giovane critica - n. 28 - autunno 1971

1. Nel mio recente lavoro monografico sull'Urss (n. 26 di Giovane crlllca} e sulla sua economia ho avuto occasione di analizzare la struttura socio-economica di quel paese allo scopo di qualificarne le connotazioni specifiche e di chiarirne le contrad• dizioni antagonistiche. Le principali disfunzioni dell'economia sovietica, che ml sembrano organiche ed Ineliminabili nell'ambito del sistema. sono: 1) Il contrasto tra lo sviluppo eccessivo del settore primario (beni di Investimento) e quello relativamente inadeguato del settore secondario (beni di consumo); 2) il contrasto tra l'eccessivo sviluppo dell'industria ed Il sottosviluppo dell'agricoltura: 3) Il conseguente basso livello del salari e dei consumi; 4) la bassa produtività qualitativa e quantitativa del lavoro; 5) le tendenze centrifughe delle imprese rispetto al plano. I dati su cui fondavo le mie tesi non comprendevano i risultati definitivi globali del plano 1966-70ma solo del risultati parzlali e le previsioni (Il lavoro è stato terminato nell'autunno 70 con qualche ritocco posteriore): adesso però la pubbllcazlone del rapporto di Kosslghln (Il plano quinquennale dell'Urss 1971-75, Roma, Editori Riuniti, 1971)al XXIV Congresso del partito cl dà un quadro preciso del rlsultatl dell'ottavo plano e degli obiettivi per Il nono. 2. Se si leggono le prime pagine del rapporto Kosslghln si ha la sensazione che l'economia sovietica marci a pieno ritmo tanto Il nuovo piano quinquennale sovietico di Antonio Carlo è Il trionfalismo di maniera che le caratterizza. Senza dubbio le previsioni sullo sviluppo industriale (350 miliardi di rubrl di cui 250 al settore A e solo 100 a quello 8) sono state superate {373 mlllardi In totale) ma la sperequazione tra I due settori appare evidente poiché nel quinquennio Il settore primario ha avuto uno svHuppo globale del 51% contro U 49% dell'altra frazione della produzione Industriale: in termini relatlvi (che sono poi quelli che contano maggiormente in sede storica) il distacco è leggermente peggiorato. Non solo ma anche nel settore primario (tradizionale roccaforte dell'economia sovietica) Il plano è stato realizzato in maniera assai disuguale. Per ciò che attiene la produzione di elettrlcltà. gas. carbone. acciaio si è andati dal 6 al 14% al di sotto della norma, ed anche per i tessuti (bene di consumo di cui c·è fame In Urss). per I concimi chimici (necessari all'agricoltura) e per Il cemento (necessario a costruire alloggi, altro bene di cui il cittadino sovietico ha gran bisogno) gli obiettivi sono stati mancatL Parallelamente In agricoltura Il plano che prevedeva un Incremento del 25% In cinque anni (risultato non certo adeguato per rlsolvere g11ultra-decennali problemi dell'agricoltura russa) è stato realizzato per il 21 % sicché lo squilibrio con l'industria cresce. Inoltre dato il fallimento del plano nel settore agrlcolo e la perdurante Inadeguatezza del settore B. l'incremento reale delle remunerazioni degtl operai e degli impiegati non è stato spettacolare (Il 26%) data anche la modesta base di partenza. 11piano In realtà prevedeva un Incremento non Inferiore al 20% sicché parrebbe che, pur essendo Il rlsultato In sé modesto, si sia andati ben al di là della norma fissata. Ora. però, bisogna considerare alcuni elementi partlcolarl: Innanzitutto la scarsa qualltà del beni di consumo sovietici è nota sicché Il perdurare del fenomeno unito alla mancata realizzazione del già modesto plano agricolo. 47

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