giovane critica - n. 29 - inverno 1971

Stampa / Il Mattino Nei resoconti del quotiUiano napoletano riesce ad essere "ampio ed esente da commenti negativi persino il discorso del deputato napoletano del "Manifesto". on. Caprara. "che ha citato anche .. Smith e Marx", come scrive il cronista, sul quale quei nomi curiosi devono aver fatto una certa impressione e personalità di ogni ambiente cittadino (...)". S• vede bene, in questa cronaca folta d1 bei nomi e d1 potenti, che l'offic10S1tà del quotidiano si snoda con naturalezza su que1to che è un suo antico e caratteristico terreno di elezione. Eppure a p. 7 trova spazio anche La "giornata de/Ja giustizia" di "Magistratura democratica" (17/1/71, p. 7, 3c.). Qualche virgoletta ammiccante e hm1tat1va e un linguaggio anodino consentono nei titoli e nel sommario di salvare insieme le ragioni dell'unammismo e della neutralità d1 facciata e quelle di una interpretazione moderata. Ed ecco, nel corpo del!' arti• colo, venire distintamente alla luce le due d,mens,oni del giornale: la chiave di lettura prudentemente anticontestataria, che tende a inficiare la serietà stessa della manifestazione. fin dalle prime righe, insieme informative e valutative. come d1 norma in questi casi; e la gran parte del pezzo, dedicata a un'infilata di professori, awocati, giudici - anche alcun, bei nomi. e poi tutti. pur se contestano. membri dell'Istituzione - rispetto a cu, scattano evidentemente meccanismi di casta o di clientela; e che perciò, quasi tutti - nel contesto di una manifestazione che di per sè non gode dell'appoggio del gior• nale - vengono a titolo individuale gratificati di giudizi estl• mativi, per interventi "seri". "ponderati", "ampi", "responsa• bili", "particolarmente interessanti". "Ampio" ed esente da commenti negativi riesce ad esserepersino il discorso del de• putato napoletano del Manifesto. on. Caprara, "che ha ci• tato anche Sm1th e Marx", come scnve Il cronista. sul quale que, nomi curiosi devono avere fatto una certa impressione. Domani il Consiglio regionale I si occuperà della violenza fa. scista (7/2171. "Cronaca di Napoli", p, 6, 4c.); Comune e Provincia condannano I la violenza come metodo di lotta 10/2/71, "Cronaca d1 Napoli", p. 7. 4c.); Forte condanna del fascismo (17/2171. "Cronaca di Napoli", p. 6. 4c.); non sono che alcuni dei titoli antifascisti profusi dal Mattino, ~pecial• mento dopo le bombe di Catanzaro, nei g1orn1delle ind1cazio• n1 governative in chiave di patto costituzionale; traggo questi saggi dalle pagine interne di cronaca cittadina non perché non ve ne siano di analoghi m prima pagina, ma perché acquIs1• scono maggior peso appunto per il fatto di apparire in sede di cronaca c1tt~ma. Sono infatti queste le pagine che la pra• tica del giornalismo provinciale e le tendenze attuali dei quo· t1diani spingono normalmente alla mas.sima spoliticizzazione. Ma di che tipo è l'ant1fas.c1smodel Mattino? Che sia sinonimo di ncn-v1oleN.a e di ordine legalitario, è chiaro. E ancora. va da s.é che I colpi a destra vengono non infrequentemente pensati da quatbhe colpo d'ufficio a sinistra. (Esempio 103 minimo: t·accona 1mpag1naz1onelhC affianca l'una all'a11ra le tre notIcine deU'l/11/71, p. 2. (' 1nc1uadra l'Episodio d1 violenza oeofascisra a Taranto tra 11 Raduno d, 1stnam a Roma e I Due polacchi espatriar, clande-:.tmmnrnte in ltafial. Per i gruppi extra-parlamentari. 11 Mattino s,•guc in genere la linea dell'omissione. pili che queltJ dcll'cs.;speraz,one dr,1mma· tica; quanto a, comun1st1, l'app,odo del Mattino alla valutazione del PCI come 1st1tuz1onedel sistema in un quadro d1 conllittual1ta controllata C ancora labile. Dice parole md1ca• tIve d1 un possibile nuovo rapporto co, comun1st1 l'articolo sul Convegno delle amm1nistraz1oni reg1onah a Palermo (Er· manno Corsi. Con le regioni i! nato un nuovo mefldionalismo, 1/2171. p. 3. 4c.). Dopo aver rilevato che "quelli che ne stanno fuon (dall'arco regionalista. n. m.) e che Hl sigle d1 partito si chiamano m1ssIni, monarchici e liberali, In termi• n1 pollt1c1 non contano pili niente", si affronta di petto la quernone; "Fondamentale, ,n questa operazione d1 identtf1• cazione delle forze ant,reg1onallste e antimend1onallste. è il contributo che possono dare i comun1st1 a patto, però, che loro stessi si ch,anscano bene le idee e facciano delle scelte co- ~aggiose e moderne, popolari e non populiste. rinuncmo alle suggestioni conc,hari. optino decisamente per il metodo rifor• mista senza complessi d1 mferiorità. preferiscano la concretez. za all'astratto 1deo1og1smo".Sono avances infrequenti nella stampa indipendente. Si ricorda a questo punto che l'attuale Ghirardo ebbe buon fiuto intorno al '62 nell'ispirare il passag• gio dalla destra al centro-sinistra del Mattino, di cu, era allo· ra condirettore. Può darsi che anche adesso. come allora, va· da prudentemente fiutando i tempi. Tuttavia questa disponibilità a un certo tipo di partito comunista pronto ad agire tutto dentro il sistema, viene ancora confinata nella terza pagina di un luned i: quando cioè questa pagina è solo un pot-pourri. in un numero dominato. come ogni lunedì. dalle note squillanti, trionfali o vittimistiche delle notizie sportive. E ci sono poi i mod, collaudati dell'anticomunismo tradizio• nale che non rinunciano alle occasioni di coprire a sinistra la scelta del giornale di tenersi fuori dal blocco d'ordine autoritario e revanscista a cui lavorano i confratelli del Sud. Penso al tema e al linguaggio di articoli di terza pagina come questo del 7/2/71: Oltre mille campi di deportazione / costellano il "paradiso sovietico" {6c.; il sommario suona: Si calcola che al tempo di Stalin i deportati fossero dieci milio• ni, ma ancora oggi piU di un milione di prigionieri vivono nella piU squallida e crudele segregazione. L'unica arma di qi:esti infelici: lo sciopero della fame. che alcune volte raggiunge lo scopo ma che sempre costa vittime umane. La

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