giovane critica - n. 28 - autunno 1971

i lavoratori a riprendere a lavorare con diligenza giapponese, ad accontentarsi di Cantare le canzonette di Sanremo se non proprio gli Inni Agnelli e Plrelll e compagnia cantante. e a fermare l'automobile una volta al giorno a1 bar fra ditta e casa. Ma - e torniamo a • Lotta continua • - l'obiettivo di • Lotta continua • è. al contrario, quello di rendere permanente la crisi del padrone, di Impedire che venga scaricata sugli operai, di costruire dentro la crisi l'organizzazione rivoluzionarla capace di unificare contro I padroni tutti I proletari. Tutto questo è chiaro: voglio dire, cioè. che • Lotta continua • sa che cosa vuole, dove e come lo vuole (come si è visto trattando del Mezzogiorno. di • prendersi la città •, del diritto alla vita). Mi pare. però, che fra questo programma e la previsione su ciò che. conseguentemente, I padroni col loro Stato faranno non vi sia un riferimento dialettico pertinente, che cioè si proceda come su due vie parallele quasi non fossero destinate a Incontrarsi, anzi a scontrarsi subito. E questo è, precisamente, Il piU grosso limite dei due convegni di • Lotta continua •. Se, Infatti, la previsione politica è quella di una reale possibilità e capacità di • rendere permanente la crisi del padrone •· cosa che richiede una forza organizzata considerevole e un già alto livello di autonomia proletaria, allora noi possiamo pure proporci un lungo processo di crescita politica e considerare • pazzesco • lo scontro frontale a breve scadenza; ma è sicuro che I padroni ricercherebbero e Imporrebbero tale scontro subito: ~ aspetterebbero né potrebbero aspettare perché essi dalla crisi cl debbono uscire alla svelta hé ritmi cui nell'economia moderna a competitività produttiva e commerciale si sviluppa non consentono stasi p~!!!.,2 distacchi senslblll. Per questa ragione, la previsione poBtica che viene fatta, e che dovrebbe derivare In primo luogo da una valutazione realistica della crescita effettiva dell'autonomia operaia e proletarla, cioè la valutazione del prevedlblll risultati della propria azione politica e della situazione di classe Interna e Internazionale, ha bisogno - e bisogno urgente - di essere collegata con glt svolgimenti politici dell'azione padronale e con le sue contraddizioni. ..se~ per Ipotesi. si rlteness~IU[l9Iblle l'obiettivo di rendere pe!]])AflentL.la...attualL.W!L del ~rQOJ_ben_dlfflcllmente, lo credo, I padroni - gli oll_gopotl • deboli • e gll altri - si accontenterebbero di richiamare l'esemplo tedesco per arrivare.._ lo una forma o OOll'altra alla regolamentazloo.e...d.e_gU scioperi (che è poi un aspetto del problema della ripresa produttlva,7 altro, ben piU grave, esiendo quel!2.,_dUar lavorare, di fan, uttttnare gltlmplantl a. ritmi e per tem~onvenientl e In quantità di uomini e di macchine ottimali). La reazione farebbe blocco autoritario rimandando le contropartite riformistiche e la liquldazione delle situazioni di rendita parassitaria. E. In quest!___P!Q,.Spettivan,on solo il Pci ma anche il Psi probabilmente salterebbero perché il • riformismo repressivo • ha dei llmlti neUa rincorsa a destra. • Lotta continua •, ~ pìena autonomia politica. organizi:ativa e, in prospettiva. militare, non potrebbe non proporsi una politica delle alleanze èon"rorze o correnti della sinistra restituite all'opposizione e (;9involte nella repressione: una politica delle alleanze ben piU concretamente consistente che non I rapporti con i gruppetti privi di reale consistenza politica. ,.Yiceversa. la politica degli equilibri piU avanzati (col Pcl al ~ e influenzante _il pote___!!L...potre'2_ribperendere e affermarsi solo se Il rocesso di autonomia politica dei proletari nelle fa brlche ne ~ sibtte-) .!L(estarsi $0119 j colpi Pili duri e crescenti della repressione o per stanchezza sia oure momentanea. o per pessimismo e indlviduallsmo uniti, al di là di una situazione difficile (per il sl,s1ema}...ch&.....+mpooe davvem,__d1JJmboccars, le maniche. In uesto caso dovrebbe essere adottato una politica diversa. Ecco, l'esame di queste o di altre previsioni po I1Ic e nOn puO restare sulla punta della llngua. la forma politica che la svolta reazionaria può assumere è un altro problema. Ho l'imeressione che sovente giochi una sorta di determinismo economlclsta nel giudizio sulle conseguenze • sovrastrutturali • delle situazioni economiche {• strutturali •) in atto: da un lato, èr"Hfebbe il grande capltalismo. favorevole a soluzioni di dialogo con le forze politiche tradizionali delta classe operaia o comunque moderate democratico-centriste o centrali; e dall'altro, si troverebbero Il plccolo e medio capitalismo e i settori della speculazione, sostanzialmente •fascisti•: da un lato, I partiti del grande capitalismo. con I loro uomini al governo, nell'esercito, nella magistratura, nella polizia, ecc.; dall'altro, I partiti reazionari con i loro uomini esterni, pili o meno eversivi, e con quelli annidati nella grande macchina statale e In tutta una serie di istituzioni apertamente tollerante e sostenute dal sistema. Questo schematismo. a me pare, in parte è giusto. Tuttavia. se si vanno a esaminare I filonl ideologlcl di fondo, si può avvertire che, al di là delle etichette partitiche, e delle grandezze economiche, vi sono elementi unitari e unificanti ai fini dell'imposizione dell'ordlne e del lavoro. che possono essere definiti fascisti nella misura In cui il fascismo, come forza d'ordine autoritaria, fu nella pratica politica ricor, rentemente trnformlst•, compendiando In sé, nel proprio pensiero e nella propria azione, l'Intera multiforme esperienza politlca dell'ltalla glolittlana. Ugualmente Importante è tener conto che la situazione 45

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