giovane critica - n. 28 - autunno 1971

Non vale per Calzzl ricordare I tempi felici della Magna Grecia, perché si tratta In parte di • esagerazioni • che vanno senz'altro riportate a giuste proporzioni; ed a tal fine Il Calzzl cita un brano del Maranelll, Il quale afferma che • la SicUla nell'età pre-romana non poteva accogliere una popolazione superiore all'attuale [ 19071 J e che la sua produzione di frumento non poteva essere superiore, per la ristrettezza dell'area allora coltivata •. SI potrebbe aggiungere che ancora plU nero sarebbe stato il quadro della Sicllla pre-romana. se si fosse fatto Il confronto tra la sua indu• stria e quella del 1907, ma, bontà sua, questo confronto Il Ma• ranelll ce lo risparmia. E' evidente che la storia del meuoglorno. quale il Caizzl la delinea nella Introduzione all'Antologia e tenta poi di confermare con I brani raccolti. è espressione di una leggereua Inquietante: di fenomeni storici cosf importanti come Il riformismo borbonico del seGolo XVIIII, l'opera di Giuseppe Buonaparte e di Gioacchino Murat cl si sbaraua con poche affermazioni sul loro pieno fallimento 1 : altrl sono del tutto Ignorati, come le ripercussioni dell'inflazione del '600 nel Sud (In particolare In Sicilia), lo sviluppo cittadino nel '700, l'esplosione Industriale nell' ·aoo grazie alla politica protezionistica dei Borboni, ecc. e· da rilevare, però, che tale superficialità non è frutto soltanto della frettolosità con cui ci sembra che Il Calzzl abbia lavorato alla sua opera, ma, forse. plU ancora, del livello alquanto basso - salvo alcune eccezioni - della storiografia merldlonallstica. Che Il Calzzi. ad esempio. si llberl cosi rapidamente del fermenti di rinnovamento che si manifestano nella società meridionale del '700, è spiegabile con la tradlzlonale sottov1lutazlone della loro Importanza; e altrettanto può ripetersi del suo sllenzlo assoluto sulle profonde trasformazioni dell'economia del mezzogiorno delta prima metà del1'800. Si tratta, per contro. di fenomeni Importantissimi, che possono apparire secondari solo ad una storiografia incapace di compiere analisi strutturali e tutta tesa alla considerazione di elementi meramente sovrastrutturali o alla Interpretazione fastidiosa di • testimonianze • coeve. Con quali risultati, è evidente. se al considera. non solo che nella fase di passagglo dal feudalesimo 11 capltallsmo. la modificazione delle sovrastrutture è sempre pili lenta della modificazione delle strutture; ma, a1tresf. come • noto. che per certi periodi Il capitalismo ha la capacità di utlllzzare •nche rapporti economici e giuridici che non gll sono peculiari (ad esempio 11mezzadria). Per quanto riguarda, poi, le • test1monl1nze •. I giudizi che esse contengono non hanno sicuro valore probante, In quanto sono espressi. Il plU delle volte. In funzione politica, per cui certi fatti vengono Ingigantiti o sml• nultt: al pen1I. a propo1lto del '700, a tutta la polemica antlfeudale della scuola illumlnlst• n1poletana, che portava ad esagerare il peso che I vecchi rapporti economici e giuridici feudali avevano nella società meridionale, la quale già tendeva, In maniera netta. ad una trasformazione in senso borghese. Volendo compiere una analisi della società napoletana del secolo XVIII si dovrebbe partire. a nostro avviso, anzicché dal numero degli ecclesiastici viventi nel regno. dei quali il Caizzi ci fornisce ampie notizie, da eventi macroscopici. quall lo sviluppo della popolazione. il mutare della sua composizione e del suo Insediamento. la cui Importanza. qualunque possa essere la spie• gazione. è evidente, ma di cui Il Calzzl tace. Quale può essere. per esempio. Il significato dello sviluppo delle città? Quale nuovo equilibrio esso tende a creare? F.' chiaro che tale sviluppo signi fica un ampliamento del mercato di assorbimento dei prodotti agricoli, ed Impone un aumento della produzione non diretta mente consumata nelle campagne: In altre parole, un rapporto nuovo tra produzione per l'autoconsumo e produzione per il mercato 1. Contemporaneamente a livello di produzione. troviamo nel ·100 due fenomeni assai Importanti e significativi: rau• mento del braccianti. cioè di salariati. e il diffondersi, in particolare In Slcilia. del contratto di gabella. Ebbene. tali fenomeni corrispondono ad una diversa organizzazione della produzione (cap.ltalistlca). che spiega l'ampliamento del mercato: il gabellato, Infatti. è un capltalista che investe i suoi mezzi finanziari nella produzione agricola - per pagare l'estaglio all'ex-feudata• rio, divenuto un rentler, e per pagare il salario ai braccianti e gli 1 Una delle pl\J Importanti conslderazlooi In base alla <1uale il Calu:i nega retflcarla rinnovatrice delle riforme borboniche è la constatazione del persistere del latlfondo. ad onta di ogni sforzo per creare una piccola proprietà d!reno-coltlvatrice. Invero, però, tutta la polemica contfo 11latifondo. Impostata quasi come continu:uione del grido catonlano latifunda perdidere ltaliam. ci sembra alquanto sterile. $1 tratta. Infatti, di vedere, come notava Rosa LuJCemburgd,i quale latifondo si parla, se di <1uellodel modo di produziooc schiavi, stico, se di quello feudale, se di quello capitalistico. poiché solo cosi si può dare un giudizio preciso. Ebbene, se come dimostreremo plU avanti, l'economla del meuoglorno già aveva ricevuto la solleclta• zione capltalistica, la polemica contro Il latifondo è Infruttuosa. dal momento che lo sviluppo delle forze produttive impone proprio. come rileva Man;, • la trasformazione del mezzi di produzlooe Individuati e dispersi in meul di produzione socialmente concentrati e quindi la trasformazione della proprietà minuscoladi molti nella proprietà colos• sale di pochi •: operare. dunque. nel senso dello smembramentodella grande proprietà è obiettivamente operare contro lo sviluppo delle forze produttive. 1 Certo, lo sviluppo del commercio e del mercato non sono. come nota il Romeo, da soli Indici sufficienti per affermare Il carat, tere capltallatlco di un sistema economico. dal momento che sono presenti anche nel feudaleslmo: se, però, non si vuole scindere mec• canlcamente produzione e circolazione. una profonda modificazione nel momento della clrcolazlone non puO non collegarsl al momento della produzione e non essere In rapporto di effetto e di causa. 85

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