Le recenti decisioni del metafmeccanfcl hanno fatto scoppiare le contraddizioni e le ambiguità che erano state costantemente presenti nel dibattito sull'u11ità sindacale negll ultimi due, tre anni. C'è voluto del tempo prima che la composita coalizione della destra sfndscale smaltisse l'ubriacatura dell'autunno del '69: la determinazione con cui la pii.i forte e avanzata categoria dell'Industria ha proceduto oltre nefle sue scelte unitarie, ha messo lrrlmedlabilmente In crisi tutto un modo di andare al matrimonio confederale. Al meta/meccanici non si è chiesto di rallentare I tempi ma di modificare la linea polltlca che. pl/J o meno espllcltamente, e emersa dal loro dellberatl. SI è posto quindi - forse per fB prima volta senza reticenze - Il preblema politico dell'uniti sindacale. Proprio per sottolineare Il senso di questa svolta - che apre tutta una fase drammatica del rapporti tra organizzazioni polltlche e sindacali - abbiamo chiesto II Plerre C11rnltl. Il /eeder della Flm, di ridiscutere con noi gll awenlment/ che misero In moto Il dibattito su/l'unità slnd11cale. Il punto di partenZtJ potrebbe eHere Il clima di .. apertura a sinistra .. del primi anni del sessanta. E' pazzesco pensare di farcela con le sole forze del sindacato. Un'intervista con Pierre Carniti a cura di Fabio Sigonio CARNITI. In tutto Il periodo che copre gli anni cinquanta i rapporti tra i sindacati sono di contrapposizione molto rigida. Soltanto verso la fine del 1960 la situazione comincia a sbloccarsi e la vertenza degli elettromeccanici costituisce quasi certamente it punto nodale del cambiamento. Dalla contrapposizione si passa ad una fase di competizione che in pratica coprirà tutto il periodo dell'unità d'azione. La cosa curiosa è che la legittimazione per l'unità d'azione è venuta, piU che da un impegno politico della Cgll. da una teorizzazione della Cisl. che però fino a quel momento era stata contraddetta dalla prassi. La Cisl, nel 1951._e plU significativamente nel '53, aveva elaborato la teoria della cosiddetta contrattazione articolata che fondava i suol presupposti sull'esigenza di perseguire rìsultati ottimali, dal punto di vista economico e normativo, raccogliendo tutte 1e posslbilltà che nel vari punti del sistema si detemiinavano. SI riteneva. po1ché Il contratto nazionale era riferito al livello dell'azienda marginale. che esistessero in un certo numero di altre aziende ulteriori margini economici di contratta• zlone che potevano essere recuperati solo con l'azione arti• colata. Lo scopo era quindi quello di pervenire ad esiti coerenti con la produttività In tutti I vari punti del sistema. Oggi questa teoria è contestata nella Cisl e fuori della Clsl. 11 punto di riferimento dell'azione contrattuale non è certo fa produttività né della singola azienda né del sistema. Per quell'epoca di stagnazione dell'attività contrattuale quell'Impostazione ebbe però 11pregio di rompere una situazione di disimpegno e di rassegnazione nel sindacato. Basti pensare che dal '48 -a156_Lmetalmeccanlcl hanno rinnov~ola volta li contratto, peraltro in modo lnWwuo. 3
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==