giovane critica - n. 28 - autunno 1971

che Ignora la necessità di crescere e omogeneizzare quadri sulle nostre posizioni· perché alla fine non ha una prospettiva per Il partito. non dico di sviluppo ma nemmeno di soprawivenza. Difficilmente può rappresentare questa alternativa. a mio avviso, l'attuale sinistra. cosi come si è espressa In questi anni. che non ha dato una risposta organizzativa, cioè reale. alle sue proposte politiche. liquidando anzi il partito dove. poteva Invece crescerlo come esempio alternativo per tutta la collettività dei compagni, che ha preso cantonate storiche. ma non casuali, sul ruolo della spontaneità e del sindacato (tanto per citare due soli esempi). che fa questioni di posti ln direzione perché ha si divergenze di linea con la maggioranza, ma si ritrova alla fine In quel soclatlsmo di sinistra teorizzato dalle tesi preparatorie del congresso di Bologna che ha approvate e forse contribuito a stendere e che comunque ha accettato a suo tempo che venisse Imposto al partito con una sigla tolta dal bric-à-brac delle tradizione socialista che rappresentava già Inizialmente un equivoco e una pesante Ipoteca condizlonatrice del suo sviluppo. La tragedia attuale del partito è che la parte nuova. ancora residua non è espressa da una alternativa dirigente di tipo comunista, che abbia una visione leninista della collocazione e del lavoro del partito con le correzioni che gli sviluppi del comunismo, le lotte operale del paesi capitalisti e soclallstl e la nostra stessa esperienza hanno apportato, che non sia ferma alrantlstalinismo e all'antisovietlsmo di matrice terzaforzista, che guardi al nuovi livelli delle rivoluzlonl comuniste Internazionali. si ricolleghi con quelle e rappresenti Il loro parallelo orginale e creativo In ltalla. Quando si dice che Il Pslup è morto si dice appunto che è estinta ogni possibilità di una sua positiva trasformazione dall'Interno da parte di queste due componenti storiche tenute assieme dalla attuale sigla, che hanno mostrato negli anni determinanti per la costruzione di una forza comunista rivoluzionaria In Italia, le loro Insufficienze politiche e ldeologlche. Però se la sigla si estingue non è pensabile che possa morire senza reazioni la polltica unitaria di classe sulla quale siamo nati e che non è sorta dalle elucubrazioni dei nostri cervelli ma dalla realtà del movimento operalo. dalla realtà delle chiusure cui è davanti tra l'attesa di un Giolitti che lo comprenda dall'altra sponda e l'impossibilità dello spontaneismo dl autosuperarsl a strategia; non è pensabile che possa essere congelato con confluenze liquidatorie o con la dispersione un patrimonio di base e di quadri, che dopo tutte le frustrazioni e emorragie. rappresenta ancora una garanzia contro Il riformismo e l'Integrazione da una parte e Il massimalismo e l'Insorgenza dall'altra. E' per questo che la scomparsa del Pslup suscita anche tante preoccupazioni. perché la rottura di quell'involucro può liberare pure le potenzlalità di espressione autonome ed egemone della politlca unitaria. alla quale possiamo portare la nostra artlco1azlone organizzativa a livello nazionale. la nostra esperienza di lavoro tra la classe e all'interno delle sue espressioni Istituzionali. La politica unitaria è di fronte a questo nodo e a questa svolta che chiamano In causa non solo noi ma anche tutte le altre forze che intendono battersi per il rinnovamento del movimento operalo. per portarlo su posizioni eversive verso questo Stato, per portarlo a superare quella linea progres9t~a e riformista che l'ha caratterizzato sotto l'egemonia dello stalìnlsmo e del post-stalinismo. · Questa artlcolo non può anticipare le risultanze di un lavoro che deve awenire attraverso la pratica sociale. non può quindi sostituirsi a una ricerca in corso che per noi del Pslup significa Innanzi tutto rifiuto della linea che ha portato al congresso di Bologna e alla llquldazione del partito. Può però contribuire a indurre nel compagni il convincimento critico che piU che a una battaglia Interna che va data ma che è perdente, bisogna pensare a lavorare per una ricomposizione unitaria delle forze che sono contro Il disegno neo-giolittiano e quindi a rispondere a una operazione di liquidazione con un rllanclo ulteriore della lotta per la creazione di una forza comunista rivolu• zlonaria nel nostro paese. 29

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