36 delle rivend1caz,on.: tale è stato l'itinerario consumato da gran• d1 masse m pochi mesi. S1gn1f1cativo è che la lotta per il controllo dentro la fabbrica sia cresciuta insieme alla lotta per il controllo della società: l'organizzazione pol1t1ca unitaria nei quartieri. le forme dirette d1 lotta sulle questioni delle abita· z1oni, sui serv,z1 e sulle infrastrutture. Partendo da esigenze ,m. mediate la classe operaia ha scoperto il nesso organico, diretto, tra la lotta m fabbrica e la lotta nella società. Pur riaffermando il suo diritto a 1ncrement1 salariali, ha conquistato cosc.enza della mut1hta d1 una rincorsa salari-prezzi all'interno d1 un meccanismo d1 produzione e di consumo che 1i vedrebbe sempre perdent, perche organicamente legato a una log,ca estranea. E' apparsa chiara a strati crescenti di lavoratori la necessità d1 respingere la monetizzazione della fatica e della salute. e di lottare per cambiare la struttura dei consumi e quindi il quadro econom,co-sociate. Questo moto non si è nstretto alla classe operaia. Esso ha in• teressato direttamente le -.cuole (su ciò tornerò più avanti) e al• tre importanti sezioni della società Non solo la sua dimensione ma la sua natura erano mcompatibili con la politica del centro• sinistra, come è mcompatibile con una cogestione subalterna l'idea stessa. e tanto più la pratica di un controllo alternativo. Il tema vero del grande conti 1110che s1 è protratto per due ann, nel cuore della società è stato questo. A un certo momento la strategia dei grandi gruppi ha concentrato il suo fuoco su Questo centro. a costo d1 pagare altri prezzi: distruggere 1 delegati e , consigli, arrestare e deviare il movimento per 11 controllo. tagliargli lo sbocco pol!t1co. isolare su questo terreno la classe operaia da• suoi alleati. Il riflusso Il momento culminante della poderosa spinta d1 massa verso sinistra - la fine del 1969 - ha coinciso con lo scatenarsi di un organico e articolato contrattacco avversario: le bombe d, Milano. gli assalti delle squadre fasciste. la massiccia repressione g1udmana e pollz,esca, la fuga dei cap1tal1 all'estero, l'aumento dei prezzi e delle tasse, 1 licenziamenti, l'iniziativa pressante de, grandi gruppi privati e pubblici nella sfera politica e nei partiti. Quando grandi lotte operaie non si limitano a strappare m1g\1orament1 salariali e normativi. ma mettono in discussione Ull ordine sociale, e chiaro che una sfida si apre. che le forze della conservazione e del capitale reagiscono con violenza, che scattano tutti I meccan,sm1 099etttv1 di difesa d1 una società. 11punto è: la capacità del movimento operaio di respingere il contrattacco e andare avanti Questa cap.tc1tà è stata msuffi· Tre domande politiche / Lucio Libertini Nel breve giro d, due anni i rapporti di forza complessivi sono cambiati a svantaggio della Sinistra si e delineato un corse po• littco moderato che util,zza insieme la sopravvivenza del centrosm,stra a se stesso e ,I ricatto fascista Su questi elementi di ana/151 n11 pare sia difficile d,ssent,re ormai c,ente. ed e qu1nd1 cresciuto sempre p,ù un riflusso sociale e politico verso desua. Gli aspetti p1u appariscenti del nflusso sono stati I cosp1cu1 vantaggi elettorali consegu1t1 dai neo.fascisti. nella disgregazione sociale det Sud e nel d1sonentamen• toi dei ceti 1ntermed1 d1 grandi città; lo spostamento verso de• stra nelt'cqu1librio mterno della OC; lo sviluppo d1 una socia1• democrazia retriva. la cr1s1 delle posmon1 avanzate det mon· do cattolico. Ma ancora più gravi. al fondo. sono le d1fficol· tà insorte nella unif1caz,one delle forze soc1al1 interessate al cambiamento: la crisi parziale nei rapporti tra ceti intermedi e classe operaia: la penetrazione m certi settori di lavoratori d1 1deolog1e dell'avversano. ti rischio d1 isolamento detle avan· guardie d1 massa. Nel breve giro di due anni i rapporti di forza complessivi sono dunque camb1a11, a svantaggio della Sinistra: s1 è delmeato un corso polltico moderato che utiliZ• za msieme la sopravvivenza del centro-sm1stra a se stesso e il ricatto fascista e della "destra nazionale". Su questi elementi d• analisi m1 sembra che sia d1ff1cile dissentire ormai, e perciò m, limito a md1carli sommariamente. Devo solo aggiungere che d riflusso non ha certo cancellato l'esperienza e I risu1• tat1 delle grandi lotte sociali: esistono i problemi posti, le avanguardie d1 massa organizzate mtorno a1 nuovi strumenti d1 ~ontropotere. e la forza complessiva del movimento opera• 10 e .grande. Tuttav,a t'equ1libr10 precario tra la spmta a sini• stra m certi settori della società e 11 riflusso non può essere mantenuto a lungo. Le ragioni che spiegano l'entità del riflusso a destra si trova· no. a mio avviso. nell'indirizzo r1form1sta cosi consistente nel movimento operaio oggi: e che certo s1 mcarna nella presenza subalterna del PSI nell'ordme del capitale, ma 1nveste e condi· z1ona l'insieme della Sinistra. Quando parliamo di md1rizzo n• fo1m1sta sono necessarie due precisazioni. La prima è che non v1 e 1n eh, scrive. e m molti altri emici del riformismo 11rif1u· to delle riforme. Senza la continua def1n1Z1one di ob1e;t,vi SO· c1ah 1mmed,at1 (caxi. fisco, trasporti. oltre a tutti I temi di fab· br1ca ecc.) non vi è una linea rivoluzionaria di massa ma solo una impotente declamazione massimalistica C1ò che distmgue una ltnea rivoluzionaria da una linea riformi· sta non e l'accettazione o 11rifiuto delle riforme come ob1ewvi di lotta. E', mvece, che la seconda riduce ogni coxi a modelli leg1slat1v1volti a realizzare modifiche m,g1 1orative del sistema contrattate con d potere cap1tahst1co, mentre la prima, se arri• va a investi.re tutti I livelli e tutti gl1 strumenti compresi quelli 1st1tuz1onah, pone gli ob1ett1vi sociali 1n strett~. organica corre· laz1one con 1Imov1mento, e fa della totta per essi un momento
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==