giovane critica - n. 27 - estate 1971

dogana JACOUES MONOO, Il caso e la neeessltà. Edizioni scientifiche e tecniche. Mondadorl. 1970, pp. 163, L. 2.000. • Nol vogliamo essere necessari, lnevltablll. ordinati da sempre. Tutte le rellgionl, ciuasl tutte le filosofie, perfino una parte della scienza, sono testimoni dell'lnstar,cabile, eroico sforzo dell'umanità che nega disperatamente la propria contingenza •. E Invece l'umanità è contingente. Fine dell'Illusione antropocentrica. fine anche della dtalettica perché • fare della contraddizlone dialettica la 'legge fondamentale' di ogni movimento, di ogni evoluzlone, è come tentare di sistematizzare un'lnterpretazlone soggettiva della Natura, che permetta di scoprire in essa un progetto ascendente, costruttivo. creatore; di renderla declfrablle e moralmente significativa •. la Biologia moderna è arrivata a confermare la validità del • materiallsmo volgare •, meccanicistico. E' confermata - e che confermai - • l'Idea darwiniana che la comparsa. l'evoluzione e Il progressivo affinamento di strutture sempre piU fortemente teleonomiche [clot dotate di un progetto N.d.r.] sono dovuti al sopraggiungere di perturbazioni in una struttura 91à dotata delle proprietà di lnvarienu •. SI tratta della • teoria del gene come determinante ereditarlo Invariante attraverso generazioni e generazioni e perfino attraverso Ibridazioni •. una teoria selettlva dell'evoluzione che • riduce la teleonomia a una proprietà secondaria derivata dall'Invarianza (1a sola proprietà considerata primitiva) ... e che è l'unica compatibile con la Fisica moderna. Sto citando a man salva dal llbro di Jacques Monod (e apero di farlo senza violentare Il suo pensiero), mentre ho a portata di mano anche li libro Sul materiallamo (editori Etica della conoscenza ed etica della trasformazione in J. Monod Nlstri•llschl, Pisa) di Sebastiano Timpanaro. Monod e Timpanaro, pur partendo da basi conoscltive diverse e pure approdando In larga parte a diversi risultati, hanno alcun! punti di partenza comuni. fra cui - fondamentale - la critica all'an• tropocentrismo e la rivendicazione del materialismo • volgare • (ln Tlmpanaro limitatamente al rapporto uomo•natura). I biologi hanno scoperto che il codice della trasmissione genetica è uguale per rutti gli organismi viventl. e che le mutazioni che hanno determinato la selezione sono stati e sono eventi puramente casuali. E' l'ambiente che porta alla selezlone delle mutuazloni casuali che si rivelano plU adatte alla sopravvivenza. e l'uomo altro non è se non Il prodotto di tutta una serie di eventi casuali non predeterminati e In alcun modo flnallsticamente orientati. Non ci sono, insomma, leggi precostituite da cui dipenda lo svolgimento selettivo. anche se in pratica la selezione si è adeguata alle leggi della fisica e della chimica. Il principio d'indeterminazione, mi pare, viene riaffermato anche In blologla attraverso la constatazione che. almeno in linea di principio l'evoluzione, essendo il frutto di fattori casuali, avrebbe potuto anche svolgersi In maniera differente da quella In cui si è effettivamente svolta. Di qui l'affermazione della mera contingenza dell'uomo come di quella dl qualsiasi organismo vivente. DI qui Il pessimismo derivante da assenza di finalismo e quindi di stati di necessità In natura, e In una natura di cui l'uomo non è Il sovrano necessitato ma un prodotto casuale come ogni altro, Il migliore ln senso selettivo ma pyr sempre un prodotto naturale. La sostanziale arbitrarietà che sembra abbia governato l'evoluzione accrediterebbe. dunque. una base di libero arbitrio anche nel comportamenti umani, spazzando via le leggi storiche che l'uomo. attraverso vari sistemi fllosoflcl distaccati dalle scienze natu· - 93

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