz1on1 ha portato la dissidenza russo-cinese, ,I soffoca• mento della esper1f"nza d1 Praga, la md1tferenza pratica, se non la acquiescenza, con cu, la ex patria o te ex patne del socialismo hanno lasciato e lasciano distruggere dai loro alleati 1 mov,ment1 comumst1 piu forti del mondo afro-as1at,co, dal pdr t1to 1ndones1ano a c1uello sudanese, al movimento nYolu 11onano d1 Ceylon, al Tudeh iraniano, quest'ultimo da parte d1 un goYerno a cui c10 malgrado non s1 e lesinato anche recentemente ti titolo d1 valido combattente contro 1'1mper1al1smo' La seconda componente. st,ettamente legata alla prima. e 1deolog1ca (' certo che il marxismo non muore piu d1 noia (come scrisse Sartre negll anni '50). che I marxisti hanno ripreso con un certo vigore ad arricchire 11patnmon,o smet· 1endo d1 hm1tars1 a fornire la g1ust1f1caz1one ideologica del fatto compiuto in un quadro d1 conformismo disperante, ma non e meno vero che uno almeno dei fondamenti essenziali della ,mpostaz1onc maonsta, strettamente legato alla s1tuaz1one stonca 1n cui essa si deftnt, ha bisogno d1 una profonda revisione senza la quale m, pare 1mposs1bde elaborare una nuova strategia rivoluzmnana alla m1su1a de, probtem, d1 oggi Scriveva recentemente J M Domenach che "Il marxismo gene• ra un affollamento d1 analisi critiche. ma non permette di sorpassare la v,sione borqhese del mondo alla quale esso e congen1talmente legato" e che 'TeYoluz1one del marxismo sovietico. l"attegg1amento de, part1t1 comunisti rivelano la parentela de, 1Jalor1 che li ispirano a quella det mondo borghe• se: l'apologia del lavoro che d1sc1pllna e strumentalizza la natura, 11primato delle infrastrutture economiche, e della accumulazione industriale'' Il marxismo, egli si ch1edeva, e una filosofia dell'epoca del cap1tal1smo ascendente, la sua ne• gaz1one certamente. ma non e forse esso legato all'avversano da una consustanz1allta ongmate IO modo che esso esplica 0991 la sua venta e la sua eff,cac1a nell'organizza11one e nelle d1sc1pl1ne dell'industria> Ora, a me sembra, che una nuova strategia rivoluz1onar1a quale essa emerge ancora confusamente dalle esperienze e dalle intuì• z1on1 delle nuove generazioni con le sue fondamentali esigenze dt rifiuto dell'ordine gerarchico, della dt111s1oneautoritaria del lavoro, del produtttv1smo come regola d1 sviluppo e d1 progresso sia m manifesta contradd1z1one con quel residuo 1deotog1co borghese che 11marxismo ha contratto dalla sua matrice stofi. ca. c1oe dal capitalismo IO ascesa (e che perciò, a mio g1udiz10, ne è solo un elemento 1nessenz1ale ed elimmab,le). ma che la realizzazione del marxismo nei paesi socialisti non solo non tende a nf1utare, ma, al contrario, a sviluppare e consolidare Con ciò, so bernss1mo d1 esporre ,t fianco all'accusa d1 rev1s1on1· smo, ma questo è uno det nsch1 che, come d1ch1aravo in princi· pio, si devono correre se si vuole essere ones·t1. Non a d1feu d1 tale rischio, ma per essere quanto più possibile ch,aro nel contesto

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