sorbono dal 15 el 20°0 del tempo la11orativo(op. clt. pag. 28). Epperò non ci è detto come sarà possibile Imporre questo ad una classe operaia cul si concedono salari e consumi ad un livello ancora insoddisfacente. Aspetto non meno fondamentale del problema è quello di mfgliorare la dotazione tecnica delle imprese e qui subentra il problema della bassa qualità dei prodotti che incide negativamente sulla produttività stessa (come si vede tutto è connesso) A tal proposito il dirigente sovietico sostiene (op. cit. pagg. 28-29): • si prevede di attuare Importanti iniziative per ridurre il consumo di materiale per unità di prodotto. E' un'lm• mensa riserva della nostra economia che è ancora lungl dal• l'essere utilizzata In modo sufficiente [ ...]. Per ottenere I massimi risultati nella via della riduzione del consumo di materiale per unità di prodotto. occorre studiare nuovi regiml tecnologici di lavorazione della materia prima. ridurre Il peso del prodotto finito. Il grande peso del prodotto. come è noto. non è affatto un indice delle sue alte caratteristiche tecni• che Al contrario, gli articoli piU leggeri sono anche tecnicamente meglio concepiti [ ..,]Oltre all'applicazione delle indicazioni scien• tifiche rigurdanti la tecnologia e !'organizzazione del lavoro. molto importante è la parsimonia. il calcolo esatto del materiali consumati. Ciò deve essere previsto dal plano di ogni azienda •. Il dirigente sovietico qui allude a1vecchio vizio delle fabbriche sovietiche di produrre chiodi, carta. trattori. copertoni, lampadari ecc. di peso spropositato ed anti-funziona1e (in tal modo si producono a volte veri e propri scarti) allo scopo di realizzare meglio Il plano che si esprime in termini di peso. Per far fronte a questo grave problema, che ostacola il mlglloramento tecnologico del sistema e lo sviluppo della produttività, il Premier sovletlco propone due mezzi antitetici: l'estensione delle categorie mercantlli sia pure subordinate al piano secondo la riforma del 1965. In particolare nel settore agricolo ed edillzio, e l'aumento dei controlli del centro sulle Imprese grazie all'uso dl calcolatori elettronlcl la cui produzione dovrebbe crescere di 2.6 volte. I mezzi In questione si configurano come contradditorll, poiché l'estensione della riforma Implica una maggiore autonomia (sia pure • relativa•) delle Imprese ed I controlli plU continui e par• ticolari un maggiore centralismo e quindi una minore autonomia anche a llvello mlcroecOnomlco. dove i controlll In esame dovrebbero tendere ad Imporre l'uso di determinati procedimenti e lavorazioni ottimali volte ad eliminare sprechi e mlgllorare la qualità. Ma al di là delle contraddizioni di una slmlle Impostazione. lo sforzo nel campo del calcolatorl. notevole in senso assoluto, appare modesto In senso relativo. Della qualità delle apparecchiature sovietiche si è già detto, del bisogno che I russi hanno di calcolatori elettronici ho già trattato nel mio precedente lavoro: per un plano efficiente che preveda In maniera assai dettagliata 50 l'andamento del processo produttivo occorrerebbero milloni di calcolatori elettronlci di alta qualità e dal costo di 3-4 millardi di lire l'uno: si trattava cioè di un traguardo da fantascienza a parte gli enormi problemi politici ed economici che un slmlle piano avveniristico poneva. Nel 1965 gli Usa avevano nelle proprie mani il 63% della produzione mondiale elettronica, mentre gll altri paesi neo-capltallstict raccoglievano un altro 31 '¾ e nel settore dei calcolatori gll Usa erano ancora piU forti: questi dati danno un'Idea della situazione di Inferiorità russa In quel campo (situazione che è sostanzialmente Immutata anche se le valutazlonl numeriche det calcolatori russi sono un po' varie presso gli esperti) ed anche ammettendo che essi riescano a realizzare lo sforzo quantitativo che si sono prefissi (ma c·è anche Il problema qualitativo), Il divario con !'Occidente, che nel frattempo non starà fermo, e con i bisogni enormi de/l'economia e del plano russo (che si fanno vleppiU complessi) rimane del tutto spropositato. Infine reterna malata del sistema sovietico: l'agricoltura Anche qui si parla di grande impegno ma gll obiettivi di sviluppo sono modesti e non risolutivi; per contro è da prevedere che il sonosviluppo del settore peserà assai negativamente sul complesso dell'economia. In Urss l'arretratezza dell'agricoltura tie• ne Inchiodata nelle campagne Il 29% della forza-lavoro globale (contro 11 5-60/• deg11Usa): In passato le masse contadine con le loro migrazioni In città hanno offerto al sistema una base per una industrlallzzazlone estensiva, ora però se non si modernizza adeguatamente l'agrlcohura, un'eventuale emigrazione di massa farebbe cadere la produzione del settore: l'Industria quindi deve cavarsela da sé e non può contare pii.I sul margini estensivi di un tempo. 11perdurante sottosviluppo agricolo può dunque avere effetti negativi anche sull'industria. Al consuntivo tutti I vari aspetti negativi del precedente sviluppo permangono con il loro nodo di problemi che rimarrebbero Insoluti ove anche si realizzassero gll obiettivi assai prudenti del plano, obiettivi che però non sembrano sostenuti da una stru• mentailone adeguata. Dirò di plU: un'economia complessa come quella sovietica non può svilupparsi a lungo (sia pure col flato grosso) se non risolve questi probleml. l'esperienza Jugoslava e cecoslovacca all'Inizio degli anni '60 quando le economie di quel due paesi si bloccarono ml sembra indicativa: una volta esaurito Il margine per uno sviluppo estensivo o si riesce ad operare un salto di qualltà o cl si blocca. Il nono plano non sembra effetto porre le premesse di un simile salto.
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