giovane critica - n. 28 - autunno 1971

Trarre da un bilancio critico (e storiografico) della parabola del Psiup gli elementi per una rifondazione della politica unitaria di classe Il congresso Psiup di Bologna può aver dato a suo tempo !'Impressione superficiale di uno spostamento a sinistra del partito con l'emargfnazlone della cosiddetta • area soclallsta •. me In effetti ha rappresentato una involuzione grave che bisogna spiegare nei suol an1ecedenti e nei suoi attuali contenuti e sbocchi per comprendere lo stato di crisi generale del partito e, In modo particolare. la sua crisi presso le giovani generazioni e le avanguardie La direzione che ne è uscita cerca di accreditare la teoria del • ritorno a Morandl • avanzando il proposito di costruire un partito pii.i coeso e più omogeneo. realisticamente ancorato a un proprio ruolo specifico (questo ovviamente è possibile solo dedurlo, perché questa direzione è Incapace da sempre di una riflessione che la sollevi dalla quotidianità delle plccole cose amministrative}. E allora bisogna vedere che cosa ha significato Il morandlsmo nel movimento operalo Italiano e che cosa significa per gll epigoni: bisogna vedere In che misura è riproponibile e no nella situazione attuale La bolscevizzazione del Psi e i limiti del morandismo Morandr. come costruttore e dirigente di partito. ha voluto dire la • bolscevizzazlone • del Psi, con ovviamente alcune correzioni che il logoramento della stessa strategia comunista internazionale sollecitava. Chi riesce a figurarsi cosa avesse significato in perdita di incidenza e egemonia nella classe operala e nel paese e in frattura all'interno stesso del movimento operalo, Il distacco dal leninismo del socialismo Italiano, potrà comprendere l'Importanza storica e polltlca di questa operazione, D'altra parte questa bolscevlzzazlone compiuta ad oltre 20 22 di Stefano Merli anni da quella che aveva trasformato I partiti comunisti In partiti di massa e In partiti di lotta per la democrazia progressiva, doveva però tenere conto delle usure e del llmitl della prima (doveva tenere conto, per usare I termini di Morandi. che sta• talismo nel rapporto partito-masse e nella costruzione del socia• llsmo e via democratica come strategia di lotta internazlonale. non erano termini antitetici ma complementari). Quindi fare di un partito soclallsta un partito leninista, cioè un partito comunista con te caratteristiche della situazione italiana. ha vO• Iulo significare certamente superare I limiti storici, organizzativi e politicl, noti, del socialismo. ma anche proporsi di superare quelli della via stallnlana per I paesi occidentali. {E questo spiega perché moltl militanti critici verso la strategia • democratica • del comunismo occidentale e verso quella del rafforzamento dello Stato nella costruzione del socialismo in Urss e nel paesi di democrazia popolare trovavano collocazione in quegli anni nel Psi). In Morandl è prevalente Il compito di costruire un partito con una struttura di tipo lenlnlsta e contemporaneamente un partlto che sla nella lotta, che organizzi e mobHltl masse. perché l'Inferiorità storica e l'arretratezza polltlca della componente del proletariato Italiano di cui era organizzatore. potevano essere superate solo in un lavoro unitario di massa. come pure solo In un lavoro unitario di massa poteva essere cercata e mantenuta aperta una alternativa all'Interno dello stallnlsmo che non rappresentasse una frattura Irreparabile nella organizzazione e nella classe. Quando Morandl affermava che le caratteristiche dei due partiti operai andavano Individuate plU sul plano dell'Identità che della distinzione e che Il partito doveva assumere non solo il leninismo ma anche lo stalinismo come suo sviluppo storico.

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