che pongono, non da oggi ma vanamente, la riforma del Menogiorno al primo posto. e· certamente vero che le lotte salariali e contro rorganlzzazlone capitalistica del lavoro. nella misura in cui hanno inciso sul livelli di produttività e sulle condizioni del potere in fabbrica. hanno colpito il processo di accumulazione e tolto ossigeno allo sviluppo capitalista l'aumento del costi del lavoro (sul quale. però, oltre alle lotte operaie hanno inciso. mi pare, anche gli aumenti dei prezzi di varie materie prime da Impor• tazione, per effetto diretto o indiretto delle guerre di libera• z10ne e delle liberazioni avvenute alla • periferia •. e gli effetti delle contraddizioni interimperialistiche. particolarmente con la crisi monetaria) non sembra pili recuperabile. oltre un certo limne. mediante l'aumento dei prezzi che è possibile praticare in condizioni ottimali di ollgopolfo: e tanto meno. mediante un aumento degli indici di produttività attraverso una intensificazione dello sfruttamento del lavoro, una sua maggiore razionalizzazione e meccanizzazione. L'arma piU usata, ricorrente• mente quando la lotta operaia tiene, sembra essere ora piU che mai quella della disoccupazione. E le conseguenze dell'uso di quest'arma si fanno sentire immediatamente nel sottosvilup.. po, come tentativo di accentuare la divisione nel proletariato e di frantumarne la forza Se si prende a esempio la situazione italiana (primo trimestre 1971), si nota a livello economico che il grado di utilizzazione complessiva degli impianti è sceso all'85°o contro Il 93,2°0 nel primo trimestre 1970; che nel primo semestre 1971 le ore di cassa integrazione guadagni (cioè le ore non utilizzate o non utltlzzate pienamente dagli operai e quindi pagate malamente dalla Previdenza soclale) sono state 120 mila. Bvel1o non toccato dal 1966. in tempi di assai bassa congiuntura; che l'aumento della sottoccupazione (cioè det la• voro svolto in tempi ridotto) è stato rilevantissimo; e che, con una inversione di rotta significativa, si è registrato un aumen• to dì 110 mila addetti in agricoltura! Cioè, le difficoltà nello sviluppo hanno immediatamente alimentato il sottosviluppo con una inversione macroscopica di tendenza (intenzionale). A 11· vello politico, la conseguenza è stata, corrispondentemente. un aumento di fascismo ~ comunque di orientamenti reazionari. Se quindi si punta sulla contraddizione fra capitale e lavoro salariato come contraddizione principale, non si esce dalla logica della polltlca di sviluppo, e si finisce coll'accettare la divisione del proletariato privilegiando in essa la situazione della classe operala occupata, la quale, da sola. non può d'altra parte reggere lo scontro accentuando la spinta salariale e l'attacco alla organizzazione capltallstlca del lavoro. Insomma. bisogna fare I conti con Il sottosviluppo come contraddizione princl• 38 pale. recuperando le forze di base che esso esprime come forze rivoluzionarie quali potenzialmente esse sono. Tutti I moti di rivolta. antichi e recenti, nel Sud e nelle altre zone sottosviluppate hanno avuto sostanzialmente per nemico lo Stato. Roma, per invocarne o pretenderne l'Inter• vento e le provvidenze. I riformisti. fallendo su tutta la linea. hanno portato avanti l'illusione che questo Stato. che è uno Stato capitalista, potesse indurre e generare sviluppo adeguato laddove il sottosviluppo è e resta una condizione della sua esistenza e della sua espan• sione o. quando c'è la crisi, della conservazione del suo potere. I reazionari. invece, puntano sistematicamente su una migliore divisione della torta nazionale nelle forme tradtzional• mente parassitarie attraverso cui conseguire ricchezza e potere come classe dirigente e substrato clientelare, al livello. esteriormente accentuato. della ricchezza e del potere detla classe dirigente delle zone sviluppate, e forse piU. Tanto è vero che l'antimeridionallsmo degli industriali de1 Nord e del Centro resta essenzialmente un antimeridionallsmo culturale. ideologico, con tinte razziste. L'organizzazione anche militare del parassitismo è estremamente articolata e capillare. e costituisce una forza di massa e di classe specifica contro cui la rivoluzione deve fare i conti. I fascisti rappresentano soltanto. contro lo Stato attuale. una alternativa di potere, piU che di regime, una variante interna. Si tratta di banditi, di mostri tuttora esclusi, in parte, dal potere. che perciò contendono agli altri banditi e mostri che l'uso del potere ha reso sempre piU marci e inefficienti. Di qui Il loro interesse a strumentalizzare rantistatalismo storico e contemporaneo del sottoproletariato e del proletariato meridionale. In una prospettiva che. almeno per ora. non è finalistica• mente eversiva (per un'ahernatlva globale di potere), ma serve come forza di pressione. ricattatoria. e punta sostanzialmente sull'Inserimento non solo fra le forze dell'ordine al potere nelle regioni meridionali. ma soprattutto fra le forze dell'ordine al potere al Uvelto nazionale: usano il disordine nel Sud per diventare forza dell'ordine a Roma. Per la rivoluzione, la via necessaria appare quella di mobllitare e organizzare il sottosviluppo non per rivendicare dal• lo Stato provvidenze o riforme che o sono Illusorie o servono soltanto per soddisfare l'appetito famellco e Inesauribile del ras politici e della loro organizzazione parassitarla; ma contando finalmente solo sulle proprie forze, sulla propria in• tegrale autonomia, nella stessa fase storica In cui nelle zone dello sviluppo la classe operala mette In crisi Il processo di accumulazione rlvoltandosl contro il lavoro nelle condizioni nelle quali Il capitalismo lo Impartisce e lo somministra.
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