gazlne. Tutte queste interpretazloni sono utili e Importanti (vorrei particolarmente far notare quella della romanziera inglese Margaret Orabble, pUbblicata sul llstener, che ha paragonato l'eroe del romanzo, giovane. ricco, pieno di successo, che perde la diletta moglie nei primissimi anni del matrimonio e la zia di Proust. la cui immaginazione veniva visitata da un sogno ricorrente In cui tutta la sua famlglla moriva In un Incendio). Ma c'è un aspetto tecnico che a mio awlso non è stato preso abbastanza In considerazione: Il fatto che Love Story è un libro che richiede la massima partecipazione da parte del lettore: lettore che viene tacitamente Invitato a scrivere Il llbro men• tre lo legge. L"invlto è ad un'operazione non troppo difficile: si tratta di prevedere l"lnevitablle. di scegliere Il giusto sinonimo. di riempire le caselle vuote nello schema. Dato che il livello medio del pubblico del lettori è In questo caso piuttosto basso, Il compito dl coadiuvare l'autore nella stesura del romanzo deve essere reso faclle e allettante allo stesso temJ>O. La trama è perciò semplificata al massimo: la sequenza delle azioni scorre secondo una cronologia rigida e una casualità inevitabile. I personaggi con caratteristiche psicologiche universalt e genericamente simpatiche. suggeriscono al lettore un massimo di Identificazione. Chi legge love $tory comincia a collaborare alla stesura del testo come un giocatore di tombola: pensa di star facendo tutto, e Invece tutto è già stato fatto per lul. Per mantenere questa illusione di partecipazione fino alla fine del libro, il testo non puO, però. adagiarsi tutto secondo uno schema totalmente predisposto. ma deve a tratti presentare al consumatore degli ostacoli di faclle sorpasso. Il testo perclO de• ve essere stuzzicante ma non scioccante. Cosi gll eroi bestemmiano e usano parolacce come 'bullshlt" e 'fucklng'. Il lettore borghese sa bene che queste espressioni sono riprovevoli. ma è disposto ad ammettere che di tanto in tanto anche lui le usa. Un bestaeller deve urtare il lettore ma in modo da non fargli troppo male, come una donna che puOessere picchiata solo con una rosa. Ollver e Jennlfer bestemmiano ma non fumano marijuana: fanno all'amore (non l'abbiamo fatto tutti?) ma onorano Il padre e la madre. Sono gentili ma non troppo, che è poi Il concetto che ognuno ha di sé. Per aiutare li lettore nel suo compito di cooperare al processo creativo. la storia deve seguire un percorso che va da c/0 che è conosciuto a clO che è conoscibile (e non. come In tutti I romanzi, da clb che è sconosciuto a ciò che è conosciuto). Il testo deve emergere dal nulla come uno scritto in Inchiostro lnvlslblle quando viene esposto alla fiamma di una candela. Perciò Love Story è un compendio di tutte le storie posslblll: Ollver sposa un• ra91zza che non è quella del plano di sotto ffll 6 come se lo fosse. Quindo lui la porta In taxi all'ospedale dove morirà di leucemia. l'autista pensa che stiano per avere un bambino. Quando Oliver, che ha bisogno di cinquemila dollari per pagare le spese mediche per la moglie, li chiede al pa• dre. questi pensa che suo figlio ha messo qualche ragazza nei pasticci. Ma noi lettori la sappiamo più lunga, abbiamo una mossa di vantaggio sul personaggio. Lo scrittore sta imbrogliando qualcuno. ma questo qualcuno non è il lettore. il quale ha anzi l'Illusione di essere In testa. di saperne almeno un tantino di pili dell'autore. Che il lettore di love $tory subisca un processo di metamorfosi che lo trasforma in un illusorio co-autore può forse essere una tesi discutibile al livello contenutistico. Ciò che rende la tesi pili convincente è il linguaggio del romanzo. Ora. l'uomo della strada non ha simpatia per quelli che si esprimono bene. Segai. cosi come I suol personaggi può a volte essere spiritoso, ma non si esprime mai bene. Sf:: il lettore deve scrivere la storia da solo, la lingua e lo stile non possono rischiare di offendere questo pregiudizio. love Story é scritto In un idloletto (il termine usato da Barthes ad indicare il campo linguistico indlviduale di ogni scrittore) che è la somma negativa di ogni possibile Idioletto. Il linguaggio del romanzo è il minimo comune denominatore della lingua e dello stde. La sua scrittura prende In prestito le forme pili elementari di diversi gerghi di varia natura, In modo che il lettore può facilmente riconoscersi nelle piU disparate condizioni linguistiche, non si sen• tirà mai a dsagio in nessuna. Questo degre zéro del linguaggio permette una immediata identificazione con situazioni ambientali che sono normalmente irreconciliabili: tenute di campagna e modeste abitazioni di emigranti: il mondo della cultura e quello delle partite di hockey nel campus universitario: il big business e gll sposini senza un soldo. L'uomo della strada non ama il modo in cui la gente colta condisce I propri discorsi con parole stranieie incomprensibili. Ma d'altra parte gli piace riconoscere quelle poche parole stra• nlere che gll sono familiari. love Story infatti contiene alcune parole straniere che danno al libro un pizzico di sapore cosmopolita, senza per altro minacciare il senso di sicurezza del nostro lettore ca-autore. Si tratta di otto parole in tutto: noblesse oblige, falt accompli, en route, comme il faut, déb.icle, coup de grice, blasé, nouveau rlche. Il latino è piU arduo del francese. e cosi le espressioni latine sono naturalmente plt) rare. cinque in tutto: in toto. casus belli, non sequltur. status quo. ad lnfinltum. In ogni modo i termini latini e francesi costituiscono una sfida. non una minaccia. Il lettore medio ne conoscerà alcunl, o li conoscerà quasi tutti. Ma a nessuno toccherà la sorte Ingrata di non riconoscerne alcuno. Cosr Il testo pollglotta gll darà una piacevole sensazione 89
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