giovane critica - n. 27 - estate 1971

Le scelte teorico-politiche del Pci e del Sindacato dalla lotta di Liberazione fino al varo del centro-sinistra lntediamo qui riassumere le ragioni di una analisi critica delle scelte teorico-politlche fatte dal Pcl e dal sindacato nel periodo che va dalla lotta di Liberazione fino al varo del centro-sinistra. SI tratta di scelte maturate nell'ambito della linea strategica fissata dal VII congresso dell'I. C. Ciò che non deve impedire di sottolineare il carattere per certi versi originale che Il Pci ho dato alla traduzione In Italia della strategia del VII. sia durante la lotta di Liberazione sia nella formazione del partito di tipo nuovo A tal fine ci sembrano significative le esperienze svoltesi intorno agli anni •44.•53 e ·ss.'60 percM momenti centrali In cui vengono Impostate le fondamentali basi teoriche e strategiche della lotta del movimento operalo italiano. Durante la lotta di Liberazione Il Pcl accetta comples· sivamente sia l'analisi del fascismo fatta nel VII congresso dell'I. C.. sia la conseguente teoriuazione dei fronti popolari come superamento delle esperienze fa111mentarl delle fase consiliare (1919·20) e della fase post-conslllare e in• divldua come compilo rivoluzionarlo della classe operaia la lotla contro Il nazi.fascismo per il ripristino delle libertà democratiche. La strategia per l'affermazione dello Stato democratico si basa su due scelte fondamentali: - la creazione del fronte di alleanze fra le forze real• mente democratiche e progressiste del paese con l'obiettivo di portare a compimento lo svlluppo della democrazia boghese. promuovendo lo svlluppo economico sociale complessivo frenato dalle forze parassttarle ed arretrate. - !'autonomia del partito rispetto al fronte di alleanze, come garanzia della difesa degli Interessi del proletariato 86 - all'interno del fronte e come garanzia della permanenza del• la prospettiva del salto rlvoluzlonerlo. Il Pcl Infatti vede nel Cln non soltanto un momento dl direzione unificata della lotta e di coordinamento dell'azione del partiti ma anche la prefigurazione del nuovo Parlamento capace di dare uno sviluppo democratico al paese a liberazione avvenuta. Su questa base nelle repubbliche partigiane Il Pcl spinge concretamente verso lo stablllrsl di un nuovo assetto economico che prepari la pili generale ricostruzione economica del paese e considera tal.i momenti periferici di gestione del potere strettamente connessi al generale rinnovamento democraOco da attuarsi col Cln. la lotta armata quindi è vista In funzione della conquista delle libertà democratiche per realluare un rapporto di larga partecipazione delle masse alla costruzione degli Istituti democratici stessi. In questo modo l'obiettivo della vittoria della democrazia sul fascismo vanlflca di fat· to quelle esperienze che potevano esprimere un potere autonomo della classe operala, riducendole a supporto di massa per plU avanzati schreramentl politici da contrattare con gll altri partiti antifascisti. Su quinta stessa linea I Comitati di Agitazione sorti nelle fabbriche e che esprimevano, seppur In termini embrionali. la tendenza della classe operala a gestire rn prima persona I mezzi di produzione e sancWano già da allora il super1mento delle commissioni Interne come organi sindacali se da una parte vengono sostenuti dal Pci dall'altra. negando la loro funzione di classe, vengono associati al Cln di f1bbrtca, espressione delle diverse correnti politiche del fronte 1ntlf1sclsta. E Infine quando sorgono I conslgll di gestione. che rap-

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