giovane critica - n. 28 - autunno 1971

C'è meno bisogno di dirvi che cosa penserebbe Lenin che credeva pure ciecamente ln una facile realizzazione del soclatlsmo. perché fu Il primo a constatarne il disastro con le parole. ma piu ancora con i fatti: Nep, offerta di concessioni colonla• liste al capitalisti del mondo. apertura del mercato. ecc. - Nel 1921 disse a Serrati: • Non fate come noi •. - Serrati me lo confessò. Rimasi trasecolato e pensai che avesse frainteso perché dal punto di vista teorico non apprezzavo troppo questo compagno, ma quando nel 1937-1939arrivai a capire li perché del disastro socialista In Russia, allora mi ritornarono In mente Serrati e Lenin nonché le Ingiunzioni di quest'ultimo ai compagni: • diventate commercianti•. • bisogna ricominciare a leggere e a scrivere • 2. Non volete riprendere In questa sede la tesi di Wittfogel. ma fate male E' piuttosto comodo eludere il pensiero di questo studioso allorché aprite una discussione sulla natura sociale dell"Urss. L'antimarxlsta Wittfogel. dopo 30 anni di studi di storia comparata, avanza Il sospetto che l'attuale regime politico russo sia determinato dalle stesse cause che fecero durare per millenni il • Dispotismo orientale ._ NeH"art1colo Una questione mancata pubblicato sulla Pa• rola del Popolo di Chicago. il sottoscritto sottollneò che si trattava proprio di questo. Fin dal 1939 per me non sarebbe stato Il caso di • sospettare •; si trattava di una realtà economica: tutte le società orientali. quelle del modo di produzione asiatico. per dirla con Marx. consistevano fondamentalmente In un monopolio di stato dei mezzi di produzione e della forzalavoro Niente di basilarmente diverso da quanto fu realizzato da Stalin. Ma se i Faraoni, i Babilonesi, gli Assiri, e l'antico Impero Cinese erano. come furono, società feudali vere e proprie, mi sia concesso di dire che l"ordine sociale d'oltrecortina è di tipo feudale e che Il loro dispotismo deve discendere dal monopolio di Stato dei mezzi di produzione e della forza lavoro. Ciò marxlsticamente ragionando. ma per chi non vuole riconoscere Il marxismo almeno nel suo principio sociologico. si provi a spiegarsi come da una dittatura economica, si possa attendersi un regime politico democratico invece che una dittatura di classe. 3. Che 1a società sovietica • tenda ad entrare rapidamente In crisi • ed abbia • un carattere transitorio •. è quanto purtroppo non ci persuade. Magari! 52 Crisi ce ne sono sempre in tutti I tipi di società umane. vengono e vanno. Quelle che interessano sommamente Il sociologo sono le crisi che non se ne vanno piU, ossia quelle di sistema. - Purtroppo da SO anni nonostante le frequenti recessioni e crisi politiche constatiamo un progressivo rafforzarsi del sistema sovietico. sia come volume di produzione, sia come solidltà del regime politico. Ha sorpassato la bufera del XX Congresso. sia nel paese di Ivan. sia presso i suoi vassalli. Ed è ritornato allo stalinismo nonché In parte al culto della personalità. Peggio. nessuno osò contrastargli Il passo allorché nel 1956 seminò la strage nelle vie di Budapest e nel 1968 maciullò sotto i carri armati I • fiori • della primavera di Praga. Queste due levate di scudi, certamente provenienti dagli insuccessi non solamente socialisti. ma comunque economici del sistema in atto. potevano minacciare il regime del • Collettivismo Burocratico •. ma le crisi furono risolte come ben sappiamo. Quale concluslone dobbiamo registrare se non un ulteriore rafforzamento del • sistema sovietico • e la sua lenta preparazione economica in Occidente. La transitorietà del regime non cl convince proprio, non ha l'aria di lasciarsi sommergere da movimenti interni per quanto profondi si manifestino. E' il solo che compete con una forza formldabile come l'economia statunitense e non cl pare che sia sulla difensiva nonostante l'avvento cinese. Via terra. mare od aria i suoi missili minacciano ognl parte del mondo come quelli americani e se nella sua economia vi sono indubbie tendenze alla riapertura del mercato. esse non pun• tano al ritorno del capitalismo. Ad ogni modo appena i politici hanno timori, Intervengono drasticamente a far rientrare tutto nell'alveo economico-statale. La programmazione può funzionare pesantemente e sem- ">rare bloccata come afferma Antonio Carlo. ma uno snelli• mento mercantile è sovranamente temuto dagli attuali dlrl· genti sociali. • SI cammini pur male: ma non si cambi strada •. pensano I burocrati: e gli uomini poco per volta purtroppo s'abituano a tutto. la facile transitorietà di un regime politico non è la stessa cosa della lentissima transitorietà di un ordine sociale. Greci e Romani credettero di ritrarsi transitoriamente dalle città nelle campagne, ma vi restarono 9 secoli. Le clttà caddero In rovina e con quelle rovine furono rl• costruite nuove città mille anni piu tardi. In Oriente od in Egitto il monopolio statale del mezzi di produzione e della fon.a-lavoro durò svariati millenni anche se le dlnastle cambiarono. Le meraviglie di tante civiltà sepolte stupiscono ancor oggi eppure per lunghi secoli questi popoli tornarono nella

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