giovane critica - n. 29 - inverno 1971

24 frontali, e nello stesso temPo d1 raggiungere questo nsultato prima che le 1st1tuz1oni democratiche siano decotte. e che la gente non s1 riconosca più m una realtà politica che non dà risultati v1s1bil1. La cnt1ca da sinistra al PCI e al PSI. che stanno svolgendo un'azione po1it1ca del tutto complementare, e certamente facile e per certi aspetti anche giusta. ma non tiene conto del fatto che oggi questa realtà 1st1tuz1ona1e, a causa del fallimento del centro•s1mstra, si regge solo per l'azione d1 sostegno del PCI. che lo sta facendo senza 1mmed1ate contropartite programmat,che non per una sorta d1 abom1ne· vole v1z10 r1form1st1co, ma perché ritiene che dal crollo dell' attuale regime 1st1tuz1onale non s1 fuoriesce da sinistra con il sistema de• constgll. ma da destra con ta repubblica presiden• z,ale. Certamente. questa sItuavone a tungo andare non può durare. Per questo 11PSI, sopravIssu10 alla catastrofe dell'unificaz,o• ne socia1democrat,ca e nel contempo impegnato a recuperare una funzione pol1t1ca reate. ha espresso l'unica ipotesi d1 mo· vimento 0991 esistente nella situazione politica italiana, la li• nea de1 nuovi equilibri. La linea dei nuovi equilibri parte da un'analisi cntIca delle esperienze stonche fatte dal PSI in questi 25 anni, del frontismo e del centro-sinistra. Da queste espEnenze stanche con le loro luci e le 1oro om• bre. 11PSI sta t1rando alcune conseguenze. La prima è che 11suo ruolo pollt1co denva m modo decisivo da, rapporti con la OC e con il PCI. Se d PSI sI appiattisce sull'una o sull'altra di queste forze pol1t1the non solo va incontro regolarmente a pesantt sconf1ttt ma tutta la situazione poli· tica subisce involuzioni profonde attraverso la contrapposizio· ne frontale fra la OC e il PCI oppure 11patteggiamento tatt1cist1co fra le due "potenze". Per converso 11PSI non può cadere m una sorta d1 mtegralismo laico. Il PSI, può svolgere una funzione d1 cerniera nella situazione politica ita· liana, nella misura in cui punti a costruire un omogeneo schieramento nformatore che comprenda Il PCl1 dando ad esso, se le condizioni lo permettono. uno sbocco ~i governo in cui far pesare sulla DC la forza d, tutta la sInIstra, oppure pas- ~ndo all'oppostZ1one se l'equilibrio democristiano rimane at• testato sull'attuale prevalenza della componente integralista I nodi programmatici da porre al centro dell'operazione sono lo sviluppo dei consumi sociali come è richiesto dai sindaca· tI, una politica economica di espansione per l'occupazione operaia e il Mezzog1orno, l'affermazione di un condizionamento reale sui grandi gruppi pubblici e privati. il controllo sull'azione dei corpi separati dello stato. Perché questa azione abbia una qualche poss1b1hta d1 successo è 1nd1spensab1le una forte ripresa del mo11Imento delle masse. che sia in grado d1 dare un'un1f1cazione politica agli ob1ett111d1i difesa dell'occupazione e dei nuovi rapporti d1 potere nelle fabbriche e alte md1caz1oni d1 riforma. Diventa quindi decisi• vo che Il processo d1 unità sindacate sI basi su uno sviluppo del movimento e si fondi su un'effettiva affermazione delle nuove forme di democrazia operaia. D'altra parte è md,spensabile che vada avanti nella realtà del paese, in una chiave non frontista. il processo di unità a si· nistra fra il PSI, il PSIUP, il PCI e le forze di ,spirazione cattolica come l'MPL. E' indispensabile chiudere la lacerazio• ne aperta nel movimento operaio dal centro·sinistra e di farlo non solo ricercando convergenze su, problemi immediati, ma anche aprendo un dibattito sulla strategia della sinistra. Biso• gna dire con chiarezza quello che si vuole. il senso dell'operazione politica che la sinistra vuole fare, anche nelle sue componenti tattiche. Tutto questo passa attraverso un mutamento profondo nel quadro politico che difficilmente potrà essere ottenuto se il PSI, scegliendo i tempi e 1e occasioni più opportuni, non deciderà di passare all'opposizione. Il trapassodd una fase politica ad un'altra presenta anche elementi di continuità, ma quando arriva l'ora della 11erità, è inevitabile un momento di scontro e di rottura Solo in questo modo è forse possibile ridare alla situazione una forte tensione politica. restituendo alla gente il gusto per la politica. Poche pdrole, mfme. sul PCI. Il travaglio in corso nel PCI è una cosa seria. Il PCI sta tutto· ra 11ivendoil dramma costituito datla necessità di una ricon· versione strategica profonda. Infatti il PCI è nato nella so· cietà italiana con un'ipotesi secca di rivoluzione. Per il PCI del ·21 ed anche per il PCI degli anni '30 non c'erano mo· menti di transizione e di gradualità nel passaggio dal capitalismo al socialismo. così come non c'erano fasi intermedie nel passaggio dal fascismo alla dittatura del proletariato. Solo in abbozzi isolati ed emarginati prima Tasca e poi Gramsci in carcere formularono un'ipotesi d111ersaL. a svolta di Sa1er· no rappresentò l'assunzione di questa ipotesi come scelta po· litica complessiva del PCI, quella cioé d1 puntare su una fase intermedia di carattere democratico, da cui fuoriuscire graduai• mente con la politica delle riforme e delle alleanze. All'ipo· tesi secca di rivoluzione. si è sostituita un più complesso rapporto dialettico fra democrazia e socialismo. Non credo sia stata una squallida vicenda di opportunismo. Le categorie morali applicate ai partiti in effetti spiegano motto poco. A mio

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