nlera tra Psi e Peli e nella strategia generale della Sinistre (la concezione del soclallsmo di sinistra). La teoria della cerniera tra Psi e Pcl come specifico spazio tattico del partito llqulda non solo I propositi minoritari (che sono presenti In frange del partito) del collocarsi a sinistra del Pct In funzione polemica contro quest'ultimo. ma anche quelli che sembravano discendere dalle formulazlonl Iniziali di cercare una risposta a tutta la crisi del movimento operaio nel suo complesso e come tali erano stati assunti dalle organizzazioni che responsabilmente hanno lavorato a strutturare un partito nuovo. La teoria della cerniera è quindi in pratica un terzaforzismo che canonizza la divisione del movimento operaio in sfere di inflenza come reslduo del frontismo e delle, guerra fredda. che limlta Il lavoro del partito a un settore partlcolare dello schieramento e a una funzione in parte superflua perché non sono certo né Il Psi né il Pcl a lasciare libera quest'area essenziale per le rispettive politiche degli equllibri avanzati e delle nuove magloranze. (Se si avesse voglia di fare dell'Ironia su queste cose, si potrebbe osservare che se c'è un'area politica intasatissima oggi dove lavorano commandos soclallstl, comunisti, sindacali, democristiani, che passano a lato e sulla testa dello Pslup Ignorandolo, è proprio questa che la direzione vorrebbe specifica del partito). La teoria della cerniera porta quindi a una lacerazione nel partito. sottoposto a permanenti attrazioni sia sulla sua sinistra eh& sulla sua destra e a una valorlzzazlone della base e del quadri di formazione vecchio-socialista a danno della parte nuova del partito che non comprende e non subisce questi ricatti storici e questi complessi di Inferiorità. Quando dalla tattica Il partito passa a definire una linea strategica. la teoria della cerniera sbocca nella formulazione del socialismo di sinistra. Slamo soclallstl di sinistra, hanno tuonato con l'orgogllo suicida del subalterno alcuni dirigenti al congresso. Poi In sede di CC hanno precisato meglio la loro posizione terzaforzista: la nostra natura è di socialisti antldogmatlcl e llbertarl, e non comunisti. Cosa sia questo soclallsmo di sinistra, come si coUochl nella tradizione del movimento operalo e rispetto al comunismo. quale sia la sua concezione della rivoluzione e del potere, perché debba essere l'ldeologla del Psiup, In 7 anni questo gruppo dirigente non ha trovato Il tempo di dircelo. Ora ha tirato fuori frettolosamente una Interpretazione moderata di Morandi che vorrebbe spiegarci la necessità per noi di una ripetizione della polltlca del Psi nel periodo della guerra fredda (cioè, per fare amaramente dell'Ironia, una ripetizione della politica che pre• parò Il centr~slnlstra). Un • socialismo di sinistra • oggi. dopo la crisi dello stalinismo e del post-stalinismo, dopo la rivoluzione culturale. dopo che le rotture all'interno del movimento operalo internazionale non portano pi\J necessanamente all'anticomunismo, ma possono bensi portare alla rivoluzione nella rivoluzione, cioè a una nuova e superiore unità, è qualitativamente qualcosa di diverso da un • socialismo di sinistra • del periodo in cui quelle condizioni non si ponevano. Il tentativo quindi di legare l'attuale povera ideologia di un gruppo dirigente che è tale solo per le vischiosità interne dei partiti ridotti a sigla alla elaborazione morandlana che aveva un respiro che solo la contingenza storica ha forzato nei confini che sappiamo, mostra la sua funzione strumentale nell'attuale momento in cui si vogliono fare accettare al partito passi che sono contro le motivazioni sulle quali era sorto. Inoltre questo • socialismo di sinistra • è qualcosa di dlverso. di degenerato ovviamente, rispetto alla politica unitaria di classe, in quanto questa guarda alla classe e alla sua unificazione Ideale e politica sul terreno della lotta e della mobili• tazlone di massa, nel superamento delle sfere di influenza dei partiti storici che il primo invece permanentlua. Il • socialismo di sinistra• è ancora il frutto della politica d'unità d'azione che accetta le divisioni storiche del movimento e stabilisce tra le sigle che le esprimono rapporti diplomatici di vertice. Niente di pl\J antimorandiano può esserci di questo • socialismo di sinistra • che settortallzza il partito e lo umiUa a un ruolo mar• ginale invece di calarlo egemonicamente nella mobilitazione di massa e di rinnovarla ideologicamente e organlzzativamente, prefigurando già nel suo interno il partito nuovo. Il socialismo di sinistra è senza sbocchi. è l'Ideologia della estinzione; e se il partito rimane su questi livelli la politica unitaria si trasforma lnevltabllmente in fusione e l'esperienza del Psiup in una ripetizione, fuori tempo e con in più l'ironia della storia. della parabola della frazione • terzina • di 50 anni fa che non poteva andare al di là del compito di racimolare un po' di forze socialiste e confluire nel Partito comunista. Ora. liquidato o autoliquidatosl lo spontaneismo, si sente parlare anche di lenlnlsmo e conoscendo l'attitudine empirica del nostri dirigenti può essere che queste improvvise preoccupazioni teoriche sorgano In previsione e preparazione di analogo sbocco. Per Intanto con quel termine si copre Il maggior rigore amministrativo necessario alla pratica della cerniera per tenere a freno le Impazienze di chi si sente stretto in quell'ambito. E' Inutile dire del resto che il partito non ha mal definito la propria collocazione verso li leninismo e nel leninismo. L'anno lenlnlano trascorso poteva essere !'occasione per una rifondazione organizzativa del partito e per una formazione teorica 27
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