nearne il carattere di svolta e Il suo collegamento con le nuove lotte operale e antimperialiste che spesso sfuggivano ai partiti storici. Il Partito nasceva Isolato ma con una potenziale disponibilità non solo presso le avanguardie ma anche presso la base operaia, una volta venuto meno l'atteslsmo di fronte al Centro Sinistra Indotto oltre che dal passo del Psi da11'atteg• glamento del sindacato e del Pcl. l'Influenza polltlca del nuovo partito era maggiore di quanto non dicessero e le cifre elettorali e quelle del tesseramento. Si era ora di fronte al problema dl organizzare la polltlca unitaria di classe, di fare cioè Il passo da corrente socla11ste che conduceva battaglie di vertice a partito che rifiutasse le spartizioni storiche nel movimento operaio, per renderlo cre• dlblle alle masse nelle lotte. per renderlo competitivo. E' a questo punto che si apre una frattura che diventerà Insanabile tra le richieste della parte nuova e Il gruppo dirigente che era rimasto ancora quello della scissione, nonostante la realtà di base del Partito fosse mutata. fermo come formazione e metodologia polltlca agli anni 50-60 e che quindi non sapeva fare altro che gestire la scissione. le avanguardie chiedevano che Il Partito si Impegnasse In una battaglia Ideale che Interpretasse le nuove realtà del capltallsmo e della lotta di classe, che desse una dimensione strategica rivoluzionarla alla politica unitaria, che le desse una caratteristica specifica e distinta percepibile dalle avanguardie e dalle masse Immediatamente, che la rendesse competitiva nel quadro generale del marxismo, che formasse politicamente e teoricamente quadri e avanguardie di tipo nuovo: e I dirigenti rispondevano con una pratica empirica senza carica Ideale che lasciava Insoddisfatta e frustrata la fame di marxismo delle giovani generazioni nel momento del più grande consumo di massa che se ne sia mal fatto In Italia. che Ignorava affatto Il problema primario di una formazione Ideologica di massa quando. per non parlare del classici, I maggiori dirigenti del movimento operalo. soclallstl e comunisti, da Turati a Serrati a Gramsci a Togliatti ecc., avevano dedicato parte non secondaria del loro tempo e dell'attività del loro movimento a crescere e a omogeneizzare ldeologlcamente e polltlcamente le generazioni mllltantl. le avanguardie chiedevano che Il partilo si riversasse totalmente nella pratica sociale e nelle lotte di massa. nella organluazlone delle nuove confllttualltà. per conoscere la nuova realtà operala nel capitalismo del monopoli. per organizzarne le punte avanzate. per vincere Il complesso di Inferiorità e la estraneità al lavoro di massa, per farne Il partito caratteri• alleo del proletarlato rivoluzionarlo, e li gruppo dirigente che non conosceva altra politica che quella che gestisce amministrativamente una federazione e che mira a conquistare qualche seggio In pili. rispondeva con Strumentali distinzioni tra fabbrica e schieramenti, tra lavoro di massa e lavoro pol1t1co: cioè per farla breve che bisognava fare le elezioni e stare at· tenti a lombardi. Il polo. incredibile a dirsi, che per anni e an• nl. ha condizionato le attenzioni o le mosse del gruppo dirigen• te. Cio.) Il partito è rimasto - nonostante te affermazioni di creare una organizzazione nuova organica alle lotte come la precedente era organica al riformismo -. un trad1z1onale partito parlamentare che si muove nell'ambito della democrazia borghese. con in pili le contraddizioni tipiche dei partiti provvisori che vogliono mascherare questa inferiorità ma non superarla (tipico l'atteggiamento sulla legge della casa: il partito vola contro la riforma ma contemporaneamen1e è assente dai movimenti di lotta di quartiere e dei baraccati: una posizione neo-massimalista che ancora una volta né aderisce né sabota). le avanguardie chiedevano che Il partito studiasse le esperienze di lotta antimperialista, di democrazia operaia, d, costruzione del comunismo, te facesse conoscere a livello di massa, di• vulgasse le manifestazioni del pensiero rivoluzionario Internazionale, si collegasse con queste. anche Istituzionalmente. per la ricostruzione di un nuovo Internazionalismo organico agli Interessi del proletariato rivoluzlonario internazionale; I dirigenti rispondevano stancando Il partito nella ambiguilà su questi probleml o al massimo dandogtl del ministri degli esteri, che potevano credere ma anche non credere (come à successo) nell'Internazionalismo Ora il partito à senza una collocazione Internazionalistica. Intendo una collocazione che punti strategicamente sul suo sviluppo come nodo potenziale della rlvoluzlone In ltalla e non lo usi tatticamente e strumentalmente In una politica di condizionamento che ha In altre forze il termine di riferimento. Il partito ha potuto gestire. mediando. le sue ambiguità. fino a quando prima la rivoluzione culturale e poi le lotte studen, tesche e operale non lo misero di fronte Ineluttabilmente alle contraddizioni che non sapeva risolvere. Il partito non marciava: le avanguardie Incominciavano a merclare autonomamente nelle lotte. Nel periodo che va dalla Influenza della rlvoluzlone culturale In Italia e lo scoppio delle lotte studentesche e poi operale. Il partito ha perduto !'occasione storica per condurre quel• la rivoluzione al suo Interno che lo avrebbe rifondato come partito comunista specifico di una fase rivoluzionaria e per radi· carsl nelle lotte come polo di attrazione delle avanguardie e delle nuove generazioni operale e studentesche. 11partito aveva di fronte due compiti, che proclamava ma 25
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