giovane critica - n. 27 - estate 1971

glcltà dell'uomo Consentono una Illimitata, !Ibera dlsponlbllltà di comportamenti e una scelta arbitrarla di una necessità empiricamente valida e volontarlsticamento assunta. Tlmpanaro, Invece, nega H principio d'Indeterminazione nel rapporti umani e riconosce nell'evoluzione biologica e In quella culturale (storico-politica soprattutto) una necessità sogget• ta a leggl, e. di contro afferma la legittimità della critica nel• l'accertamento e nella subordinazione a tali leggl materlall1Ucarnente Imposte, contro ogni giustificazionismo a posteriori. L'evoluzione. Insomma. non è soggetta a una dlaletticltà ascendente che ne predetermini Il moto e ne condizioni i rlsultatl, e Inoltre l'uomo. soprattutto se perde di vlsta e trascura o Ignora o combatte il • dato esterno • che lo precede, lo determina e lo sopravanza. puO sbagliare. le leggi sono Immanenti nell'evoluzione e caratterizzano gll stati di necessità; ma nella Interpretazione delle leggi non c'è autorità aprioristica o superiore che tenga. né una meccanica fatalità. E la volontà politica ha un suo ruolo da svolgere all'Interno di spazi storici deflnlt1 ma abbastanza ampi, per cui non tutte le scelte della storia sono buone e sono vallde. lo ho l'Impressione che Monod. nell'affermare l'etica della conoscenza come unico valore e il prlnciplo di oggettività come suo contenuto, non sia venuto pienamente a capo della contraddizione pure esistente fra l'evoluzlone fisica e l'evoluzione culturale di quell'organismo vivente che è l'uomo. Se è vero che • nell'uomo, ancor plU che Jn qualsiasi altro animale. proprio a causa della sua autonomia infinitamente superiore, Il comportamento orienta I• pressione selettiva •: e se è pertanto vero che 4 da1 momento ln cui Il comportamento cesso di essere soprattutto automatico per divenire culturale [ ...] gli stessi caratteri culturali dovettero esercitare la loro pressione sull'evoluzione del genoma •; può essere vero che la casualltà genetica. con la sua Indeterminazione, è stata ricorrentemente Influenzata dal momenti di simbiosi fra l'evoluzione fisica e l'evoluzione culturale. e che la neces• snà. di cui non vi è traccia nella fase originarla della materia vivente. si è tuttavia affermata come necessltà selettiva, cioè al llve11o blologlco. Intervenendo nella evoluzione fisica e In essa compenetrandosi. Questo non significa. peraltro, che non esista un rapporto fra • li valore di realluazlone di un'Idea• e 4 la parte di verità oggettiva che l'Idea puO comportare •· Cl debbono essere. si presume, klee giuste e Idee sbagliate In riferimento alla sele• zlone. le Idee che ostacolano la felicità di tutti gll uomini, a eaemplo, e che si manifestano al livello del macrocoamo. hanno forse rlflHal negativi che al ripercuotono. In senso antl• aelettlvo. anche al livello del microcosmo. Un esempio limite pub HHre dito dalle Idee che portano all'uso delle armi, al• l'lnquinamento, agli squilibri ecologlcl. e cosf via. Se questo è vero, la necessltà Indotta dall'evoluzione culturale nell'evoluzione fisica e le scelte che essa comporta nel comportamenti umani non sono arbitrarie e meramente empiriche, ma strategiche. E la volontà, come volont'à culturale e quindi politica, de1erminata da tale necessità e da tait scelte non ha proprio nulla di arbitrario o d'Indeterminato. Ma questa necessità e queste scelte non implicano una loro affermazione fatale, come legge evolutiva predeterminata perché. pure essendo nemiche degli sviluppi della selezlone, anche le Idee e le scelte sbagliate hanno un rapporto con l'evoluzione fisica che contraddicono od ostacolano o anche condizionano verso mete distruttive. di morte. Sotto questo aspetto. lo stesso Mao Tse-tung supera la concezione dialettica della vita, come progresso ascendente legittimato dalla storia (quale ha espresso nel suo Saggio sulla contraddizione) allorché afferma che la lotta fra capitalismo e comunlsmo. al llvello ldeologlco. è tutt'altro che conclusa, e afferma che non si puO ancora dire chi vincerà. Sulla struttura del gene e sul meccanismo della sua riproduzione invariante non sl puO dubitare, e Monod ne ha tratto conseguenze che appaiono rigorose anche perché si conci• llano con le leggi della chimica e della fisica secondo un pro• cesso unitario che ha conferma nella biosfera. Ma Monod ammette anche che • l'evoluzlone delle strutture corticali umane [è] stata Influenzata sicuramente, per una parte importante. da una capacità linguistica acquisita molto presto allo sta• to plU rudimentale • contribuendo In modo decisivo anche al• l'evoluzione tisia dell'uomo, per cui egll puO dire che • la capacità linguistica che si rivela durante lo sviluppo epigenetico del cervello fa oggi parte della "natura umana", essa stessa definita In seno al genoma in un linguaggio radicalmente dlverso quale è quello del codice genetico •- Monod. cioè, se ho ben capito. induce nello stesso genoma, come prodotto delle simbiosi fra evoluzione culturale ed evoluzione fisica, la proprietà teleonomlca, che comporta la capacità di progetta• re e quindi di finalizzare delle azioni. Ma allora come si puO rifiutare a priori, definendola ani• mistica, cioè asclentiflca o antiscientifica, la necessità dl comunismo secondo Il • progetto • storico. tutt'altro che finall• stico, teorizzato da Marx e da Engels e portato avanti dal leni• nlstl e dal maoisti? Non sarà quanto meno da verificare al di là della critica al giunto dialettico che appare giusto, quanto e come questo • progetto •, che fa parte dell'evoluzione culturale, abbia sin qui Influenzato la stessa evoluzione fisica, tendendo a far parte della "natura umana", secondo una conflittualità permanente, In rapporto con l'evoluzione e la soprav• vivenza della specie? - 95

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