giovane critica - n. 28 - autunno 1971

tlca ha teso. al contrarlo. a dividerlo e ad allontanare una parte de11e forze patrlotlctie palestinesi dal vero campo di battaglia per parcheggiarla nelle caserme o farne mostra nelle parate. Questo è stato Il modo ln cui la politica egiziana si è fatta portatrice di divisione in seno alle forze nazionali e di rafforzamento delle tendenze conservatrici arabe. su scala araba ancor plU che a livello locale. Di fronte a Israele - contro cui si sono cristallizzate tutte le speranze di rinascita e di unità araba - 11mondo arabo si è cosi trovato ln uno stato di debolezza e dl Indecisione fatali. In cinque giorni la catastrofe mllitare egiziana avrebbe messo f;ne a dodici anni di speranze popolari cominciando a scoprire I veri Interessi della classe dirigente sorta dal regime nasserlano: lasciare Nasser parlare della lotta contro Israele e contro l'imperialismo, finché ciò serviva la sua egemonia politica e Il suo appetito economico nel mondo arabo ma. nel momento in cui la lotta si è Imposta. fuggire dal campo di battaglia e reclamare la pace con Israele. Il declino del regime nasseriano è cominciato, nel corso degli anni 19'>5-67.con Il definitivo impossessarsi dell'apparato economico statale da parte della nuova borghesia e. su scala araba. con l'impantanarsi dell'eserclto egiziano nello Yemen. Nel 1967. questo declino assume la dimensione di una catastrofe nazionale e a partire da questa data, tutte le acquisizioni del regime, che sembravano definitive, cominciano a venire rimesse In questione. Una politica di compromesso con Israele comincia a deli• nearsi. e ciò sotto la duplice pressione della disfatta morale del regime e dei nuovi tutori dell'Egltto. I social-lmperia1isti russi, che rlattrezzano l'esercito egiziano per permettergli di negoziare nel quadro di un rapporto di forza meno sfavorevole ma sopratutto. cosi facendo, per rafforzare considerevolmente le proprie posizioni economiche e mllltarl In seno a1 regime. La situazione non permette, da quel momento. assolutamente plU di riguadagnare la piena Indipendenza dell'Egitto e d! trasformare la disfatta In vittoria. senza la mobllitazione delle forze In grado di difendere realmente l'indipendenza nazionale, le masse popolar! armate. La presenza di Israele sul Canale e I• dipendenza economica e militare del regime nei confronti del neo-lmperlalistl russi Impongono una alternativa Implacabile: o le masse si organizzano e si armano per una lotta di llbera• zlone prolungata contro l'Invasore e contro tutte le forze straniere e locali pronte a venire a patti con lul, oppure le masse sono represse e Il regime avvia un processo di negoziazione prolungata che deve condurlo a un riconoscimento plU o meno diretto dello stato di fatto Israeliano, all'abbandono della so-- vr1nlU1 araba sulla P1lestl!'9. e sul posti chiave del territorio egiziano, il Canale di Suez, Charm El Cheik e una parte del Sinal, sui quali il regime propone già di dare un diritto di controllo alle potenze imperialiste. Il regime era necessariamente costretto ad imboccare la seconda via. corrispondente alresigenza Imperativa di consolidare la borghesia di Stato, le cui posizioni di classe erano state seriamente scosse nel giugno 1967. All'indomani delta disfatta. essa non era piU soltanto accusata di corruzione ma anche, ciò che era piU grave. di tradimento degli Interessi nazionali nonché di inefficacia totale sul plano economico. Ad essere oggettivamente messe in questione erano le sue capacità in quanto classe dirigente nel momento in cui le masse popolari esarcerbate erano ben poco disposte a perdonarle i suoi crimini; esse volevano spingere Nasser, al contrario. ad essere impietoso nei suoi confronti e a riprendere la guerra sotto forme nuove. popolari. indipendenti dall'inquadramento borghese tradizionale. In queste condizioni solo un riassestamento a marce forzate dell'esercito regolare e del settore economico di Stato. intrapreso col pretesto della parola d'ordine • tutto per la guer• ra •, ma in uno spirito militarista, tenendo lontano qualsiasi intervento e qualsiasi controllo delle masse. avrebbe permesso di ristabilire. In due anni, queste due colonne principali del potere della borghesia di Stato. Pochi capri espiatori avrebbero pagato il conto per l'insieme della loro classe. Ma quest'ultima in quanto tale stava per essere rimessa in sella. Da quel momento avrebbe spinto il potere nel senso di concessioni crescenti nel confronti di Israele e dunque allo abbandono dell'epopea araba unificatrice. Non solo, ma essa si andava sforzando di consolidare definitivamente li suo statuto di classe trasformandosi da una casta di alti funzionari. tributari della loro situazione al capricci del potere. in una classe di capitalisti che avevano posti di responsabilità o solide relazionl in seno all'apparato di Stato. mezzi legali per investire capitall personali (nei settori misto e privato) e sempre maggiori diritti padronali nei confronti dei lavoratori. Infine, nei ccmflonti del potere esecutivo si dava nuovi mezzi di pressione costituendo veri e propri feudi attorno a personalità dirigenti del regime. Tali sono le principali Implicazioni della via seguita dal regime, all'indomani della disfatta del giugno 1967, e tali sono le prlnctpall ragioni dell'impazienza crescente delle masse egiziane. Messe dl fronte alla rimessa In sella della borghesia di Stato e all'Ingranaggio della capitolazione - là dove si attendevano una mobilitazione generale per la ripresa effettiva delta guerra - avrebbero espresso violentemente questa Impazienza e la loro Indignazione, sotto forme Isolate o collettive (In occa71

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