12 richiamo ideate su, temi di fondo della lotta politica e socia le. come forza coerente di opposizione, non a caso ha vinto le elez1on1del '63 e del '68. Ma questi successi non hanno potuto arrestare la mvoluz,one delle istituzioni della democra· z,a rappresentativa, anche se 1a ,nnovaz,one 1st1tuz1onale delle reg1on1. e l'introduzione nelle maggiori amministraz1on1 locali d• nuovi criteri d, partecipazione dat basso, hanno un segno che può contrastare tale evoluzione. Dall'altro lato, le lotte sociali degli anni sessanta, almeno 1n una certa misura su certe questioni definite, hanno sconvo1to gli schemi dell'interclassismo democmt1ano e dell'alleanza d1 centro-sm1stra, hanno 1nfluenza10 ed anche superato pos1t1vamente la dialettica uadiz,onate nelle assemblee elettive ed • conseguenti sch1erament1 poht1ci. Ma, sl.Jlle stesse rivendicazioni d• riforme sociali, l'espenenza delle masse è stata anche di un 11m1teben pesante che quella dialettica e quegli schieramenti hanno f1mto di parre alla loro avanzata. E' una esperienza che è stata determinante per gli spastament, a sinistra nelle elezion, po11t1che degli anni senanta e per 11grande ascolto ulteriormente acquisito da1 PCI, ma che pone alla coscienza delle masse anche 11problema d• una articolazione del potere, tale da renderle ad esso direttamente e realmente partecipi, che in definitiva nsotle1,1anella sensibi· l1tà dei lavoratori la critica classica del marxismo sui limiti de1 suffragio universale e delle istituzioni democratico-borghes,. Nella coscienza cnt,ca del mo1,1imento operaio, l'esperienza del fascismo. cioè dell'attacco borghese e reazionario a tali isti• tuz,oni, è troppo viva perché questa espenenza critica si traduca 1n una semplicistica posizione anti-parlamentare. ln1,1ece è l'esi• genza d1 organi d1 democrazia diretta che dalle fabbriche si pro1ett1no nelle 1st1tuz1on1dello Stato che viene concretamente posta dalle lotte e dall'esperienza d1 massa degh anni sessanta, nelle quali il rinnovato slancio della risposta antdascista è anche nvend,caz,one di un cambiamento d1 qualità della democrazia. In defmit1va, la chiil\le per interpretare il senso giusto l'esigenza che sorge dalla lotta e dall'esperienza delle mMse. sta nel modo come concretare l'affermazione secondo la quale non vi de1,1e essere una bamera tra democrazia e socialismo. TRE DOMANDE POLITICHE 1 GIOVANE CRITICA Ripubblichiamo il questionario già apparso sulla copertina del n. 28 di Gio1,1anecritica Esso era stato inviato. rammentiamo· lo, ad alcuni compagni di varia collocazione nell'arco della si· mstra con l'lntenro di stimolare un dibattito su alcuni temi particolarmente brucianti dell'esperienza pol1t1ca italiana di questi ultimi anni Le risposce pervenuteci, alcune delle quali di grande inceresse culturale e politico, confermano l'opportunità dell'iniziativa. Altri compagni incerverranno sul prossimo numero. Noi contia· mo vivamente che ciò avvenga in modo che tutte le compo11ent1politiche sollecitate siano rappresentate. Credo appaia sconcato, leggendolo, che il questionario è tale solo pro forma. Abbiamo semplicemente inceso porre alcuni elementi di scimolo e di provocazione, redigendo senza nascon dere collere e malumori A meno di non voler fare le "mosche cocchiere", scrivendo un compitino su come va questo nostro povero mondo, quello era. crediamo. il tono adatto Per motivi di impaginazione siamo costretti a pubblicare le risposte nell'ordine in cui ci sono pervenute e non nel uadi· zionale ordine alfabetico. Poscritto. Purtroppo nessuno dei compagni comunisti ha finora ultimato il suo scritto sicché il "quadro" offerto dalla prima puntata del nostro dibattito è necessariamentedistorto eparziale. Gior· gio Amendola, Alfredo Reichlin e altri compagni comunisti ci assicurano comunque il loro intervento per il prossimo numero. 1. "// marxismo delle nuove generazioni". Una mobilitazione reale e appassionata, una militanza anche a pieno tempo, nu· merose "aggregazioni" promesse o in corso. un quotidiano (e altri due che se ne annunciano all'orizzonte). Questo il bilan• c10 dei "gruppi extra-parlamentari". Ma, per converso, poch1s· simo che costituisca una "politica", cioè una capacità d, tener conto degli "altri" e di parlar loro in termini non ricattatori. Pochiss1m1 gli elementi di un'analisi moderna della società nel suo groppo inestricabile d1 contraddizioni nuove e vecchie (queste ultime quasi sempre, persino alla vigilia del 13 giugno, ritenute opache ed inessenziali). Perduta l'miziat1va ideale e culturale che era stata loro nel '68 (la contestazione de, "ruoli" professionali ed intellettuali dal loro tnterno; il riutilizzo - sia pure eclettico - di tutto ciò che era rimasto fuori dal· la tradizione Gramsci-Togliatti; 11pianoforte nella Sorbona OC· cupata a strimpellare del "cool jazz" ecc. ecc.). Il recupero, e questo soprattutto nella città italiana a più alto reddito medio, di Stalin, quello con baffi e berretto duro. sergentone
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