saggi e studi Non tornavo a Bologna da quando c·ero stato soldato. La guerra era iniziata da poco, e dopo lunghe code in cortile a mezzogiorno ricevevamo due magre pagnotte e riempivamo la gavetta di minestrone. Le pagnotte, che dovevano bastare anche per la cena, erano divorate subito. Per la cena (spesso carne annegata nel brodo) restava la fame che aguzzava l'Ingegno. Bologna, con le buone o con le cattive. era ospitale. Quando c'erano soldi noi soldati potevamo acquistare pane fuor di tessera, ed era di qualità eccellente. Ouando non c'erano soldi, io e Il mio amico Nicastro rubavamo, ed eravamo disposti a trasformare i1 furto in rapina se fossimo stati scoperti. Rubavamo dolci, frutta, formaggi, castagnaccio e anche spiccioli nei cassetti dei negozi dove eravamo riusciti a renderci simpatici. In piU d1 un'occasione, ne sono certo, la gente di Bologna - negozianti e clienti - chiuse un occhio. Eravamo soldati giovani e loro sapevano che nell'esercito di Mussolinl e del re non si mangiava abbastanza. Sono tornato a Bologna a fine luglio per il secondo convegno nazionale dl • Lotta continua •. Secondo I dirigenti del Partito comunista, Bologna • rossa • a1,1rebbe1,1oltato sdegnosamente le spalle ai settemila compagni operai. studenti, insegnanti, pescatori, bracciami. disoccupati, casalinghe - per lo più gio1,1anidonne e gio1,1aniuomini ma anche famiglie in• tere. con un palo di centinaia fra bambini e ragazzi - con1,1enutia Bologna in pullman. treno, auto, autostop. La reazione dei dirigenti del Pc bolognese è parsa non solo particolarmente acrimoniosa ma anche Incredibilmente ottusa, una tipica reazione da avanguardia primitiva e settarla. E mera1,1igllache ciò sia potuto accadere In una città di cOsi 30 Il 2° convegno nazionale di "Lotta continua,, di Luciano della Mea fine tradizione polltlca. con i suoi Dozza. 0ossetti e Lercaro alle spalle. E se 1,1abene che si può scherzare con Fanti lasciando stare i santi, è pur 1,1eroche un intellettuale preparato quale Renato Zangheri - anche se forse versato piU nella storia delle idee che in quella dei fatti - non dovrebbe ignorare la scientrficità perenne del marxismo-leninismo e quindi lo studio dei fenomeni attra1,1erso l'analisi dei fatti e della pratica. E perciò comprendere e far comprendere, da nemico avveduto. quello che con semplicità un compagno amico, il presidente dell'Anpi di Fidenza, ha detto al con1,1egnodi • Lot• ta continua •: • Voi siete una realtà politica nazionale con cui ormai occorre fare i conti. e noi guardiamo a 1,1oci on fiducia •. Un uomo della generazione antifascista e partigiana, dunque. ha 1,1oltato le spalle (non è il solo) alla politica di unità nazionale per giudicare l'Italia per quello che essa oggi è, ed è di1,1entata.anche per quella politica, con lo stesso spirito franco e disincantato del gio1,1ani che, sudando e gridando, affolla1,1anoIl Palazzetto dello sport. e che nel tardo pomeriggio della domenica hanno lasciato Bologna salutando col pugno chiuso e cantando nei pullman stipati. A quell'ora Bologna prima pressoché 1,1uotaper consumismo domenicale, non certo Inospitale per obbedienza al Pcl. è rimasta un tantino attonita: il piglio, la grinta e l'ordine dei giovani di • Lotta continua • che se ne tornavano net Nord, nel Centro e nel Sud d'Italia, ricordavano quelli dei partigiani quando dai monti scesero in città per liberarla pensando di fare il comunismo: non solo nell'aspetto esteriore (quel tanto di capelli e di barbe ancora lunghe, quegll abbigliamenti llberl e 1,1arioplntl, quegli zaini e quel sacchi a pelo per una notte all'addlacclo), ma plU che altro nella speranza, nella fiducia, nell'entusiasmo mal morti.
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