giovane critica - n. 27 - estate 1971

domanda ha comlnclato a vaclllare quando si è veriflc a cap&e a zare prezzi è assolutamente Indipendente. In un mercato oilqopol19tjç9 aaall aumenti di salarlo, che le 'ilrandi Imprese oligopolistiche possono trovare utile di scegliere Il momento degli aumenti salariali per aumentare I loro prezzi, ma possono anche scegliere altri momenti e possono comunque alzare I prezzi in misura minore o In mls~ lore a quella deil aumento del salari a secoridà dl!it& ldfb strategia ungo erm ne. n ogni ·mo o a c amorosa esperienza del prezzi aumentati prima dell'aumento del salarl, come nell'autunno 1969 In Italia, non accresce Il prestigio della tesi dell'lnflazlon~ domanda. le Imprese hanno aumentato I prezzi scontando non già un Incremento di domanda ma un aumento nel costi e trasferendd sul prezzi presenti un aumento del costi futuri. E' andata cosi via via affermandosi la teoria che fa derivare rlntlazlone dall'aumento del costi, trasferito (In vlrtll del polere del monopoli, od ofigopoll, d, amministrare I prezzi) sul prezzi delle. merci. Naturalmente quando si parla di costi si Intendono In primo luogo I costi salarlall. con la reiezione Inversa che li lega al profitti. la teoria fornisce certo un tentativo di giustificazione a una politica di stabllltà del profitti (e quindi di aumento del rezzi) In una società Il cui svlluppo per appunto a i afg an'locentl"O de pro o. ssa si propone anche dl fornire la base per una proposta polltlca alla classe operala. quella della politica del redditi, cioè di una programmazione democratica di stabilizzazione del rapporti fra profitto e salarlo, che comporta anche una stabilizzazione del rapporti fra profitto e salarlo, che comporta anche una stablllzzazlone sociale fra le classi. Ma al tempo stesso. e nonostante tutti I tentativi giustlflcazlonlstl. la teoria dell'Inflazione da costo. Individuando I soggetti economici che liberamente determinano gli aumenti del prezzi, e cioè I monopoll (od ollgopo!I). indivklull whe "" nuoVO ampo di lntifvento re•• lotta 90clall: la lotta sulla poiltlca economica contro e grandi Imprese, E Il problema che cl sl pone è proprio questo: come Inter• ~Se l'lnflazlone strisciante, o l'lnflazlone plu acuta accompagnata o seguita da misure recessive. sono I mezzi col quali si fanno pagare sempre e soltanto al lavoratori le conseguenze delle oaclllazlonl economiche. I lavoratori non ossono Ignorare questi fatti e limitarsi a una rincorsa e prezzi col saJal., e neppure pouono !Imitarsi a fare quello che hanno fatto finora, e cloà a roteatare con enerlche rese di posizioni politiche verso Il governo che I reul sono sa lt o che l'occupuione è diminuita, e neppure Infine agitarsi per una dl1per1ta d1feu del posti di lavoro mlnecclttl o colpiti. Intervenendo tolo auglJ epifenomeni e non 1ull1 ao1tanza, 1ugli ettettl terminali e non sui processi causati. Sembra sempre pili necessario di sostituire alle generiche parole contro Il governo I concreti fatti nel confronti del capltallsti. di non vedere la politica economica della classe operala solo come"" lnlervenio hél parlamento o verso li governo ma anche e soprattutto come Interventi nelle fabbriche. la lotta per le riforme non risolve guesto problema. Essa risponde a necessità profondamente sentite dal lavoratori. di una pili efficiente spesa pubbllca nelle case, nella salute, nel lrasportl. nella scuola e di Imposte pili lievl sul redditi di lavoro: essa coglie un punto Importante che è quello dell'aumento dei salari In parte riassorbito dai maggiori costi o dal peggioramento delle prestazioni nel servizi collettlvl. Ma non risponde al probleml Immediati del clclo o dell'lnflazlone strisciante che sl mangia i salari e a breve termine colpisce !"occupazione. Ogni tentativo di risposta operaia sulla conglun tura è finora sempre fallito. nonostante gli Infiniti comunicati. memorlalf, discorsi, appelli e richieste al governo, o forse proprio a causa di quegli strumenti del tutto Innocui verso chi decide, la grande Impresa capitalistica, non Importa se privata o di Stato. Finora ho parlato solo di recupero. da parte del capitalista. degli aumenti salarlall strappati con la lotta. Ma non si tratta solo di questo. Il capitalista deve recuperare. Insieme con gli aumenti salarla! . anc e e concess,on, o er s rap. pateg a rica, e modificazioni nel rapporti di classe ali interno della produzione. la manovra capitallstlca è unlca per quel che riguarda salari e P°Jiere. Le vie del recupero, le vie per Impedire una caduta ei profitto Insieme a una caduta del potere padronale, sono essenzialmente tre: l'aumento del prezzi che ristabilisce (o magari accresce ancora) il hvello del profitti; !"attacco all'occupazione che riduce la conftittualltà sociale e la combattività operala. decurta I salari di fatto, riduce Il monte salari complessivo; l'intensifjçaziPOO :tello sfruttamento e della produttività (che viene presentata dal capltailst, e dal governo sotto Il nome di 'normallzzaztone produttiva'). E' su 9ue,JI !re 0110!1 che manca ancora una Iniziativa globale. Va sottolineato che non si tratta qui di aggiungere alcune Iniziative a quelle già In atto da parte del movimento operalo, ma di produrre un nuovo ra rto fra economia e politica, un salto I qualltà nello scontro politico fra le classi. ,Bisogna In primo luogo osservare che la risposta al mec- -:1. canlsml c&f)ltallstlcl di recupero del salari e del potere padronale deve essere una rlsPosta glgbele che deve bloccare slmultaneamente I tre canih di recupero. la classe operala ha avviato negli ultlml anni. con le sue lotte contrattuali di categorie e di azienda, la costruzione dl Importanti strumenti -5

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