giovane critica - n. 27 - estate 1971

blgue. Innanzi tutto quell'ldentitlcate gli • Interessi della plutocrazia • e la loro espressione, nel re ed In Badoglio, non rllevando Il plU Importante mutamento strategico operato dalla borghesia In quel periodo, e cioè come Il grande capitale flnan• zlarlo !tallano avesse già messo In opera le pedine di rk:amblo fino al 25 luglio tenute In serbo nel Vaticano. Quella che potrebbe sembrare ad una prima approssimazione una esigenza di tipo tattico. viene poi colorandosi di un ben piU grave slgnl• flcatO ove si tenga presente l'altro elemento che a noi qui Interessa sottolineare. In questo documento infatt1 è enunciato un tipo df partecipazione ad una lotta per obbiettivi democra• Ilei in cui li partito rinunciava del tutto anche alla sola enun-- clazlone dei propri specifici obbiettivi storici. In ra1 modo ponendosi in partenza quale forza subalterna. In una alleanza caratterizzata dalla presenza rilevante delle fon:e politiche pili recentemente espresse dalla grande borghesia monopollstlca e agraria. la llnea strategica espressa nel!'• Appello agli ltallanl • veniva ribadita nel novembre •43, quando Togliatti affermava l'lm• possibilità del dominio di una classe In Italia. dopo l'esperienza di 20 anni di fascismo. e Indicava, quale piattaforma delta politica lta41ana,l'unità delle forze antifasciste Italiane al fine di distruggere Il fascismo". Particolarmente indicativo appare il fatto che procedendo nell'anallsl della situazione Italiana. egli pare non vedere come alcune delle Ione democratiche siano diretta espressione del capitale finanziarlo e agrario, e quindi lmposslbllltate a procedere alla distruzione effettiva del fascismo. •L'unità• la stretta çollaborulone - affermava Togllattl - dovranno Htere la bau della polltka Italiana: la baM tu cui verrà çostltulto un vero regime democratico ( ...] Ma questo non 'IUOI dire che nella vita del PNM non dovranno HHrtt operate profonde riforme. Per questo la nuova democruili dovrà HMre una democrazia entlfuclsta e conseguente ( ...] EsN doffl prendere le necesMrie mlture per far sparire dalle campegrM le sopravvivenze del resilml superati, e con un ragionevole Intervento dello stato dovrà Impedire che del gruppi di plutocrati avidi ed egoisti, sfruttino Il monopoUo delle rlcchuze del PaeM•u. Il Comitato promotore della Cgl si costitul seguendo sin dall'lnlzlo Il criterio di rappresentanza paritetica del tre partiti di sinistra. Taie criterio fu mantenuto anche In seguito, quando gll organi dirigenti provviso,I della Confederazione furono rati• flcatl nel Congreaso di Salerno. la corrente azionista della Cgl era quella meno conslsten-- te. l'attività che essa avolgeva nel sindacato correva lungo due dlrettrk:I fondamentali: Innanzi tutto Il gruppo azionista tendeva a creanl una base di maasa attraverso I canali che la Cgl poteva offrlrle; Inoltre, esso si proponeva, tramite Il sin• dacato, di condurre una lotta avanzata sulla questione Istituzionale. cosa che non poteva fare nell'ambito del Cln. a causa della polltica del Pcl che Imponeva l'accordo con le forze cle• rlco-moderate. In ogni caso, Il PdA era fortemente OSlijgglato dal Pcl. A questo proposito. In primo luogo. è da tenere pre• sente che II Pci, le cui rivendicazioni non superavano I limiti di moderate riforme democratiche. tendeva ad assorbire I ceti medl, e a diminuire. quindi, lo spazio politico e la funzione del PdA. In base agli accenni fatti, si chiarisce il senso dell'appog. glo che Il Partito d'Azione forni alla Cgl: da un lato Il ceto medio progressista tentava di portare le proprie Istanze. non condizionato, almeno In maniera determinante, dal Partito Comunista, dall'altra parte, proprio dalla tribuna sindacale, .si potevano condizionare, In misura maggiore che altrove, gll atteggiamenti del Pcl sulla questione istituzionale. la corrente socialista della Cgl aveva scarso rilievo nume• rico e poca Influenza nella classe operaia. In effetti In quel periodo i soclallstl risentivano le lmpllcazlonl negative del Patto d·unftà d·azione con i comunisti". che. se Impediva I soliti sclvolonl a destra, in pratica però toglleva loro ogni autonomia ed orlginalltà, tenendoll completamente a rimorchio del Pci. La scarsa efficienza organizzativa, malattia cronica di questo partito impediva alla corrente socialista di Inserir.si nel di• scorso che la Cgl portava avanti nella classe operala e nei par• tlti di sinistra. Ciò nonostante, una parte non lndlfferenre della base sociallsta sosteneva le posizioni del gruppo dirigente della Cgl, non tanto per un·acqulslzlone consapevole di certi problemi e delle nuove soluzioni che dovevano ricercarsi. quanto per li continuo affiorare ed affermarsi nel Partito Socialista di un certo massimalismo verboso, e di inconsistenti posizioni llbertarie, che portate nella prassi pollt1ca crollavano per dar luogo al riformismo. Un altro elemento che non va sottovalutato. In quanto ebbe considerevole peso nell'appoggio che i .soclallstl offrirono alla Cgl, era la scarsa simpatia che questi nutrivano per li Patto d'Unità d'azione con I comunisti, che li riduceva ad una appendice del Pcl con scarsissimo potere contrattuale nel confronti di quest'ultimo, e qulrtdl raramente in grado di condizionarne le scelte. Jt Ercole Er<:oll.L'Itala. • la guerra con1ro la Germaniahllle,lana, op. clt. u Ibidem. 2J I Patti t,lpartltl di Roma,del giugno '44, furono .stlpulall tra il Panlto Comunista, il P,nlto Soclallsta, ed Il P,r11toDemocristiano. con I quall al dav, vita al 1lndacato unico Interclassista. da cui ~Iva ucluso Il Partito d'Azione. - 57

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