giovane critica - n. 29 - inverno 1971

10 nu1a anche sottolineando che, in ultima analisi. i cons1gll d, fabbrica sono un adattamento d1 importanza non dec,s1va del sindacato, un modo per mascherare la conservazione delle forme trachz1onali della organ1zzaz1one operaia, e del sindacato ,n particolare. d, fronte alle novità radical• che pretende 11 movimento Le due negaz,on1 non sono accostate per dire che sono m sostanza la stessa cosa, ma per avere presenti ambedue I r1svolt1 che la s1tuaz1one presenta. Il nodo può essere sciolto ponendosi un 1nterrogat1vo netto: sono o non sono i Consigli d1 fabbrica l'effettiva. necessaria corrispondenza c,rganizzattva al movimento delle lotte opera,e. ne, loro elementi cost1tutiv1 concreti matu1òt1 anche fat1COSd• mente nelle due ondate d1 scioperi e battaglie sociali a11'1n1z10 e alla fine degli anni sessanta' A questo interrogativo la risposta non puo essere equivoca. perchE! entro quelle lotte sono fatti: da un lato. la generate e. In qualche caso. anche drammatica madeguatezza delle Commissioni interne e delle Sez,001 s1ndacal1d1 az,enda, per la loro 1mposs1b111t3d1 essere espressione dei lavoraton m tutta la complessità della compos,z,one della classe m fabbrica e qu1nd1 del movimento 1n ano; dall'altro lato. 11carattere effimero delle forme organizzative che 1n sostanza hanno contrapposto avanguardie più o meno formalizzate prima alle organ1zzaz1om tradmonali e po,. nel contesto del movimento, anche alla necessità d1 attuare nuove forme d1 organizzaz,one dei lavoratori, come appunto 1 Consigli d, fabbrica. che siano stabile e consolidata espress10• ne d1 tutta la classe Con tutto c,ò. può essere parziale ricondurre essenzialmente a questo tema la problematica attuale de, rapporti tra mov1· mento ed organ1zzaz1one, ma vt è una riflessione che deve essere fatta m proposito. La tentazione di gruppi che hanno inteso assumere posizioni d1 punta. nella ricerca. come nel caso dei Quaderni rossi. o m azIon1 d1 massa, prima nelle scuole e po, anche 1n certe fabbriche e situaz1on1 locali, come nel caso di Lotta continua, d, risolvere attraverso scorciatoie e 1mprovv1saz1onI ti problema della organizzazione delle masse. una volta riconosciutane la necessita, è stata ed è molto grande. Ed è questo il punto realmente più drammatico di frattu_ra non soto con le organizzazioni trad1z1onali della classe operaia. ma pm a fondo con la concretezza del bisogno d1 organ1zzaz1one della classe operaia. una volta che questo è as· sunto su una base d1 rmnovamento dalle c.,rganizzazion1 opera,e_ trad1z1onal♦• Ou, l'errore passato de1 gruppo dei Quaderni rossi fu altrettanto drammatico dell'errore attuale di Lotta continua. Ma Id polemica sul passato e sul presente deve essere fatta per mod1f1care l'avvenire. Oggi, ta sopravvivenza e lo sviluppo dei consigli d1 fabbnca. e la loro proiezione all'esterno delle aziende. in una ripresa reale del movimento almeno ,n parte In atto, è 1erreno fondamentale d1 scon1ro con 11padronato e con il Governo. e d1 lotta pol1t1ca per dare un segno real mente class1s1aalla un,tà sindacale. è cosi m gioco la pIu grande ered11à degli anni sesSélnta.su cui tanto la repressione quanto la manovra del sistema stanno per esercitare la press10• ne più risoluta. Chi sta fuori da questo confronto non si bat• te nel settore pIu d1ff,c1le e decisivo del fronte di lotta. 11 pnmo problema e 0991 la difesa e lo sviluppo dt ciò che concretamente te lotte operaie hanno prodotto come la realtà piu v1cIna ad organi ope1a1 di democrazia diretta e di potere Il processo sociale in atto Connesse a questo problema essenziale, altre questIon1 d, rap· porto fra movimento ed organizzazione sono state poste meno pos1t1vamente dalle lotte degli anni sessanta, prima fra le quali quella della unita della classe operaia e dei lavoratori, nella accezione più larga d1 tale termine. Una riflessione Insuff1c1ente è stata fatta, m proposito, sulla eccezionale portata degli scioperi sulle "zone" e per le pensIon1, che affrontavano due aspetti essenziali delt'un1tà: la relazione fra gh operai delle grandi aree mdustoall del Nord e l'altra parte della classe operaia; 11rapporto fra lavoratori m produzione e pens10• nati. Ma altri aspetti non sono _stati affrontati a fondo: il rapporto fra occupati e disoccupati e generalmente fra i tavo· ratori occupati e la parte pilJ povera e soggetta alla disoccupazione della popolazione urbana; rapporto fra operai, brac• cianll e coloni: presenza d1 vaste aree d1 occupazioni parziali fra cut altamente significativa quella del lavoro a domicilio. Ou, l'ms1d1a è dawero profonda. perché gli effetti del capita• llsmo p1U avanzato sulla composizione sociale della classe ope· raia non sono quelli d• produrre di fronte al capitale un proletariato omogeneo, ma al contrario d1 determinare, intorno a, nuclei d1 classe operaia propriamente detta, una strat1f1ca• z1one complessa delle classi oppresse. come del resto una strat1ficaz1one complessa delle classt possidenti. Mentre entro la classe operaia propriamente detta avanza una coscienza d1 unità di classe ed anche uno spirito egalitario. come hanno provato te lotte degli anni sessanta. aumenta il distacco d1 cond1z1one sociale fra la occupazione nell'industria e la semi occupazione e le retribuzioni molto basse prevalenti 1n agri· coltura, s, esaspera l'ms1curezza dell'occupazione in molte

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