giovane critica - n. 28 - autunno 1971

Non tutti I partecipanti al convegno. naturalmente. davano questa Impressione.• C'erano anche ■ milltantl•bene ■, vestiti e truccati all'ultima moda. e quel compiacimento rivoluzionarlo• mondano che, retaggio del movimento studentesco e goliar• dico, à duro a morire e rende cosi spietatamente snob e cosi stupidamente supponenti tante manifestazioni eversive. E c'era• no pure disperanti hlpples dell'ultima ora. che scambiano il casino per la rivoluzione e il libero arbitrio per il comunismo. Ma al Palauetto dello sport di Bologna si à trattato - questa t almeno la mia Impressione - di un aspetto secondario. non caratterizzante. mentre piU consistente era il cameratismo fra ■ vecchi ■ mllltanti passati dalla contestazione o dal riformismo alla rlvoluzlone e la presenza delle autentiche avanguardie del• le grandi lotte operale e proletarie nelle fabbriche e nelle clt• tà del Nord e del Centro Italia: dalla Flat di Torino a San Be• nedetto del Tronto. Dovendo dare un giudizio d'Insieme. direi che Il convegno di Bologna di ■ Lotta continua • à stato una manifestazione di massa con una regia da partito. 01 questa ,egra le premesse rlsallvano al preconvegno di Pavia, che. nel suo svolgimento e nel suol scopi, era stato un lavoro da partito. ■ Agire da pertl• to ■ era nel propositi di ■ Lotta continua ■ sin dal primo convegno nazionale: non costituirsi In partito perch6 t assurdo con. slderarsl la parte - e la parte migliore - di un consistente tutto che non ti riconosca ancora come tale; me cominciare a organizzerai come avanguardia a mano a mano che un reale rapporto con la parte migliore delle masse In lotta (Il tutto) determinava tale necessità. Il preconvegno e Il convegno na• zlonale di ■ Lotta continua • hanno costituito le occasioni per una verifica del lavoro svolto In tale direzione. dei suol rlsul• tatl politici e delle sue prospettive, che sono poi le prospet• tlve della lotta di classe In Italia. Vediamone pertanto gli aspetti positivi e quelli negativi. le luci e le ombre, cominciando dalle scelte per !'organizzazione. Una direzione sempre pili proletaria ■ Anche se la " voce .. ufficiale. rappresentativa di .. Lotta continua" t a tutt'oggi quella delle relazioni scritte (preparate prima del convegno da alcuni compagni i quali hanno cercato d'Interpretare "lndlvidualmente" problemi. obiettivi. metodi sulla base delresperlenza fatta da .. Lotta continua "), tuttavia il convegno ha rivelato. ml sembra, la posslbllltà che possa formarsi una direzione proletaria effettiva ■, Questo fu II mio giudizio sul primo convegno nazionale di • Lotta continua ■ lo "°''° anno (Amore dell'umanltà • amore dela. aclenu In .. Lotta continua". Glonne crftke n. 24. autunno 1970. pp. 5H1). Dopo un anno di attlvi1à politica questa possibilità si è confermata. Al secondo convegno le relazlonl hanno avuto una preparazione sufficientemente cotleglale da parte dell'esecutivo provvisorio che • Lotta continua • si era dato per il centronord. e che nella sua Informalità risentiva tuttora (ma sempre meno) di residui dell'antico spontaneismo autoritario Ed erano state discusse in non poche delle sedi locali di ■ Lotta con• tinua •. Va da s6 che la discussione su documenti. che sono il frutto di una esperienza politica reale e a quella sostanzialmente si richiamano. risulta pili facile, ampia e proficua in quelle sedi dove tale esperienza si è svolta, mentre pecca di scolasticismo nelle altre. Clb Ili risultato con evidenza al preconvegno di Pavia, rigidamente organizzato e al quale hanno partecipato, con risultati direttamente proponionall per serietà all'andamento delle discussioni locall. delegati nominativamente eletti (altra novità). fra I quali I quadri operai erano In netta prevalenza. l'assemblea del delegati (rigorosamente controllati nel clima di repressione e di provocazione montato all'esterno: da una Interrogazione di Malagodl e Giorno. liberali. si è appreso che da tempo Il governo ha in programma lo sclogtimento vlolento di • Lotte continua ■I, ha costituito il momento di verifica e di sintesi di un lavoro politico. che in precedenza era stato discusso In riunioni per gruppi e In commissioni ad hoc. e· stato cosi superato l'assembtearlsmo. che era dominato dal confron o fra leaders. e si è reellzzato un metodo efficace dl for• mazlone e omogeneizzazione collettive di un pensiero poliUco e delle decisioni conseguenti. l'assemblea generale finale si è svolta sui risultali cosi raggiunti e ha reglstreto. anche mediante l'uso - finalmente - del voto palese. I consensi e i dissensi. Alla tine si à dovuto riconoscere che Il livello del dibattito politico, che aveva Investilo problemi di linea e di prospettiva. di strategia e di tattica. dell'organizzazione dell'avanguardla e di quella di massa, non era stato né alto n6 sufficientemente diffuso. come conseguenza del fatto che nella pratica politica di • lotta continua • n ... lnn a Ieri nrevalso sul teorizzare li movimento sull'analisi, l'Immediato suJ pcevedlDlle. Ml pare particolarmente impor, ....,.,, v,;;,v, ruevare che la mozione politica finale ha rispecchiato criticamente ma fedelmente quel livello. senza sovrapposizioni o forzature, pur possibili. di com• pagnl Individualmente plU esperti. sapienti e lntelllgentl. fon• ture che sarebbero state fughe In avanti e basta. E che esplicitamente sia stata Indicata 1a necessità di mlgllorare e raffi• nere collettlvemente quel livello, In rapporto diretto con la crescita dell'avanguardia nelle lotte di massa, recuperando In quest'opera esperienze, sapienze e lntelllgenze dlsponlblll. 31

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