giovane critica - n. 27 - estate 1971

sieme alla classe operala un nuovo tipo di gestione dello sviluppo economico che, pur mantenendosi all'interno del sistema capitalistico. imponga scelte sociali prioritarie (OC· cupazione, edilizia, Mezzogiorno) rispetto alle tendenze • spontanee • del sistema, frenato nel suo sviluppo dal peso della rendita. del latlfondo e del capitale monopolistico. Cosicché nel '53 la Cgil si trova prevalentemente im• pegnata, insieme al Partito, nella lotta per 1a difesa delle lst1tuzioni democratiche e del potere che Il Sindacato si è conquistato all'interno dei posti di lavoro. Su queste espe• rienze ovviamente il Sindacato non è In grado di costruire una elaborazione teorica che sia contrastante o sostanzialmente diversa da quella del Partito. e In certo senso, pur non venendo a mancare del tutto anche per l'avvenire. un campo di ricerca teorica generale. in realtà questa si in• centra prevalentemente sul terreno del rapporto fra Sinda• cato e movimento. E In effetti diventa difficile In questo momento comprendere appieno 11 significato di fondo di alcune scelte centrali della Cgil, se non vengono inquadrate nella plU vasta cornice della teoria dello Stato e del Partito politico della classe operaia elaborata dal Pci. Fondamentalmente le scelte del Sindacato, che qui ci interessa analizzare, ci sembrano consistere in una certa separazione ancora non nettamente teoru:zata. ma affermata nella pratlca. tra il campo di azione economica. proprio del Sindacato. e il campo di azione politica proprio del Partito. Tale separazione che sarà de Inlta teoricamente dal Partito e dal Sindacato verso la fine degli anni ·so, trova però in questa fase alcune sue prime espressioni concrete in due scelte: l'abbandono se non formale almeno sostanziale di un ruolo di direzione generale e di unificazione delle lotte da parte del centro confederale; raffermazlone di una maggiore autonomia, non soltanto organizzativa, delle federazioni di categoria all'interno della Confederazione. Oall'anallsl del decennio •44.·53 vengono cosi in luce alcunl fondamentali assunti teorico-strategici (concezione dello Stato. separazione 1ra lotta politica e lotta economica) che se troveranno piena sistemazione con l'VIII Congresso. tuttavia cl aiutano ad Interpretarlo non come una • svolta • improvvisa nella linea strategica del Pcl ma come 11 primo compimento di un processo di costruzione teorica che, pur in misura non sempre lineare e scontata, appare ad uno sguardo retrospettivo come originato da quei presupposti teorici (teoria del fronti popolari, analisi del fascismo) sul quali la • lezione dei fatti • si è esercitata, spingendo Il partito ad un coerente sviluppo di quegll assunti medesimi. Tali scelte vengono agevolate dal XX Congresso dei 88 - Pcus che riprende e perfeziona a livello di anallsl generale della situazione lnternazlonale I principi fondamentali su cui si regge la nuova costruzione teorica. 01 contro all'autorl• tarismo del cosidetto periodo del • culto della personalità • ed alla tradizionale funzione dello Stato-guida si delinea una linea strategica che tende a superare le violaz!onl della legalità socialista ed afferma la validità delle vie nazionali al socialismo. Cardine centrale di questa linea è l'affermazione di un avvenuto mutamento del rapporti di forza tra campo socialista e campo lmperla11sta. Da ciò si parte per stabilire che Il passaggio al socia11smo nella democrazia si concretizza in un ruolo delle borghesie nazionali nel paesi coloniali e in una lotta dentro le lstitu• ziool nei paesi a capitalismo avanzato. resa possibile dal fatto che la classe operala può allargare sempre piU il suo fronte di alleanze nella lotta ai monopoli. E' In tale ambito che si teorizza un mutato rapporto Stato/società: lo Stato-poliziotto diventa Stato-programmatore. L'VIII Congresso del Pcl avviene cosi In un momento In cui sono arrivati a piena maturazione tutti I problemi teorici che fino al '56 erano rimasti In certo modo aperti sia a livello nazionale che a livello internazionale ed elabora In maniera compiuta la cosidetta strategia di avanzata nella de mocrazia verso il socialismo. Le contraddizioni specifiche del tessuto produttivo Ila• liano (Nord-Sud. Industria-agricoltura. settori avanzati-settori arretrati. ecc.) vengono fatte rlsallre alla presenza dei grandi monopoll che tutto assoggettano al loro interessi contrastando ogni tentativo di dare soluzione agli squlllbri della società italiana ed anzi aggravandoli sempre piU. Compito del partito della classe operala diventa pertanto quello di operare per la composizione, su una llnea di lotta al monopoli, di un fronte di alleanze. appunto antimonopolistico, il cui centro viene Individuato In tutte le stratificazioni sociali colplte nel complesso, nel ceti medi e produttivi urbani e nelle stesse forze • avanzate • del capitalismo agrario e • democratico •. La teorizzazione del fronte di alleanze antlmonopollstlco rispetto alle precedenti teorizzazioni presenta del notevoli svi• luppl che vanno specificati sla nel loro aspetti di novità che di continuità con le precedenti teorizzazioni. Esso infatti si quallflca come utilluazione e sviluppo pieno delle Istituzioni democratico-rappresentative, in ciò confermando 1a scelta della via democratica come corretta Inter• prelazione del carattere che assume la lotta di classe nel nostro Paese. Questa anallsl e le conseguenze polltlche che il Pcl ne

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