sfruttati nellLperlferlt ha luogo pre<:lsamente dove - struttu• ~~2!.!_alista, cioè sviluppo e sottosviluppo, ha avuto I suol effetti plU opprimenti •, 11 cat:Htalismo non può venire I capo del sottosviluppo, che è una sua componente vitale. l 0imperl1llsmo è la forma internazionale con cui Il sottosvlluppo viene ribadito e Intensificato. • Solo la eliminazione della struttura capitalista entro un certo territorio e all'Interno di un certo popolo, e la sua sostituzione con quella soclallsta ha finora offerto una fuga dalrlmperiallsmo e dal sottosviluppo •. SI sta ragionando di tesi di fondo In termini marxisti, come nota ancora André Gunder Frank, tutto ciò significa • che la fondamentale contraddizione 0991 à quella capltali1t1 tra sviluppo e sottosviluppo, comprendente quella fra borghesi• e p,olatarlato. e che la contr.clclizione tra capitalismo e socialismo è derivata e secon<Ulrla. Contemporaneamente l'ln-- terpretazlone ufficiale sovletic, accu" quella cinese ar atfer- ...,. uffioWMMt• CM la...COAtt one svllu~ predomina su quella e.api~~ Lo •~ttosvlluppo porta ( ..•) alla posizione che lo sviluppo-sottosviluppo capltallst.a • la contreclclWooe prlmada....sebbene conduca anche, naturalmente. alla conclusione che combattere l'lmperi1llsmo e rivolgersl el socialismo è l'unica po11ibile soluzione•· (E' partendo dalla comprensione di questa posizione che. secondo me. si pub anche affrontare l'analisi della politica estera cinese con una critica pertinente). Proseguiamo. lo schema Internazionale di sviluppo-sottosvl• luppo è riprodotto a livello nazionale fra regioni e settori economici, naturalmente con differenze profonde rispetto, a esempio, alte condizioni di sottosviluppo nel • Terzo Mondo•· In base al sottosviluppo Interno, Mussollnl chiamo .. profetarla • l'Italia fascista concretamente Imperialista per lanciarla contro I P1esl Imperialisti .. plutocratici • piU sviluppati (anche se, a loro vol1a. provvisti di un sottosviluppo o • colonialismo • Interno). NeHun paese apltallsta hl sin qui risolto I probleml del 110ttosvlluppo Interno • delte sue conseguenze. Questi problemi, •nzl, si sono per lo plU aggravati, e questa è la tendenza generale destinata e manifestarsi sempre plU a mano a mano che rlvotuzlonl socialiste nelle piU ampie zone del sottosviluppo mondiale, nella periferia, rendono plU difficile la continuità dello sviluppo nel paesi sviluppati, inaspriscono le contraddizioni all'Interno del mondo sviluppato, ecc. (purcht\, owlamente. le rivoluzioni soclallste restino tali e non si trasformino a loro volta In punti dl partenza per politiche di sviluppo lmperlalistlche). LI storia del nostro tempo cl dà punti di riferimento concreti, poslttvl e M91tlvl. a confenna di questo discorso teorico. I p,obleml dello sviluppo nel Mezzogiorno dovrebbero porsi. e difatti si pongono, come il problema di un·accumulazìone iniziale In preponderante misura realizzata al1rove: mediante cioè lo sfruttamento del lavoro salarlato nel Ceniro-Nord e l'uso dei frutti di tale sfruttamento a favore dello sviluppo del Si.:d tra mite lo Stato; e mediante lo sfruttamento di • colonie • esterne Ma un processo del genere ol1re certi limiti è 1ncompat1blle con le esigenze della continuità e dell'Indispensabile potenziamento dello sviluppo (se si vuole reggere alla concorrenza ln1crlmpe• rlalistlca) nelle zone sviluppate Per questa ragione, è da ri1enere che li Mezzogiorno 1n particolare e le altre zone vecchie e nuove dì sottosviluppo costituiscano la contraddizione fondamentale In Italia e in prospettiva in Europa. l'emigrazione è uno degli aspetti rilevanti di questa contraddizione, che In questi anni si è manifestata m tutta la sua poderosa violenza non solo anraverso le rivolle proleume m città e In paesi del Sud ma anche attraverso le rivolte proletarie nelle fabbriche (Flat In testa) e nel quartieri del Nord (diversa è In parte la situazione in Emilia e in Toscana, non a caso privilegiate da forme di riformismo specifico). che hanno avu10 generalmente all'avanguardia operai e proletari meridionali e delle altre zone sot"tosviluppate. Allo stesso modo si pone concretamente la contraddizione fra industria e agricoltura, fra città e campagna. PotrO sbagliarmi ma a me pare che nell'analisi di classe ef• 1ettuata da • lotta continua • sulla situazione del Mezzogiorno ci sia, a monte. plU o meno espllclto e sicuro, questo retroterra teorico. Anzi. questo retroterra teorico rischierebbe di risul• tare esterno e astrano se non trovasse conferma nel risultati dell'analisi della società merldlonale che • lotta continua • ha iniziato a effettuare attr.:•:erso una pratica d'Intervento diretto. ancora scarsa. ma tuttavia già notevole: e che ha il pregio costante di rendere l'analisi collegata direttamente alla conoscenza specifica delle situazioni sociali vissute al vivo. Senza questa pratica polltlca è difflclle evitare che l'analisi divenga un fatto meramente libresco. Importante la sua parte. ma esterno ai processi reall e quindi Impotente e scarsamente influenzante (penso al prodotti migliori, come il lavoro di Capecelatro e di Carlo, glli citato. o. a livello sociologico. a un'opera quale Sud amaro di Adriano Bagllvo e di Giovannfl>eUiccTorT. Sapere Edizioni. ottobre 1970). Per quanto ho detto, ml pare che la riflessione teorica che Vittorio Foa ha effettuato nel numero precedente di questa rivista sull'andamento della contraddizione fra salarlo e capitale non riesca a recuperare nella sua Importanza decisiva la dimensione del sottosviluppo se non nella prospettiva tradizionale del diritto al lavoro, della piena occupazione squilibrante entro gll obiettivi della programmazione • democratica • 37
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