30 1ncui ,1popolo si e conquistato e difende ogni giorno dura• m,'nte 11 <f; tto a lo1t,11f' ,l p,1rl<1rl' a mJn1fostJ1(' ed una realta 1ncui la stat1zzaz,one de, mezzi d1 produzione e accompag.,ata da una nuova strauf1caz1one sociale, totalmente rigida. con una classe operaia che contd assai poco, senza reale poss1b1hta d, parlare. d1 scioperare. d1 manifestare, non e un'alternativa fra le p,u invitanti Qualcuno potrebbe parlare della scelta fra la peste ed 11colera. Pe, Questi mo11v1a m,o avviso il discorso sull'autonom,a ,nternaz,onale, sult'or1ginal1ta del modello so• c1al1sta. sulla democrazia. non e un'eserc,taz,one d1 destra, ma espnme una precisa scelta d1 sinistra DARE CREDITO POLITICO ALLO SVILUPPO DELL'AUTONOMIA PROLETARIA LUCIANO DELLA MEA Sbagliavamo noi dei Quaderni rossi nel ritenere che un piano economico comptess1vo 1n un sistema capitalista fosse poss1b1· le. e che potesse conseguire una razionalità globale, dalla fabbrica alla società. Lenm. a suo tempo, aveva escluso tale possibilità. A1 nostri tempi. se non ricordo male. econom1st1 manost1 quali Bettelhe,m e Dobb, hanno ribadito ,1 suo g1u• dmo. Ha ragione 81uno A 1zz1 nel riscontrare una generale tendenza verso 11capitalismo d1 stato che pot, liquidata tutta una sene d1 elementi mercant,11. sarebbe destmato a diventare Colletti· v1smo Burocratico (anche se a me pare che I Collettivismi Burocrat1c1 nazionali restmo in buona misura cap1tal,sm1 d1 stato, e che tali siano comunque negli elementi sovrastruttu· ral1 che, com'è noto, mutano adag1ol Il cap1tallsmo d1 stato potrebbe consentire. m effetti, una pianificazione economica come quella che noi dei Quaderni rossi a suo tempo prospet• tammo e anal 1zzammo. partendo dallo sviluppo del capitale costante, dai rapporti d1 produ11one nuovi che questo determi• nava. dai mutamenti che esso necessariamen1e induceva nella soc1eta. nella sfera della determinazione dei bisogni e quindi dei "valori" sociali e culturali Il fallimento del centro-sm1stra. m Italia. e il fallimento della teorizzazione tecnocratica d1 Pasquale Saraceno, il quale ha tentato d1 combinare concettualmente capitalismo di stato e capitalismo privato in armonia m una perdurante economia d1 mercato. In pratica, l'IRI s'mg1gantisce. e le s1mbios1 fra mdustne e banche statali e mdustrie e banche private sembra· no volgersi gradualmente a vantaggio della parte statale, anche se I poteri dei tecnocrati equivalgono a quell, dei capitalisti privati, e anzi aumentano (Cefis alla testa della Montechson incarna questo discorso a colpi di.. Bastog,). Siamo sotto questo aspetto IO una fase di transizione. E sussi• stono elementi contradd1tori d1 non facile superamento, uno dei quali e costituito dalla crescente espansione delle società multi· nazionali i cui interessi, sui patrii suoli, possono non concillars1 con I piani di sviluppo nazionali dei èapitalism1 di stato; mentre l'ordinata crescita dt un cap1tallsmo d1 stato sovranaz1onale. se s1 pone come una necessità logica. tuttavia appare IO pratica decisamente 1rreahzzab1le: anche il capitalismo di stato serba, 1nfat11. nei suoi rapporti 1nternaz1onali, una condotta anarchica, concorrenziale e competitiva. per ragion, che non sono soltanto o soprattutto economiche. 11centro•s1nistra, come espressione pollt,ca dell'idea d1 una pi> n1f1caz,onechesodd1sfac:es.se, al d, là del conflitto di classe, l'inte-
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