giovane critica - n. 27 - estate 1971

e perclO abbiamo · lottato e lotteremo perché questa libertà non rimanga un miraggio abilmente prospettato dalle forze rea• zlonarle. Abbiamo sperimentato nel campo delle Idee. come In quello del principi generali, che nessun compro-:nesso è am• missibile, In quanto ogni compromesso su quel terreno porta fatalmente all'indebolimento delle capacità combattive ed un allontanamento della vittoria finale• .i. L'Appello del Pcl.Pslup ha Invece un carattere nazlonalpatrlottico. ed In l'al senso è Interpretata la stessa lotta antl• fascista. Nell'Appello prevale Inoltre un aperto Interclassismo, In nome del quale si Invitano le masse lavoratrici dell'Italia liberata a voler essere pazienti non solo perché c'è la guerra, ma anche perché a risolvere I loro problemi d'ora In poi cl avrebbe pensato Il governo. nel quale le masse erano ormai ben rappresentate: • Se nell'ltalla liberata le condizioni di vita sono difficili - si legge nell'Appello comunista - se la situazione economica è delle plU gravi, nell'Italia ancora occupata dal nemico la soldataglia aiutata da una banda Ignobile di traditori fa strage del nostri fratelll [ ...] In questa situazione tragica. della quale non c'è che un solo responsabile, Il fascismo. la classe operala è consapevole del suol doveri ( ...) La classe operaia vuole che tutta l'ltalla riacquisti al piU presto la sua llbertè e la sua indipendenza. vuole che I barbari invasori hltlerlanl siano scacciati e che I traditori fascisti siano distrutti senza pietà: per questo è necessario un grande sforzo di guerra, è neces• sarla la partecipazione di tutto il popolo alla lotta per la scon• fitta dell'hltlerlsmo, e per la llberazlone del nostri fratelli. Per questo è necessaria !'epurazione della vita nazlonale da tutti gll elementi fascisti e pro-fascisti, per questo è necessario che vengano rlsoltl gli angosciosi probleml della vita quoti· diana. Per rendere possiblle l'esecuzlone di questi compiti In uno spirito di guerra. di rinascita democratica di lotta antifascista, di larga unità nazionale, I nostri due partftl hanno promosso e favorito la creazione di un governo che ha l'ap. poggio dt tutti I partiti antifascisti. Oa questo governo Il Paese aspetta la rlaoluzlone del compiti essenzlall del momento: la guerra al tedeschi. la distruzione del fascismo, 1'allevlamento delle miserie del popolo [ ...) Noi vogliamo che questo 1• Maggio sia celebrato sotto l'Insegna dell'unlti [ ...] Unite devono scendere In campo tutte le forze dell'antlfasclsmo. Uniti devono combattere per la liberazione e redenzione del loro paese tutti I cittadini che amano la li berti • .,. lncomprenalbile appare la rinuncia da parte del prolet• rlato alla dlfeaa e alla realluazlone del propri obiettivi, non avendo rinunciato affatto la borghesia a portare avanti Il suo pr~ramma di avlrllluazlone e neutraliuazlone delle forze operale. La rlcoatruzlone del paeae. cui Il Pcl chiamava la classe operala, significava In realtà la ricostituzione del potere poli• Ileo della borghesia, attraverso l'ancora della democrazia borghese, che proprio i sedicenti partiti rivoluzionari le offrivano. La • redenzione • del Paese, cui la classe operaia avrebbe avuto l'obbligo morale e politico. di concorrere, era la reden. zlone della borghesia dall'onta di cui si era macchiata. dando mano libera alle forze pili reazlonarie, uscendone sconfitto. Ma la strada della rinuncia alla lotta di classe era stata già decisamente imboccata dal Pci; bisognava solo ridurre al silenzio gli ultimi oppositori. ComlnclO Infatti a funzionare, come alternativa alla Cgl un ufficio di consulenza sindacale, dai primi di maggio, presso la Federazione Comunista, per quattro giorni la settimana ... secondo un comunicato ufficiale dell'Unità. ma In realtà esso funzionava tutti I giorni. GII attacchi contro la Cg! e I suol dirigenti si facevano sempre plU diretti; l'Unili avvertiva I mllltantl che fra I dirigenti della Cgl c'era un uomo, che. In altri tempi, ed In altre occasioni, aveva dato prova di • anticomunismo • ed era stato • campione della lotta anticomunl• sta, di cui 11 fascismo era stata la massima espressione • "'. A questo periodo risalgono 1e prime espulsioni dal par• tito. In relazione alla lotta contro la Cgl. Di particolare rilievo furono quelle di Vincenzo lorlo, segretario della Camera del Lavoro di Napoli, e di Libero VIiione • per aver svolto attività frazionistica, allo scopo di disgregare Il Pcl di Nap(ifl • ... I patti di Roma La liberazione muto sostanzialmente I termini della lotta tra il Pcl e la Cgl, e svelo In modo lnequlvocablle, qualora ve ne fosse ancora bisogno, Il disegno di Togliatti di llquldare ad ogni costo la Cgl meridionale. I Patti di Roma, reallzzatisl nella prima decade di giugno, tra la Democrazia Cristiana, 11 Partito Comunista ed II Partito Socialista, determinarono lnfattl la crisi della Cgl, che peraltro resistette a pressioni e ricatti di ogni genere per oltre due mesi. La Confederazione Generale Italiana del lavoro, che na• sceva dal Patti di Roma. non quale rlsultante di una reale unità dei lavoratori per la difesa del loro Interessi di classe. bensl come compromesso raggiunto al vertici, venne a sovrapporsi con tutta la forza dell'apparato burocratico romano e del ricatto governativo sulla Cgl meridionale. 112lltUVII• Sindacali n. 9, 30 1prlle 1944. ll Ibidem. M L'lfnltii ed. mer. n. 21. 30 1prl1e 194-4. ~ L'Unl1& ed. me,. n. 22 7 maggio 1944. 66 L'Unità. ed. mer. n. 25, 28 maggio 1944. - 71

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==