tato la disfatta del • socialismo di Stato •. Passò anche al fatti Inaugurando la Nep, Il Mercato e l'economia contadina. Ebbe persino Il coraggio di chiamare I capitalisti in aiuto, ma per I nostri giovani critici si tratterebbe di semplice crisi della dittatura del pro1etarlato. Purtroppo Lenin non ebbe II coraggio di parlare pubblicamente come fece plU tardi Gllas che andò subito In prigione, e tutti noi. tenuti volutamente all'oscuro del fatti di Russia ed in ispecie di quelli di Kronstadt. non capimmo che Il Socialismo a mezzo dello Stato aveva fatto fai li mento. Lo videro sul posto quelli delrOpposizione Operala ed I marinai di Kronstadt. lo videro Rakovsky e la Kollontai, ma finirono fucilati od in Siberia ed uno Stalin doveva forzatamente venire alla ribalta perché presto o tardi un dittatore si Impone là ove la Rivoluzione ha fatto fiasco. Il ritorno di Lenin alreconomla borghese fece paura a Stalin che non badò a scatenare il piU terribile uragano soclale della Storia. Quello che costava ad uomini e bestie non lo impressionò affatto; su montagne di cadaveri andò diritto alla meta. costituita da un'economia quasi totalmente statale e la costruì macellando I kulaki nonché martirizzando un popolo di 180 milioni di abitanti. Adesso mezzo mondo è • soclallsta • a suon di carri armati, ma I marxisti d'Occidente insistono ancora nel nazionalizzare e nel programmare a mezzo dello Stato. E' Incredibile, eppure è un fatto e sembra che I nostri critici sarebbero disposti a fare altrettanto. Infatti. In tutto lo scritto di Antonio Carlo non viene fatto Il minimo appunto alle nazlonallzzazionl ed alla programmazione di Stato che noi riteniamo patrimonio del Socialismo Infantile del nostri padrl nonché punto di partenza della genesi del Collettivismo Burocratico in Russia. Né viene messo in dubbio il postulato della dittatura del proletariato, rivelatasi controproducente, perché nel pensiero dei nostri critici ha Il solo demerito di non aver funzionato bene. Anche la man bassa dello Stato sul reddito delle aziende non preoccupa nessuno e dovrebbero esser !asciate Intatte. Talls et qualls dovrebbero passare dal capltalismo al soclallsmo. Insomma quest'ultimo, viene ricercato ancora al di fuori dell'impresa e non nel suo rapporto dl produzione. tentando con meul amministrativi. giuridici o· polltlcl, quella soluzione soclallsta che essi cl hanno già negata. Al concetto di azienda demiurgo dell'ordine sociale a mezzo di un rapporto di produzione suo proprio, Antonio Carlo non cl ~ ancora arrivato. A quanto pare lo sto parlando un llnguagglo Incomprensibile: eppure già anni fa Giorgio Galli l'aveva capito. Ho assodato storicamente che le Società passate furono edificate dal tipo di 58 azienda più diffuso; In modo preciso. dal loro rapporto di produzione. La soluzione teorica del problema del Soclallsmo veniva in questo modo messa marxistlcamente a fuoco nella creazione dell'azienda Socialista. Lasciare organicamente intatta la attuale azienda del capitalismo è quanto votare la nostra azione all'Insuccesso. Bisogna lavorare sull'azienda, non fuori di essa: costruirla In modo che determini e garantisca quegli assunti del Socialismo sul quali siamo tutti d'accordo. Purtroppo anche un encomiabile studioso come Antonio Carlo, una vera mosca bianca nell'ignoranza dilagante del conformismo che ci ammorba l'aria da 30 anni. passa quasi silente e furtivo sul problema centrale della costruzione socialista senza la cui soluzione resteremo nel Soclalismo Infantile dei nostri padri e dei nostri nonni. 9. Il Nostro s'attarda ancora nella teoria marxista delle contraddizioni tra forze produttive e rapporti di produzione estendendola all'attuale ordine sovietico: • la contraddizione di fondo del sistema sovietico è data dal fatto che le forze produt• tlve ad un certo livello del loro sviluppo entrano in conflitto con I rapporti di produzione •. Era Il modo di Marx di spiegare quello che non arrivava a svelare. TrocklJ lo batté In quest'arte, ma Il peggio è che essi hanno fatto parecchi proseliti e tra questi Antonio Carlo. Per quanto concerne Il Capltallsmo credo di avere dimostrato che questa pretesa di Marx era del tutto gratuita. Trocklj stesso dovette convenirne, te celebri contraddizloni di marxistica memoria sarebbero risultate finite In polvere. Senza attendere la rivoluzione • mancata ., ml era già chiaro che se il mercato continuava ad assorbire merci, la celebre contrad• dizione Immaginata da Marx non avrebbe mai avuto alcun senso. SI passò Infatti dal capitalismo del patron a quello finanziario senza contraddizioni di sorta e nonostante la perdurante • rivoluzione • tecnologica. Per contro, si verificavano crisi di saturazione del mercato regolarmente risolte senza smussare gll antagonismi tra forze produttive e rapporti di produzione capltallstL Questi ultlml continuavano In bellezza purché vi fosse richiesta di merci, allargamento od approfondimento del mercato. Adesso che è evidente per molti l'irrazionalità della pi• nlflcazlone di Stato in tutto l'Oltrecortina, Antonio Carlo, dice che la pianificazione andava bene all'lnlzlo, ma che ora si rl-
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