giovane critica - n. 27 - estate 1971

presentano Il mlgglore momento di sintesi delle rivendicazioni po1itlco-economlche espresse dal proletariato in fabbrica. viene avanzata la tesi che ad essi partecipino anche I padroni, sempre In funzione dell'obiettivo primario della ricostruzione • democratica • dell'economia del paese. U Pcl cioè In modo particolare, ma Il discorso è ana• logo per I soclallstl, pur sostenendo o promuovendo la nascita o la diffusione degli strumenti di potere propri della classe operaia, ha teso sempre a ricondurli dentro la loglca del fronte polltlco •ntlfasclsta. Era cosi fin d'allora la svolta di Salerno che sanzionò quella linea di • leale • disponibile del Pc! a collaborare con le forze borghesi phl avanzate, per la liberazione del paese prima e pe-r la sua ricostruzione poi. che si concluse con la formazione del governo di coallzlone. Su questa base Il partito di quadri o d'avanguardia (le111nlano-gramsclano)diventa partito di massa che se da un l■to salvaguarda gli interessi della classe operala nel fronte di alleanze e ne preserv• I• coscienza politica rivoluzionarla, dall'altro, privandosi di strumenti autonomi di potere della classe operala, può solo ricondurre le sue lotte dentro gli obiettivi polltlcl del fronte antifascista. SI tratta di una scelta coerente. Il Pcl Infatti vede nello sviluppo della democrazia l'oblettlvo centrale che In questa fase la classe operala deve far proprio per colpire e distruggere le forze della conservazione e della reazione antloperala. e per realluare la propria funzione nazionale. In questa eoncezlone la lotta democratica. certo necessaria, diventa • obiettivamente •, contro ogni strumentalizzazione di essa. terreno fertlle per l'affermazione di un.. nuovo potere della classe operala, all'Interno però delle istituzioni democratiche. Per il Pct Infatti Il nuovo Stato contiene già In sé le condizioni della sua • so<:laliuazlone •. ciò per un dupllce ordine di motivi strettamente Intrecciati tra di loro: primo. I principi 11 socialità atfermatl nella Costituzione (la Costituzione Italiana viene vantata come la plU avanzata tra le Costituzioni borghesi): secondo. la presenza di forti organiuazlonl politiche e sindacai\ della classe operala che hanno profonde radici nel paese grazie al ruolo assolto nella lotta di Liberazione. Oui per la prima volta In termini storici viene sottopoata a verifica una concezione dello Stato che Il Pcl In forma originate (anche se aviluppando I principi teorici del VII Congresso dell'I.C.) va costruendo In questi anni e che troverà poi compklta formulazlone teortca nell'VIII Congresso del Partito con l'aHunzlone dell'obiettivo della programmazione democratica. In realtà non viene colta dal Partito come inetlmlnabile la piena funzionalità del rapporto democrazia-accumulazione capltallstlca e quindi il ruolo degli organi statuali In funzione di tale rapporto. Per cui la democrazia può assumere apparenza di • socialità ~ allorché i1 sistema utlliua le organizzazioni della classe operaia ai fini del suo sviluppo complessivo (ricostituzione di nuove medie produttive sociali), ma sempre relegando U proletariato a ruolo dl componente dinamica del sistema, subordinata quindi alle esigenze complessive di esso. Il carattere tutto apparente di questa socialità è mostrato ancora plU chiaramente dalla • fragilità • delle istituzioni democratiche, a fragilità ~ che è un dato congenito del sistema capftatlstlco, che via via mostra la sua faccia democratica e/o la sua faccia autoritaria a seconda che esso affidi alla classe operala compiti di rottura di vecchi equllibrl glà superati (fase In cui le istituzioni della democrazia si aprono all'apporto e alla • partecipazione • delle forze popolari) o il compito puro e semplice di produrre plusvalore e di accCt• tare sulle proprie spalle tutte le contraddizioni del sistema (fase in cui le Istituzioni democratiche si ripresentano puramente e semplicemente comè organi dello Stato di Diritto che sta a garanzia dell'ordlne borghese. gestione dell'amministrazione allargata del capitale). Il movimento operalo viene dunque costantemente costretto a difendere Il terreno democratico su cui sviluppare la propria forza senza poi avere possibilità di utiliuarla in forma autonoma e alternativa. Tale concezione dello Stato Infatti rinchiude Il Partito in contraddizioni obiettivamente lnsanabill dalle quali uscirà di volta In volta con sostanziali sconfitte politiche. Tutta l'elaborazione teorica del Sindacato per quanto at• tiene al suo rapporto con le forze polltlche e con lo Stato non poteva ovviamente non risentire In forma Immediata di quella che è stata a nostro parere la vicerlda teorica del Partito. Gli stessi momenti di verifica che abbiamo indicato a proposito della elaborazione teorica del Partito li ritroviamo Infatti come valldi anche per Il Sindacato. Ouestl vive assieme a quello la vicenda della partecipazione del partiti della classe operala al governi di coallzlone e anch'esso si trova come il Partito a fare drammaticamente I conti con gli orga• nlsml operai e contadini di fabbrica e di cascina sorti durante la Resistenza. Col • Plano del Lavoro• la Cgll porta avanti Il tentativo di raccogliere Intorno alle forze del lavoro tutte quelle forze sociall che si presumono Interessate a uno sviluppo democraticO dell'e<:onomla e quindi capaci di Instaurare as- - 87

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