giovane critica - n. 27 - estate 1971

rall. e anzi queste sciente Ignorando e contraddicendo o superbamente combattendo, ha codificato per giustificare II proprio primato e, al limlle. la propria ideale Immortalità. Ne deriva, nella concezione di Monod, la negazione radi• cale di ogni sistema filosofico e la rivendicatione piena di un uomo biologico privo di una origine necessaria e di un destino determinato, poniamo, da una evoluzione progressiva obbedien• te a leggl. Come uomini, insomma, siamo come potremmo anche non essere, e possiamo diventare ciò che I nostri progetti non contemplano. la dialettica non è che una Invenzione metafisica .• esterna ., per affermare una evoluzione necessaria, e se svolgimenti dialettici si danno, anche questi sono casuali. Il dato ■ es1erno ■ (che ha preceduto l'uomo e che tuttora si pone all'uomo condizionandolo oppure Jgoorando). da nm. panaro opportunamente richiamato in necessaria funzione antl• Idealistica, non susslslerebbe soltanto nel rapporto fra l'uomo e la natura ma all'interno delta stessa naturalità dell'uomo, nello stesso codice genetico che ha presieduto la sua evoluzione. In una parola, saremmo straordinariamente liberi ma nello stesso lempo assolulamente condizionati: ■ In effetti - come nota Monod - la selezione agisce sul prodotti del caso e non può alimentarsi altrimenti: essa opera pero ln un campo di necessità rigorose da cui Il caso è bandito •. la non oblet• tlvità che avrebbe caratterizzato l'evo1utione culturale, risol• vendosi In comportamenti non scientifici e anzi antiscientifici. cl avrebbe Impedito di armonizzare l'evoluzione culturale con l'evoluzione fisica: anzi. l'evoluzione culturale si è posta come • slmulazlone • rispetto alla esperienza fisica concreta e. mediante il linguaggio, ha sconvolto le stesse • condizioni poste dall'evoluzione • ideallsticamente mistificandole. ■ Fra tutti I concetti di natura scientifica, quello del caso distrugge plU degli altri ogni antropocentrismo ed è 11 plU Intuitivamente Inaccettabile da parte di quegli esseri profondamente teleonomlcl che slamo noi •. nota ancora Monod. 11 llnguagglo che caratterizza tutta l'evoluzione culturale non distingue necessarlamenle l'uomo dalla biosfera alla quale egli non ha mal smesso di appartenere. , Ogni essere vivente è al tempo stesso un fossile •. Ouall le conseguenze che derivano dalla spietata vlvlse• zlone che Monod compie del sistemi filosofici e delle Inter• pretazlonl storiche sin qui affermatesi nelle ■ dlsclpllne • um• nlstiche, e che pure hanno condizionato dall'alto e dall'esterno lo sviluppo scientifico e la pratica polltlca7 Monod annuncia l'avvento • della conoscenza oggettiva come unica fonte dl verità autentica ■, e osserva che • nell'arco di tre secoli la scienza, fondata sul postulato di oggettività. ha conquistato 11suo poato nella società: nella pratica ma non nelle anime •. 94 - SJ tratta. dunque. di conquistare le • anime • alla pratica del• !'oggettività In ogni campo, e quindi di llquldare tutti l sistemi ■ radicati nell'animismo • (Hegel in testa ma anche Marx e l marxisti] I quali • si pongono al di fuori della conoscenza og• gettlva, al di fuori della verità, estranei e In definitiva ostili alla scienza che vogliono utilizzare. ma non rispettare e servire •. ■ E' vero - egll afferma - che la scienza attenta al valorl. Non direttamente. poiché essa non ne è giudice e deve Ignorarli: però essa distrugge tutte le ontologie mitiche o filosofiche su cui la tradizione animistica, dagli aborigeni australiani al dialettici materialistici, ha fondato I valori, la morale, i do• veri, I diritti. le Interdizioni •. L'uomo è chiamato a • destarsi dal suo sogno mlllenarlo • di una ragione che presiede le cose sulla base della sua necessità. • per scoprire la sua completa solitudine. la sua assoluta stranezza • perché • egli ora sa che. come una zingaro. si trova al margini dell'universo In cui deve vivere •. In quale modo? Nel modo rigorosamente puritano dell'etica della conoscenza che non gli si impone, ma che l'uomo dovrebbe fare assiomaticamente propria contro tuttl i valori dati, per quel valore unico che è costituito dal • postulato di oggettività•. • I sistemi anlmlstlcl ( ...) hanno tutt1 plU o meno voluto Ignorare, awi1ire o reprlmere l'uomo blologlco, provocare In lui orrore e terrore di alcuni aspetti relativi alla sua condizione animale. L'etica della conoscenza, al contrarlo, Incoraggia l'uomo a rispettare e ad accettare questo retaggio pur riuscendo, quando è Il caso. a dominarlo •. Questa etica scientifica ha Il proprio contrappunto sociale e morale nel protagonisti de la peste di Camus, I quali sono soll. sanno che non c'è speranza perché la contingenza umana reallstlcamente la vieta. ma fra Il bene e Il male scelgono praticamente e quindi politicamente il bene di cui riconoscono l'origine socloblologica legfttima ma anche la trascendenza rl• spetto al male, mediante l'uso delle plU elevate qualità umane; Il coraggio, l'altruismo, la generosità, !'ambizione creatrice. E siccome Monod (che è stato comunista e che comunista re• sta, credo. nell'ambito dell'etica della conoscenza), parla dell'uomo e non dello scienziato. dell'addetto al lavorl, dello speclallsta, dell'esperto, si pu0 presumere che egli affidi l'assunzione volontaristica di tale etica a tutti gli uomini, al di là di ogni gerarchia eticamente e praticamente meritocratica. L'empirismo e Il volontarismo sembrano essere, nella Interpretazione generale che della vita dà Monod. I comport• menti umani necessari per praticare, In ogni campo e In modo unitario I'■ etica della conoscenza•. E l'lndlcazlone apparirebbe persuasiva, anche se Improbabile. se si convenisse che le strutture Innate. dal punto di viste genetico, Insomma la biolo-

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