Uno svolta a destra in termini neo-centristi, o un acuto scontro di classe in cui preparare un'alternativa di potere la situazione politica Italiana è profondamente cambiata. la • svolta a sinistra • idealizzata nell'autunno sull'onda delle lotte operaie e sui successi del processo di unità sindacale. deve ormai fare I conti con una innegabile svolta a destra di cui sono espressione oltre le note vicende Interne allo schiera• mento governativo. la maggiore unità politica del fronte padronale a cui corrisponde Il rischio di un isolamento della classe operala e segni sempre plU evidenti di crisi dell'unltà sindacale. Senza concedere nulla a chi dice che ormai il gioco è fatto. che 11sistema ha saputo prendersi la rivincita contro la straordinaria prova di combattività e di autonomia data dalla classe operaia nel 1969 e che ormai l'unica cosa da fare, per evitare 11consolidamento della svolta a destra. è lavorare per la ripresa produttiva: e senza concedere nulla alla velleità dl chi ricerca (In on modo o nell'altro, In tempi brevi o tempi lunghi) equilibri politici plU avanzati basati unicamente su calcoli di schieramento, o alla Irresponsabile illusione di chi Ipotizza uno scontro frontale basato sulla Intensificazione della lotta dei soli operai all'Interno delle fabbrlche, resta Invece da Interrogarsi su come questo mutamento del quadro politico sia potuto awenire e su come è possibile uscirne aprendo una reale fase di lotta rlvoluzlonaria. la svolta a destra con la quale dobbiamo fare oggi I conti, costituisce la risposta statuale alte contraddizioni che scuotono il tessuto produttivo e proprietario italiano, contraddizioni non risolte ma aggravate dalla politica fatta in questi anni dal centrosinistra. Con l'operazione di centro-sinistra Infatti, contro ogni illusione di sviluppo equltlbrato contenuta nel vari progetti di pieno, si à teso a ristrutturare I settori o azlende avanzate dell'economia Italiana per renderli competitivi sul mercato Internaa cura del Centro studi marxisti ( Roma) zionale e contemporaneamente si sono adott~te vane pratiche di sostegno a favore dei settori o delle aziende arretrate oer consentirne la sopravvivenza o per Impedire la loro coalizione eversiva. la partecipazione del Partlto Socialista a questa operazione era necessaria per ritardare o indebolire la riS!)t•Sta democratica alle dure lmpllcazioni che essa aveva in termini d: blocco salariale e di politica del reddltl ed in termini di accentuazlone dell'esodo dalla campagna e di aggravamento del divario Nord-Sud. Su questa base. mentre si è raggiunto un forte elevamento della capacità produtiva delle aziende avanzate, si è andato via via accentuando il divario tra di esse ed Il resto dell'economia ltatlana: divario che oggi ha raggiunto dimensioni tali da mettere In pericolo l'Intero processo di accumulazione. Infatti le aziende e I settori ristrutturati hanno Il bisogno di allargare le loro ragioni di scambio. E ciò non possono ·:arto solo sui mercati esteri per la crescente instabilità cui questi sono sottoposti dalla polltica di rapina degli Usa che da tempo ormai tentano di uscire dalle gravi contraddizioni esistenti nella propria econoIl Centro Studi manclstl (Roma) annovera un gruppo di compagni mii/tanti nei partiti e nel sindacati operai. Il cardine della sua attività è costituito dallo svolgimento di una ricerca critica e di bilancio attorno al problemi del leninismo e della rlvoluzlone soclallsta. DI tale attività fanno lede Il volume leninismo e rivoluzione socialista, edito nel t970 per I tipi di De Donato, nonché I due studi collettlvl apparsi rispettivamente su Giovane critica n. 22/23 e 2'. Lo studio In plU parti qui pubblicato e stato steso in partlcolare dal compagni Edy Arnaud, Carlo Cicerchia, Velia DI Pietro, Daniela Diviso. Pino la Barbera, Michele Magno. Giacinto MIiite/io. Giselda Rosati, Luisa Rosati, - 75
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