16 Tre dom1nde poll1ich~ Filbriz10 C1cchitto Il rapporro fabbrica soc,eta e srato molto più mosso e conrradd1tor10 d, quello 1pot,zzato da P1nz,en Diversamente dalle prev,s,onl sue e, success,vamenre.della sm1straexrraparlamentare, quest'ultima s1e trovata tra , piedi part1t1 e smdacat, della sm1stra trildmonale, lilddove ti "grande disegno r,form1st1co" si mceppava ed entrilva m cr,s, nell'analisi e nel discorso politico d1 Raniero Panz1en. Discorso che ha trovato nel 68·69, nelle grand, lotte az1endal1e contrattuali, una parziale conferma paradossalmente proprio perché a,cum elementi d1 fondo della soc,eta italiana e della realtà Po· ll11cas1erano mosse 1ndireztOn, diverse da quelle in esso ipotizzate In primo luogo le contraddmoni t1picht! del sistema cap1tal1st1co,tallano hanno 1mped,to la razionahzzaz1one e la programmazione al livello d1 organicità ed, compiutezza previ• sti. Se è vero che un polo neocap,tahsta si era coagulato nella società italiana esso non ha avuto però ne la forza d1 ellmmare le pos1z1omparassitane e d1 rendita né tanto meno la capacita d, omogene,zzare la nostra realta recuperando il Mezzog,orno al livello più alto e più "puro" delle categorie capitaliste. Di conseguenza 11rapporto fabbnca-soc,eta e stato molto p,ù mosso e contradd1ttono d1 quello ,pot1zza10 da Panz,en, cosi come, a ltvello politico, l'operazione di integrazione totale non è sca11ata Il centro-sinistra si è d1sart1cola10, 1'un1f1caz1oneSO· cialdemocrattca è clamorosamente saltata per cu, diversamente dalle aspettative e dalle prev1sion1pnma d1 Panz,eri e successi· vamente della sinistra extraparlamentare, al momento dello scontro, essa si è trovata fra I piedi part111e sindacati della s1• mstra 1rad1z,onale, mentre il "grande disegno" nform,st,co si inceppava ed entrava m crisi Per uno dei consue1, scherzi della storia, però, proprio questa e stata la condizione per cui una parte almeno delr1potes1 d, Panz1en quella che cogheva le contradd1z,on1 della fabbrica moderna, la rabbia dell'operaio d, l,nea, la richiesta di democrazia dal basso, la contestazione delrorgan1zzaz1one del lavoro - si e realizzata. Tutto ciò è avvenuto proprio perche la società italiana e arri· vata nel vivo dello sviluppo cap,tahs11co come realtà non total· mente integrata. Bisogna d1ff1dare dei proced1men1, d1ale1t1ci troppo comp1u11e troppo radicali; se il sistema neocap11ahst.a fosse amvato al livello d, raz1onahzzaz1one e d1 programmaz10· ne 1po1,zzato da Panz1eri d1U.c1lmente, come dimostrano altre esperienze (Inghilterra. Germania, USA). esso sarebbe esploso come e avvenuto in ltal,a. Una vol1a che l'integrazione s, è effewvamente ,mpotta. farla saltare diventa un'operaz,one molto ardua e compi icata Una tematica a prima v,sta riformista (casa, scuola. samta), si è intrecciata con l'acutezza della condizione opera,a a11acatena di montaggio.Accanto a questo elemento oggettivo aggiungo "provocatoriamente" che tutto ciò ha trovato una sinistra italiana - par1111e s1ndacat1 m parte d,versada quella 1pot1zza1am una sorta d1 condanna-speranza della "nuova sm,stra" Anche qu,, mfatt•. se le cose s• fossero presentate nel modo in cui sono state descritte. d1ff1c1lmente 11movimento si sarebbe PO· tuto svolgere con l'ampiezza che ha avuto Non credo che questa s,a la sede p1u adatta per "Idealizzare" 11s1ndacahsmo ,tallano; aggiungo anzi che esso presen1a - come del resto, per altro verso, , part1t1 della s1n,stra - una pro-- fonda ambigu,tà Ritengo anzi. per ulteriore chiarezza. che questa amb1gu1ta nel suo intreccio fra 11 movimento e la med1az,one. fra la lotta e la trat1at1va e per larghi aspetti necessaria e inel1mmab1le: l'accentuazione dell'uno o dell' altro momen10 è il frutto d• una battagha politica. Quello però che voglio mettere 1nchiaro e che la spontaneità operaia è riu• sc,ta ad espnmers,, a trovare una generahzzaz,one, a raggiunge re de, risultati, a mod1f1care parzialmente , rapporti di potere anche perché ha trova10 delle formaz,on, smdacah e delle forze poht1che che, attraverso un profondo travaglio ed un acuto scontro politico interno, gh hanno dato una parzìale direzione poh11ca. Non è per rimast,care ancora una volta la lezioncina lemmtta. ma non si può fare a meno d1 ncordare che in molti altri paesi cap,tallst,ci dove la situazione oggettiva e soggeu,va è più vicina a quella descritta e ipotizzata da Panz.eri e dalla sinistra extraparlamentare la spontene1ti operaia, quando si è man,festata, ha fatto una misera fine, perché non ha trovato uno s1racc,o d1 sindacato o d, partito che le abbia dato una copertura ed una garanzia politica. Arrivando dunque ad un bilancio della sinistra extraparlamentare occorre dire anzitutto che essa ha posto sul tappeto una sene d, quest,on, d, fondo. Panzieri ha tdenttficato nella grande fabbrica moderna uno de, nodi della reahà italiana Ouest'1den· t1f1caz1onecon tutta la sua provocatoria accentuazione è avvenuta mentre per parte sua 11movimento sindacale, ripercorren• do in chiave autocritica la sua linea strategica degli anni '50, concentrava anch'esso la sua attenzione pol1t1ca sulle grand, realta az,endah. Il movimento studentesco del 1968 ha posto la "questione scolastica" non come uno dei tam i problemi set tonali, ma co• me una fondamentale questione politica ,ntorno a cui aggregare la loua d1 una nuova forza sociale entrata m campo prepotentemente. Un'ipotesi d, lavoro della vecchia sinistra detl'UGI (ricordiamo le tesi della Sapienza) trovava cosi un parziale n5COntro con 11 realta Su questo si e innestato un nuovo modo dt efabor•e • d1 lottare che. graz,e anche alle comun1caz,on, d1 maua, si ì
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