giovane critica - n. 28 - autunno 1971

Ideologie e del progJammi del resistenti di sinistra. ma nonostante quelli, fummo al loro fianco. Lo fummo in una guerra di llberazlone nazionale e In nessun'altra impresa• (10.11/2/71. p. 3). Questa enunciazione di principio trova riscontro giorno per giorno nelle posizioni del glornale. Possiamo quindi considerarla una auto-ediflnlzlone del Giornale d'Italia in rapporto al passato ed anche agli attuali schieramenti politici e parlamentari. Due gli ordini di implicazioni: a) Il rifiuto di confini a destra: Il superamento del ghetto ldeologlco del fascismo e la legittimazione polltlca del Msi; Il presupposto d'una continuità istituzionale dello Stato in quanto tale. al di là delle fluttuanti ·volontà popolarr. delle circostanze militarl e degli assestamenti al vertice della classe politica; la presunzione d'una sostanziale continuità politica che lega, al di là dei miti e del gioco delle parti. le forze dei tre partiti di destra (I voti della destra non debbono 'puzzare' al Pii. 28-29/6/ 71. p. 2. 1 c.). la Dc. con esclusione delle frange contestatrici ed estremiste. Il Pri, ma soprattutto il Psdi, che viene sostenuto come una sicura garanzia democratica e come una colonna portante dell'auspicata svolta della Repubblica In senso autoritario e presldenzlale. Cfr. per questo i pezzi laudatlvi di Giovannini sul Congresso del Psu•Psdi; e Inoltre - il 13-14/7/70, p. 2 - l'elogio della politica, insieme sociale e nazionale. del • cancelliere di ferro• Brandt. • un socialista sul serio. Ma anche. e prima d'ogni altra cosa, un tedesco•: e Il lancio come intellettuale di Mauro Ferri. Il socialista scomodo, di Vittorio Vettori. Il 18-19/2/71, p. 3.• Nell'attuale situazione del Paese, quindi, - scrive Glovanninl al margini del congresso socialdemocrati• co - il Psdi può assumere veramente la funzione di polo ca• talizzatore e di protagonista politico della volontà della maggioranza schiacciante dei cittadini che intendono vivere, liberi e scuri, In un clima di libertà reale, aperta e garantita per tutti • (Il Congresso della scelta, edit., 6-7/2/71). b) Il secondo ordine di lmpllcazlonl consiste nella fiera. diuturna opposizione (che si accentua nel giorni delle bombe di Catanzaro) alrantlf■sclsmo, visto come pretesto archeologlco e mito unificante di un'operazione politica tristemente attuale: quella lungamente perseguita dalle sinistre e giunta ormai quasi In porto, per i cedimenti e i tradimenti manifestatisi negli ultimi anni In quella che era - una volta - la 'diga' cattolica e democristiana: e cioè l'apertura a sinistra estesa al comuni• stl. Alla quale metodica 'marcia su Roma' del Pcl - stereotipo polemico ribadito con particolare sarcasmo nei giorni di Reggio • Catanzaro - Il governo, prigioniero di una sua • ne~iolittiana • politica dello struuo - altro stereotipo che rimbalza In tutti I rotjlll di destra - non sa o addirittura non vuole opporsi. Tutta la dlalettlca polltJca risulta perciò molto semp\iflcata. La partita non si gioca tra vari partiti e forze diversificate. ma - come In guerra - tra noi e loro. Loro, i nemici. sono tutti quelll che. coscienti o no. fanno il gioco dei comunisti: i soli. questi. a venire accreditati del possesso di un disegno politico e della capacità di guidare effettivamente la danza. Anche se il direttore, chiosando il recente attacco studentesco a Ragionieri, nota con qualche sodisfazione che • comunisti e sinistre in genere, tra contestazioni e utopie. hanno determinato una condizione di caos entro la quale essi stessi incominciano a dibattersi •· E conclude che la qualificazione fiorentina del rapporti tra il Pcl e le caotiche forze della protesta di base • segna un risveglio amaro e preoccupante • per • gli apprendisti stregoni rossi. (Historiae fiorentine. edit 10.11/7/71). I due blocchi. del disordine e dell'ordine, sono l'uno all'attacco. l'altro sulla difensiva. l'uno omogeneo e dotato d'una linea strategica. quanto basta duttile e furbesca, l'altro invece lacerato al proprio interno e incerto sul da farsi. In realtà, a parere del Giornale d'Italia - che esclude dal quadro politico le masse - non è tanto Il blocco sovversivo forte per se stesso, quanto Il blocco d'ordine che rende forte con i propri cedimenti il blocco della disgregazione e dell'anarchia, manovrato dalle Botteghe Oscure. A colorire i soprusi e le violenze della de1lnquenza. poUttca e non. - sindacati. gruppi extra-parlamentar!, studenti, maoisti. comunisti, anarchici. rapinatori. capelloni, drogati ecc. - il Giornale d'Italia, come tutti l fogli di destra. dedica pagine su pagine. Ecco, in saggio. il repertorio terroristi• co di una prima pagina. quella del 30-31/1/71: 3 attentati dina• mltardi stanotte a Reggio (2 c.); I professionisti fanno sciopero (Il sopratltolo aggiunge: 'Contestazione globale' anche nella borghesia, 5 c.): Riesplode la guerriglia nell'Università (2 c.); per il • racket delle auto • un ex-funzionario della 'Mobile' è accusato di concussione, abuso di atti d'ufficio e omessa denuncia di un fucile (sommario, 2 c.); un 'killer' Spara su un detenuto nel cortile del carcere (2 c.): Strage In Spagna. Uccide la moglie. i quattro figli e la cameriera I 1 c.). Corona la pagina l'editoriale Glolittl In Calabria. nel quale Glovannlnl trae spunto dalle vicende di Reggio per deprecare le abdicazioni dello Stato In ogni campo. Al lettore. Il giornale romano non fa davvero mancare. come si vede. la quotidiana dose di terrore: un terrore che figlia giorno per giorno estraniazione, rancore e desiderio rabbioso di rlvalsa. Come quando, In prima pagina, Lo sciopero si ritorce sul neonati Immaturi (17-18/2/71. p. 1. 4 c.). Si tratta di uno sciopero di Infermiere e di medici negli ospedali romani, ampiamente pompato e reclamizzato, In senso antl-sclopero. nelle pagine cittadine. Altrettanto 'shoccante' una pagina romana dominata dall'eco delle bombe di Catanzaro: GII attivisti del Pcl 77

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