condo la sinistra ufficiale, la via ad un effettivo • rinnovamento delle strutture •, e dar luogo alla formazione di un governo democr3tlco e popolare. Mentre la sinistra dell'ltalla meridlonale si proponeva di organluare una consultazione popolare, Il cui scopo era l'ellmlnazlone del re e del suol complicl. l'Urss. dopo un lavoro dlplomatlco che durava da gennaio, rlallacclò le relazioni dlplomatlche con Il Governo di Badoglio. La comunicazione ufficiale della r~resa delle relazioni diplomatiche fra l'ltalla e l'Urss fu data per radio Il 14 marzo. 11 numero dell'Unttà (ed. meridionale) successivo al riconoschnento sovietico del governo Badoglio dà l'impressione che la Federazione campana non avesse ancora compreso la portata di un tale gesto, con tutte le lmpllcazlonl Inerenti ad una cosi palese smentita della valldltà della Unea polltlca da essi adottata con maggiore accentuazione nell'ultlmo mese, tanto da mettere In difficoltà l'unità nel Cln napoletano, ma che di questa smentita avvertisse profondamente l'imbarazzo nei cortfrontl del propri militanti e degli altri partiti di sinistra. Infatti sull'UnJtt si trova un artlcolo in prima pagina che, sotto un tito1o prudente Inneggiante alla volontà degli ltallant di partecipare In misura sempre maggiore allo sfon:o bellko, riprendeva ancora In pieno il tema dell'abdlcazone del re e della costituzione di un governo democratico da realluarsi attraverso un referendum popolare. Solamente una piccola nota riportava la notizia della ripresa delle , relazioni diplomatiche tra !'Unione Sovietica e l'ltalla: In essa però si smentiva ogllt Interpretazione nel senso di una simpatia dell'Urss per Il Governo Badoglio. Anzi, secondo Il glornale comunista. 11 gesto sovietico confermava la plO assoluta non ingerenza da parte sovietica negli affari Interni degll altri stati. Lo stupore e le apprensioni suscitate dal riconoscimento sovietico furono ben presto superate da ben plU gravi avvenimenti. di cui questo non fu che il preludio: 11 gesto sovietico, lungl dal d+mostrare la non Ingerenza sovietica negll affari esteri, confermava Invece un rafforzamento di tale Ingerenza. Questa Interpretazione è largamente confermata dall'edltortale 9PJ)arsosulle laveade, il 30 man:o, In cui a proposito dello scambio di rappresentann dlplomatlcl tra l'Urss e l'Italia 11 legge:, • Siccome Il Governo Sovietico non aveva finora contatti di• retti con 11 Governo Italiano. mentre I nostri alleati sono con ~!'° In continuo contatto a mezzo di numerosi organi mllltatl e clvlll, Il nostro Governo ha ritenuto opportuno l'latltuzlone di una forma diretta di contatto con Il Governo Badogllo. SI rtcordl che la sola A.M.cl.O.T. che funziona In ltalla. • formata da alcune migliaia di rappresentanti delle autor1tà lnglesl ed 3fflericane, menrre l'Urss non era in relazione con il Governo Italiano se non attraverso un plccollsslmo numero di rappresentanti, agenti In seno al Comitato Consultivo per l'Italia. In tal modo l'Unione Sovielica si trovava in una situazione di ineguaglianza nei confronti della Gran Bretagna degll Stati Uniti; questa Ineguaglianza viene ora cancellata in certa ml• sura, dato che all'Unione Sovietica viene concessa la possibilltà di avere con il Governo !tallano delle relazioni dirette con quelle che hanno con esso I nostri alleati ~. La • svolta di Salerno • Molte Interpretazioni sono siate fatte della cosiddetta • svolta di Salerno •, ma la piU significativa e caratteristica è quella che ne fecero a quel tempo I democristiani. Commentando un ordine del giorno del Comitato di liberazione napoletano della fine di marzo, che riecheggiava pedissequamente la nuova impostazione data da Togliatti alla politica Italiana. e sconfessava esplicitamente le lnizlative autonome prese dai tre partiti di sinistra nella prima metà di marzo, essi scrivevano: • Leggiamo con viva soddisfazione ciò che l'ordine del giorno del Comitato napoletano di l.N. ci comunica. Ed auguriamo che - là dove ve ne sia bisogno - esso venga eseguito dagli altri Comitati di Uberatione. E' bastato che una voce si levuse ad invocare concordia, richiamando te comuni finalità (essenziali ed attuali) dei partltl antifascisti e l'opera da essi spesa utilmente finché lntendlmentl ed atti sono stati concordi ( ...) perché ( ...] riapparisse la solida pietra del loro unico presente [ ...) Ma questo ordine del giorno offre anche materia per un'esperienza (come dire) di psicologia collettiva. Certe nostre esuberanze di temperamento. tutte meridionali, un accentuato lndividuallsmo, ed una nostra generale lncllnazlone all'eloquio - all"eloqulo ricco di colore e calore - possono Indurre chi non cl conosca bene ad errori di valutazione circa i reciproci atteggiamenti del partiti antifascisti. Possono far apparire come dissidi, e forse addirittura lncolmablll, non solo quelli che per avventura fossero reaknente tali, ma qualslasl manifestazione di divergenza. relativa ad un metodo, o alla opportunità di qualche Iniziativa [ ...] Certo perché questa unica e libera voce dei Comitati possa continuare a levarsi nell'Italia Oberata, occorrerà che l'azione del Comitati del partiti antifascisti resti !Imitata e clrcoscritu In quelle materie In cui un accordo tre cosi differenti dottrine, non costituisca poco meno che un assurdo, che I rappresentanti del vari parS4Articolo pubblic•to lo rotttte. Est.re, n. 2.J •Prl1e 1944. - 67
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