giovane critica - n. 29 - inverno 1971

106 politica democnst,ana; "L'Italia non era comun,sta, almeno in Questo senso 11 fascismo aveva fatto la sua parte, e non girò a smtstra. La sola garanzia, allora. veniva dalla Chiesa. e fu proprio la Ch,ex1 ad avallare r,ncrechb1le massa d, vot, che s, riverso sulla Democrazia Cristiana Ciò m quanto essa portava te insegne dell'Italia cattolica, occidentale e anticomunista. Le sue credenz1al1 furono r,conosc,ute valide anche perché portavano 11 s1911lodella Santa Sede. Così I voti si sprecarono. Da quel d1luv10 di suffragi ndcque quello che da allora s1 chiama "partito d1 maggioranza" Quando piove, piove, e la pioggia non scegl 1e 11buono, ti bello e il saggio. risparmiando 11 brutto, 11 fesso e 11 cattivo. E questa pioggia d1 voti portò alle Camere anche un'aliquota d1 sprovveduti. di incolti, d, poveri d1avol1che dal grigiore del ventisette sortirono. s.enza nemmeno accorgersene, in groppa alla favolosa giostra dove girano I miliardi. la sbronza fu eccezionale e per atcurn dura ancora. facendo dimenticare che i voti erano piovuti per la 'diga'" (Boz .. I nostri giorni Il settebello, 4/10/71, p. 1). Le ragioni dell'aggregazione cost1tuz1ona1e risultano dominanti, 0991, in un giornale come 11Mattino, disposto anche ad attribuire una coloritura ant1fasc1staall'ordine interno. Le rag1on1 d'un pernnne stato allarmistico d1 scissione e contrappos1z1one. fronte contro fronte, risultano invece spec1f1chedel carattere m1htante della Sicilia. In subordine, raneg91amento di sftda nei confronti del "Nemico" interno (e de, suoi correlati internazionali) nch1ede naturalmente d1 non essere troppo esigenti nel vagliare i componenu e i moventi particolari nella seella d1 cam1>0.Nella Sicilia non v1 sono quindi chiusure pre91ud1z1alla destra, mentre es1genmsimo e l'esame d1 passaportt e cane referenz,ah dal centro In la: hic sunt leones. L"'an• t1fasc1smo" tende m questo giornale ad apparire una equivoca m,totog,a bloccarda. 11cavallo d1 Troia comun,sta. Questo mtreccio di atteg91amentI sciss1onist1ci - verso l'esterno - e d1 aggregazione forzosa verso l'interno - può contribuire d spiegare un atteggiamento come quello citato nei confronti del partito dell'unità dei cattolici: di uso tattico e msieme d1 non identificazione. (Un esemp,o in questi due moli fianco a fianco nella prima pag,ne del 4/11/71: Domenico Magri, Impegno democristiano, ed1t., Giovanni C1ancimino, lmprevedibil,tà DC I oggi a Sala d'Ercole, 4c.). Il riconoscimento del collante eccles1ast1cocome fattore decisivo della forzata unita de, cattolici e non solo loro; l'ammissione quindi che il partito che ne e derivato, pur 1nd1spensabilee storicamente benemerito, manca per forza di cose d1 omogeneità poht,ca; t rapporti clientelan con 11mondo degli agrari sici• 11am,mediato dagli uomini della destra e del centro-destra, interni ed esterni alla DC. m pnm1s Scelba, Rest1vo e il nu· me tutelare indigeno, ,1 doroteo Magri: tutto questo fa sì che il rapporto con ,I panIto d1 maggioranza - lungi dall'essere di pacifica e off1c1osa 1dent1f1cazione- sia invece basato sul tallonamento, sutresigente inchiesta, sulla caccia alle streghe delle sinistre interne, conc,llari e smdacali, sul terrorismo ideologico. Più che ad una alternativa alla OC, tali or1entament1 redaz1onal1 sembrano puntare nell'immediato a condi• zionarla da destra, fornendo al lettore l'immagine di una lea• dership messa 111 forse dalla debolezza verso le perniciose intese tra i sociatcomun1st1 e i "sanculotti delle sIn1stre democristiane" (E.M., La prova dei fatti, edit .. 3/10/71). Logiche le correlaz,om d1 politica interna: sottoposta a contmue d1ff1de l'ala inquieta del quadripartito, il partito socialista; esecrati come tappa naturale verso l'ombra incombente della "re· pubblica conciliare", 1 "più avanzati equilibri"; accolto solo m quanto ridotto a formula di governo neo-centrista e stabilizzatrice il centro-sinistra, chiamato infatti quadripartito, previa l'umiliazione del PSI e delle sIn1stre ,nterne e la preci· sazIone che non si tratta comunque di un.1 "formula irreversibile"; un tifo dichiarato, nelle ultime significative vicende del blocco dirigente democristiano, per Forlani al Partito e per Fanfani alla Presidenza della Repubblica, mentre non privo d1 aperte riserve è il giudizio su Colombo come Presidente del Consiglio. ("Indecorosa davvero - scrive Mattei nel febbraio - è stata la fretta con cui l'on. Colombo si è affrettato a mettere un'etichetta fascista sulle bombe di Catanzaro, senza l'ombra della prova", E.M., L'ombra di Facta, 7/2 1 71, edit.; e parla di "voltafaccia", di oggettiva collusione con gli "squadristi rossi", aggiungendo: "Francamente. il confronto di Colombo con Facta, che si sente tante volte fare in questi g1orn1 a Palazzo Madama e a Montecitorio, se le cose conti• nueranno di questo passo, si rivelerà tutto a vantaggio dell' antico luogotenente di Giolitti"). Ecco alcuni documenti della campagna per la conversione a destra, nel Partito, nel Gover- • no e nello Stato, accentuatasi dopo i risultati delle elezioni di giugno. Ch,osando il Successo meritato dell'uomo nuovo Forlani al Consiglio nazionale democristiano, l'editorialista scrive "Insomma questo personaggio, che il sanculotto allo· brogo Oonat Cattin era andato dileggiando per tutta Italia negandogli ogni statura politica, anzi trattandolo da mezza calzetta, ha d,mostrato di avere una cultura, uno stile, una finezza intellettuale, un discernimento che il rumoroso ministro del Lavoro, suo denigratore, non si può neppure sognare d1 avere". (26/9/71 ). Accanto al dileggio d1 rigore per Oonat

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