che eluse. perdere la parte gestionale, superare la tradmone soc1ahsta. che erano la zavorra della scissione, nfondandosl nella base, nel quadri. nella organizzazione, nella linea strategica attraverso le lotte di massa e la costruzione del contropotere: collocarsi nella coltett1v1tà militante internazionale superando 11t,~ello d1 subalternanza che nel quadro stahniano e post-stalm,ano era riservato a ogni realtà poht1ca non fosse nel tronco del comunismo storico e nello stesso tempo dare un con• tributo alla r1costn.mone di un mternazlonallsmo carauerlzzato dal ripudio e delle vie democratiche e dello Stato guida E' 1ncred1b1lecome nel giro d1 due anni il partito s,a cadu10 clamorosamente su alcuni punti che erano nel suo bagaglio poht,co e teor1t.:oproprio quando dalle posizioni m,nontarie era possibile passare a una funzione trainante nel movimento operaio. La direzione, assente come egemonia stimolante e unificante. accettò. e quindi Incrementò, la frantumazione del partito in tante linee d1 comportamento autonome Tra le quali ovviamente non poteva non essere prevalente quella che faceva capo alla maggioranza passiva d1 quadri a livello di federazione incapace da sempre a concepire una politica che non passasse preventivamente attraverso le elezioni e l'uso democratico delle Istituzioni e dotate di una formazione internazionalistica che era quella dei fronH popolari Da allora evidentemente, il partito venne perdendo la Influenza a s1n1stra che suo malgrado si ritrovava Iniziò quella scissione. prima discussa poi silenziosa e rassegnata che come tale continua ancora oggl, che lo privò delle generazioni di lotta degh anni 68-70, che non seppe guidare e maturare nel lavoro, che frustrò In beghe paraliuanti e che quindi giustamente perse Il partito da un timido inizio di proiezione all'esterno nel lavoro di massa. fu richiamato quindi dalle proprie contraddizioni e ambiguità e dalla propria natura intrinseca slla lotta Interna tra coloro che si autodefinivano (o erano definiti con dlspreuoJ luxemburghlanl. ma che tall erano solo percM nella ,mposslbl• lnà e Incapacità a modificare il par1110si richiamavano alla Iniziativa spontanea dl base e coloro che si autodefinivano (o erano definiti con disprezzo) leninisti, ma che tall erano solo perché si contrapponevano al precedenti e affermavano Il diritto storico di un partito Immobile a immobilizzare ogni realtà In movimento In realtà 11partito non apri mal una seria ricerca che Investisse il lavoro teorico e la struttura organizzativa sul termini reali dello scontro che quelle due formulazioni grossolanamente coprivano. Il suo assenteismo, la sua ambiguità alimentarono alflne Il formarsi e Il crescere di gruppi alla sua sinistra che da élltes ora tendono ad assumere le caranerlstlche di avanguardje che creano movimento. a dimostrazione delle occasioni storiche che esso ha lasciato sfuggire. La sua stessa 26 collocaz1one nello schieramento di classe ne nsult0 modificata. per cui Il partito venne meno a uno del suoi compiti precipui. quello di rappresentare 11legame unitario tra le avanguardie e Il tronco storico del movimento, di saldare la realtà del movimento di lotta del 68-70 con quella del movimento operalo tra• d1zlonale, contnbuendo cosi a riclasslflcarlo come si diceva. a creare una prospettiva nvoluzionana di massa nel nostro paese Ora alla sinis1ra del Pslup c'è tutta una realtà di lotta. di lavoro polltlco e teorico, di movimento, che 11 partito rlsibilmente stigmatizza dall'esterno senza conoscerla e tanto meno condizionarla Ne è modificata radicalmente la sua collocazione nello schieramento di classe e il contenuto della sua proposta strategica Il recente congresso di Bologna è il punto di arrivo di un processo di Involuzione-restaurazione che ha chiuso Il periodo di ricerca e dopo tutto anche di fervore creativo; periodo che andava chiuso con una maturazione ulteriore del partito ma non con un ntorno all'indietro che ne mortifica le ambizioni, lo depaupera dei giovani e delle esperienze più odg1nal1 Congresso di restaurazione, che però è la conclusione logica dell'lnc:apacltà di essere organizzatlvamente nel movimento di massa e quindi della fuga delle giovani generazioni operale e studen1esche Ouando Il partito si rivela un organismo burocratico senza orientamento e volontà nvoluzlonaria, è ovvio che le avanguardie Istintivamente scelgano Il gruppo e la spontaneità come reazione sana e elementare al gestlonallsmo. e che qulndi, le sue anchllosl diventino definitive. Moltl militanti si Interrogano perché sono usciti frustrati e avviliti dal congresso di Bologna. che pub sembrare Il congresso più serio e responsabile fra quelli finora condotti In effetti li congresso apparentemente può dare questa Impressione con l'emarginazione del gruppo di destra della cosiddetta • area soclallsta • e con Il proposito dl costruire un partito meno pulcinellesco. pili omogeneo. leninista come con im. prontltudlne si dice Oell'• area soclallsta • In effetti è stata emarginata la parte plU scoperta e volgare, ma dopo che questa aveva Imperversato nel partito In settori responsabili, mascherata e difesa direttamente o Indirettamente dalla direzione; dell'• area socialista • è rimasta però nel partito la parte sostanziale e più pericolosa, quella che la direzione stessa rappresenta e che è valutabile nella composizione di base e di quadri, nel tipo di organizzazione. di metodo di levoro e di progremmL l'• area soclallsta • vera, quella che strema e uccide lentamente Il partito, ha trovato nel congresso di Bologna la sua consacrazione In due formulazlonl che definiscono la collocazione del partito nello schieramento di classe (la teoria della cer-
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