resto della comunità, mentre in effetti si è trattato sempre di migliala di persone a muoversi in una certa direzione - c'è a sinistra un modo sbagliato di esprimere la solldarità. Chi fosse andato a vedere sino in fondo qual era la gente che andava a certe messe. ad esempio. cl avrebbe trovato anche qualcuno che con la messa non aveva niente a che fare. cioè qualcuno che dimenticandosi, per cosi dire. di essere un ateo. riscopriva che alla messa di don Maui cl si può anche andare, anzi è giusto andarci. Cl sono stati dunque alcuni elementi di equivoco. molto marginali peraltro e subito chiariti dall'atteggiamento della Comunità nel suo complesso. Per Il resto noi abbiamo visto In tutto !'atteggiamento. anche rellgloso. della Comunità un tentativo costante di portare avanti un disegno di costruzione di una battaglia antlcapitallsttca ed anche antlmperlallstlca. I pili bei momenti religlosl della Comunità sono state le messe contro l'imperialismo. i dibattiti in Chiesa in solidarietà con I lavoratori della Galileo, con quelli della Fibre. Noi abbiamo cioè visto un nuovo modo di essere reli• giosl che In qualsiasi società, e tanto pili In una socletà socialista, non crea nessun problema a chi non è religioso. Magari - e non lo diciamo per farci belli agli occhi della Comunità delrlsolotto - cl fosse stato In Russia, in Polonia, In Cecoslovacchia un modo di essere religiosi come questo! perché avrebbe comportato una spinta antlburocratica. antlsta• llnlsta, un Incentivo ad affrontare correttamente tutti gll altrl problemi della società. Da questo punto di vista. Il fatto che don Mazzi celebrl la messa In piazza non significa nulla di per sé; quel che conta è come la celebra. In Chiesa o in piazza, perché non si tratta di un rito religioso In senso tradlzlonale. ma di un momento di stimolo, di Incitamento all'autorganlzzazlone della gente, alla crescita della gente, a nòn ricevere pili una verità che piove in testa. GIOVANE CRITICA. Il destino del Psiup, abbiamo detto. è ti destino di un·lpotesi polltlca. Tutto sta a vederne gll lnterlocu• tori, I coprotagonisti. Fra questi ultimi vanno annoverati, almeno come realtà politica complessiva. i gruppi minoritari. Eppure c'è stato. qui a Firenze. un susseguirsi di eptsodl che hanno fatto parlare di • Waterloo dell'estremlsmo •. Esistono oggi, a vostro avviso, I sintomi di una tale • Waterloo •. di una crisi degli aspetti degeneri del mondo minoritario? PROTTI. l'occupazione della Regione, l'aggressione di Ra• glonlerl. gli esami di Architettura sono stati certamente una grossa sconfitta politica e di credlbllltà di fronte alle masse operale: non per questo d'ora In poi le cose cambieranno e I gruppi • estremisti • si estingueranno. Vediamo I due aspetti. lnlzlalmente le cose furono gestite abbastanza bene. E' Innegabile che nessuno. salvo i vari gruppi minoritari. aveva pensato a mobilitare I baraccati. le famiglie del centro sfrattate. ecc. la lotta venne condotta inizialmente con una certa intelligenza. l'errore politico sopravvenne nel momento in cui questi gruppi e, in primo luogo. i loro dirigenti. vollero legare la lotta degli sfrattati alla lotta ad Architettura, senza chiarire alcunt nodi fondamentali. e innanzitutto che la lotta che stavano conducendo con quaranta, cinquanta famiglie di sfrattati, era una lotta che riguardava soltanto ed esclusivamente uno strato parziale di sottoproletariato. Il secondo errore fu quello di intendere questa lotta come una lotta simbolica per quanto riguardava la battaglia per la casa. senza rendersi conto o senza voler ammettere che il problema della casa. a livello di masse operaie, è completamente diverso. non riguarda alcune famiglie che vivono in ambie~ti estrema• mente decrepiti. estremamente insani. ecc. Il problema della casa a livello di massa è un altro; riguarda gli operai che vivono In case costruite dalla speculazione edillzla. con affitti molto altl. o riguarda famiglie operale che vivono in case costruite dall'edillzla pubblica con affitti bassi ma assolutamente indecen• tl, in quartleri lnabltablll. In quartieri dormitorio ecc. Il terzo errore è che questo tipo di lotta. con ciò che comportava. la requisizione e rottenimento immediato della casa. non veniva assolutamente a toccare Il meccanismo di produzione della speculazione edilizia: se si voleva lottare contro il padronato bisognava effettivamente Impostare una lotta rivendicativa. scegllersl una controparte. In questo quadro la scelta di occupare la Regione è stata una scelta puramente simbolica e puramente provocatoria nei confronti del Partito Comunista. In altre parole l'occupazione della Regione non era commlsu• rablle con la lotta che stavano facendo i baraccati, perché la Regione non ha ancora un potere reale per cui non poteva essere scelta come controparte. Ora da che mondo è mondo quando si fa una lotta rivendicativa e si vuole ottenere qualcosa cl si rlvolge alla controparte e si stabilisce una trattativa con questa controparte. Com·è andata a finire? Non sto a ripetere cose già dette, ad es. nel nostro documento pubblicato dal manifesto. Il Partito Comunista poteva senz'altro evitare di chiamare gli operai, le cose si sarebbero sgonfiate da sé. Il fatto è che nei giorni successivi non c'è stata nessuna risposta operala di critica all'operato del Partito Comunista. Al contrarlo. Proprio il giorno ln cui I gruppi minoritari occupavano la sede della Regione. il consiglio di fabbrica della Stlce - che a Firenze è una fabbrica Importante per combattività e contenuti polltlcl espressi nel• le lotte dal '69 ad oggi - stava votando un documento di ap. poggio, di solidarietà piena alla lotta degll sfrattati, all'unanl• 19
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