giovane critica - n. 28 - autunno 1971

vano di Instaurare regimi riformisti, come il Guatemala e la Bollvla, esistono pure gruppi rivoluzionari che hanno portato avanti, In questi annì. una grande esperienza di lotta improntata a un'internazionalismo esplicito. discriminante rispetto al rifor• mlsmo nazional-borghese. Solo che, alla stessa maniera dell'Asla, dove per raggiungere Il livello di ma1Urltà politica della rlvoluiionecinese o di quella vietnamita sono-occorsi decenni di lacerazioni tra avanguardie rivoluzionarle e movimenti nazionalbQrghesl, In America latina, oggi si stanno compiendo i primi Q!ISsl verso questo scoo.tro,. Difficilmente lo si eviterà. Il neoriformismo della borghesia • desarotlista • trova infatti molti appoggi, anche tra forze che dovrebbero collocarsi piU signl• ficatlvamente a sinistra. Sul plano delle nazionalizzazioni (con Indennizzo). dell'eman• clpazlone del capltalismo locale e dello sviluppo di una economia nazionale. e perfino della riforma agraria (purché concepita come semplice liquidazione del latifondo e creazione di cooperative agricole. che avranno poi bisogno del credito del centri finanziari, come !"Industria. e altora potranno Intervenire i belgi -al posto degll americani) la borghesia burocratica moderna, le• gata al supermonopoll degli Stati Uniti e di Europa, va fondamentalmente d'accordo con l'idea dei fronti popolari. Politica• mente. Il suo partito è la Democrazia cristiana. che cammina al fianco del comunisti finché non si arriva al problema del mutamenti sociali reali. Sulla creazione di conslgli operai e conta· dlnl. sulla presenza di eJCguerriglieri nel servizi di sicurezza, sulla creazione di tribunall popolari eccetera, la borghesia non cammina plU. Lo si è visto In CIie. In Bolivia, le nazlonalizzazionl delle ricchezze fondamentali sono state opera della borghe• sia fin dal 1952. Anche la prima riforma agraria. l'Uruguay è un paese che nasce agli Inizi del secolo scorso da una seria rl• forma del regime di proprietà terriera e da una lotta di indipen• denza durata vent'anni. lnflussl britannici hanno lasciato una profonda Impronta di forme liberali alla neocolonla. Queste forme sono poi passate direttamente alla nazione Indipendente. Il • Fronte Allargato • attuale t promosso dalla Democrazia cristiana e II suo programma (nazlonallzzazloni. sviluppo del capitalismo di stato) è appoggiato da vasti strati della borghesia. Ma I Tupamaros vogliono di pili: vogllono sviluppare il • fron• te • elettorale In un • fronte di liberazione nazionale ., per crea• re Il socialismo. Anche qui. la borghesia naturalmente si ferma. In Guatemala. si è arrivati all'assassinio e alla strage come metodo di governo. perch6 la borghesia nazionale aveva ormai esaurito I propri esperimenti democratici nel '54, sotto le cannonate del mercenari mandati dalla Cla. Cosi la borghesia che veramente ha ancora voglia di apparire nazionale deve scegliere fra l'eslllo e la morte. Studenti e contadini poveri scelgono la lotta armata. la rivoluzione. Al di fuori dei paesi dove la de• mocrazia borghese ha già tentato o è arretrata o di quelli dove esistono fon:e come I Tupamaros e il Mir. e forse al di fuori anche del Cile. che è un caso a parte di polìcilizzazione delle masse (ma anche qui Il partito comunista è ora impegnato a sviluppare la propria linea aldilà dell'elettoralismo puro e semplice). un arco abbastanza vasto di politica nazionalista è favo• rito dalla borghesia latino-americana: anch'essa comunque ha bisogno di trasformazioni di strutture, per evitare bruschi avvenimenti sul terreno della lotta di classe. Il PerU è il paese dove questa novità si è affermata di sorpresa. tre anni fa. Ora si è consolidata e ha permesso di liberare quasi tutti i prigionieri pollticl. Un ex guerrigliero scarcerato, Hector Bejar ha dichiarato in una intervista a Punto Final che bisogna aderire al nuovo corso aperto da Velasco Alvarado per portarlo piU avanti. Però ha anche aggiunto: • la cosa fondamentale è il notevole Isolamento del gruppo dirigente rispetto al popolo ( ...] Il governo dovrebbe aprire un dialogo fecondo e audace con le masse popolari, passando sopra le burocrazie sindacali e partitiche, avvicinando operai, studenti e contadini per spiegare ( •..) ed eliminando gli atteggiamenti autoritari e repressivi che si addlcono ai rapporti con la reazione, non con Il popolo. Altrimenti Il processo può anchilosarsi, arrestarsi, deviare verso forme fasclstoidi, generare una nuova classe dominante ferocemente avversa a qualsiasi cambiamento oppure semplicemente essere sconfitto dalla reazione [ ...] •· Questo processo ciclico (riforme e reazione) è tipico dell'America Latina. Ma nei cicli precedenti. Il contraccolpo ai li• miti naziona1-borghesl dei processi riformisti è sempre rimasto circoscritto a un paese o a un altro. Il processo riformista attuale. se non trova in sé le forze capaci di portarlo avanti. ri• schla di comportare un riflusso di natura ben piU vasta, come la guerra fra nazioni, forse una guerra continentale. E non è sicuro che le forze attuali della sinistra rivoluzionaria saprebbero ricavane la spinta per tare la guerra contro la guerra. cioè la rivoluzione. Allo stato attuale del fatti. Il Brasile è sempre pronto (e lo dice) a Intervenire nel paesi vicini come • forza Interamericana dl pace •. I meccanismi Integrativi e le politiche di sviluppo riformistico non hanno Impedito che scoppiasse una guerra nel Centro America. fra El Salvador e Honduras. E per ben altro che una partita di football, come si Ucrltto In Europa. Orlando Fernandez, dirigente rivoluzionarlo guatemalteco, ha scritto In un articolo pubblicato dalla rlvlstaJrlcontlnental (19·20}: • Vale la pena fare alcune con&ldtruioAI-MI qu,anto sia ttlst.e e amm~ nitore constatare l'lnfluenza...deleterla, sulle volontà, che deriva, In certi momenti, dal nazionalismo a oltranza nel popoli sott~ 13

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