nluazlone viene condlzlona1a dalle esigenze Immediate di ali· mentazione del contadini. Nell'industria, quindi, l'affossamento di fatto di ogni istituto consiliare entro Il tessuto sovietico, comporterà li recupero della • volontà • della classe operala, attraverso il sindacato ·o Il comitato di fabbrica, quali momenti di mero controllo e di organlu:azlone del lavoro. Nel settore agricolo d'altra parte. Il processo di controllo si riduce a controllo sovietico sulle norme di spartizione delle terre e sull'approvvigionamento obbllgatorlo del centri urbani. Nell'agricoltura. quindi, si produce una spinta opposta a quella verificatasi nel settore industrlale, nel quale la tenaglia del controllo pubblico e del controllo operalo portano alla trasformazione delle fabbriche In proprietà pubbllca. Non è un caso. d'altronde, che i comitati del contadini poveri e operai agrlcoll. costituiti nel 1918 parallelamente elle • squadre di ferro • operale per la so luzlone del problemi dell'approvvigionamento, nella misura h, cui tendono ad esprimere un'Istanza di potere reale nelle campagne {e all'Interno del fronte unlco del contadini contro la proprietà feudale), vengono immediatamente llquidatl per la presunta Impossibilità di procedere alle socializzazione dell'agrl• coltura date le pecullarl, stando a Lenin. condizioni di questo settore dell'economia sovietica. I comitati del contadini poveri, dunque, non solo non riescono a svuotare I soviet di villagglo (In cui si radunava il complessivo fronte contadino suddetto); ma, nel 1918 stesso vi vengono fatti riconfluire come premessa al rllanclo dell'alleenza COfl 911strati agricoli capltallstlcl. rl• proponendo Il modello di sviluppo agricolo che Lenin aveva sempre lpotluato come l'unico possiblle. Su!la base delle esigenze concrete dell'Interscambio Industria-agricoltura, fondato su un settore Industriale pubblico e su un'agrlcoltura con rapporti di produzione privati. si aprono gll scontri teorici e politlcl nel partito sugli strumenti di politica economica attraverso cui rendere • omogenea • l'accumulazione del due settori. Travaglio storico, questo, che, dalle prime formulazlonl dellVIII congresso del Per (b), porterà al lancio della Nuova Politica Economica (Nep). In questo ambito si definisce e si afferma prepotentemente il ruolo dominante del partito, ora divenuto coscienza complessiva delle contraddizioni della • società di transizione •· Ruolo di m«Jlazlone polltlca. quindi. che relegherà sempre plU lo Stato nell'ambito dell'attuazlon8 tecnica delle scelte di plano. Le caratteristiche specifiche del modello In cui prende corpo la società sovletlu sospingono oggettivamente Il partito entro la necessità di garantire la ~ontlnultà del processo rlvolu• zk>nario. Ma - dato eatenzlale - tale modello manifesta progreaslvamente l'lnadegueteu:a delle aolutlonl latltuzlonall dl gestione (soviet) lpotlu:ate per un tipo di 11CCumulazioneche, in realtà, è intimamente contraddittorio. la delega al partito della gestione dello sviluppo economico in sostanza ben lungi dal concretizzare ogni originaria ipotesi di • democrazia diretta o reale • e di • controllo dal basso •, 1mpllca, Invece. la ridu• zione del soviet a mero organo amministrativo dell'apparato statale. In questo ambito viene pure restaurata una funzione specifica del sindacato - organizzazione di massa del partito che collega li proletariato alle direttive di sviluppo da esso elaborate. Il sindacato cioè viene reintegrato nel suo • dirittodovere • di esprimere gll Interessi corporativi della classe operaia (di cui è pur sempre veicolo specifico): e. nella misura In cui deve, in particolare. essere scuola di amministrazione dell'industria socialista, trova pur tuttavia il suo limite insuperabile nell'• Interesse generale• della società socialist.1. In sostanza nel momento in cui si riconosce alla classe operala Il suo campo di interessi particolari, le viene negata necessariamente la possibilità di gestire direttamente. con propri organi elettivi, non soltanto la singola unità produttiva, m~ l'Intero settore pubblico. Un ordine di problemi questo, che in generale si connette alla necessità - data l'esistenza di un settore privato - di una mediazione esterna alla gestione della divisione sociale del lavoro In termini di pianificazione dello sviluppo. Il processo di collettivizzazione forzata df'lle campagne, al di là della consapevolezza, da parte di Stalin, di dover • riagganciare a l'agricoltura alla pianificazione dello sviluppo, ripropone, consolldandoli, I termini generali del rapporto partito-Statoeconomia quale era venuto evolvendosi In questo arco di tempo. la nuova organizzazione colcoslana della proprietà privata (nel tentativo, appunto. di adeguare te capacità di sviluppo dell'agri• coltura al potenziali tassi di accumulazione del settore Industria le pubblico), lungi dall'attuare un programma decisivo di soclallzzazlone del rapporti produttivi, Istituzionalizza una • divisione di poteri • nella società sovietica che spinge obbiettivamente sempre piU all'acqulslzlone da parte del partito di Stalin delle prerogative attribuite da Lenin al soviet. Cosi facendo l'assunzione della proprietà colcoslana come forma specifica dt organizzazione della produzione sovietica, sanciva l'esistenza di due modi di organizzazione della produ• zlone sociale (pubblico e colcosiano), gestiti e diretti in modo diverso e con strumenti diversi. Ciò che comportava, parallelamente, la lstltuzlonallzzaz:ione di una contraddizione In atto tra settore pubblico e settore colcosiano privato (quest'ultimo recuperato al processo complessivo di sviluppo della società). la codificazione di rapporti di produzione non omogenei, e la necessità di una loro mediazione Interna alle Ipotesi del plano. comportano altresl l'affermarsi di un rapporto tra partito-Statosocietà che sulla base della obiettiva vanificazione del soviet - 81
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