Che il provvedimento di Badoglio abbia fatto parte di un piano strategico. concepito al fine di spezzare l'unità della classe lavoratrice, fu riconosciuto in un primo momento anche da Togliatti. nel discorso che pronunciò Il 26 novembre alla Sala dei Sindacati di Mosca, di cui riportiamo Il brano che qui ci interessa: • Il Governo fu costretto • c.apitolare, ma •nche qui non poté rinunziare ad una meschina manovr• reazionaria, che tendeva senza dubbio a creare confusione, a seminare zizzania nel campo delle forze popolari; Commissari del sindacati, vennero eletti alcuni noli rappresentanti antifascisti, tra cui due particolarmente conosciuti, Bruno Buozzi ed Il comunista Roveda • '". La manovra funzionò bene: creò le premesse per la costitu• zione del sindacato unico del lavoratori. che si reallzzerà, come vedremo nel giugno '44, attraverso una prassi burocratica, secondo accordi stabilili al vertice. ed in contrasto con le tradizioni delle organizzazioni operaie del periodo prefasclsta. In pratica i Commissari si ridussero alla funzione di pompieri: ciò avvenne in forma particolarmente evidente a Torino. nello sciopero del 20 agosto, dove si recò il Ministro Piccardi, insieme con Buozzi e Aoveda, al fine di far rientrare lo sciopero che miziava a prendere un aspetto Insurrezionale". Di fronte ad episodi cosi sconcertanti, poco rassicurante apparve il trafiletto comparso sull'Unità del 22 agosto. immediatamente dopo I latti di Torino, nel quale si cercava di smentlre l'interpretazione secondo cui l'accettazione della carica di Commissari, significava appoggio alla politica di Badoglio. l'Unità peraltro dava un giudizio diverso da quello che poi a novembre avrebbe dato Togliatti sulla questione. presentando la nomina non come un meschino tranello reazionario. bensl come una vittoria delle forze popolari. dovuta alla pressione esercitata sul Governo dagli organismi del Fronte Nazionale. Allorché la Cgl venne ricostituita a Napoli, non quale cinghia di trasmissfone delle direttive del Pcl, ma quale organlz• zazione di classe autonoma dal Pcl, pur essendo la maggioranza dei dirigenti e dei suoi aderenti iscritti al Pcl, Il com• promesso equivoco déi Commissari nominati da Badoglio era apertamente contrastato. Veniva In tal modo a frantumarsi il disegno opportunista del sindacato Interclassista. che si sarebbe dovuto costituire già alla fine di ottobre. ad opera del rappresentanti dei Partiti comunista, socialista e democratico cristiano". se !'opposizione della Cgl non avesse contribuito In maniera determinante a bloccare, almeno per Il momento. l'inizlativ,11. In questa prospettiva occorre riproporsi un Interrogativo concernente la scissione di Montesanto. Potrebbe avanzarsi l'Ipotesi che nel momento In cui la scissione si verificò, gll unici Interessati perché questa avvenisse fossero Reale e 56 - Spano. I quall avevano tutto l'Interesse ad additare alle masse degli iscritti I dirigenti della Cgl quall scissionisti del movimento operaio e nemici della • Patria del socialismo •- Il proposito di giungere all'Isolamento degli oppositori può essere ravvisato nella circostanza stessa che dette origine alla scissione: Reale e Spano fecero chiudere la sede della Federazione napoletana In via Salvatore Tommasl, nel giorno In cui doveva tenersi una riunione nella quale gll oppositori di sinistra si sarebbero venutl a trovare In maggioranza. Da cui li trasferimento della riunione a piazza Montesanto presso la sede degli autoferrotranvieri, e l'inizio ufficiale della scissione. Contemporaneamente alta polemica nel confronti della Cgl, il Pct conduceva, come si vedrà meglio in seguito, precise trattative con i cattolicl napoletanl. per giungere alla costituzione del sindacato unico ed anche in questa prospettiva l'Isolamento degli scissionisti assumeva un valore facllltante per 11 raggiungimento dell'obbiettivo. In sostanza le divergenze della Cgl con 11 Pcl. riguardavano principalmente le scelte di ordine ldeologlco e politico, ed in questo senso I contrasti in campo slndacale rappresentavano appunto il riflesso di una crisi, di un dissenso ben plU ampio che serpeggiava nella classe lavoratrlce. Per megllo comprendere la crisi che investiva I quadri medl e l militanti del Pcl. Il tipo di opposizione che veniva svluppandosl ed organizzandosi contro la politica di quest'ultimo, è necessario soffermarsi su alcuni aspetti della polltlpa comunista. quelll che destarono le maggiori ostilità. o • Incomprensioni •, secondo un termine ufficiale. Infatti. se deve riconoscersi che dopo l'armlstlzlo, la politica adottata dal Pcl durante I 45 giorni aveva subito delle modificazioni nel senso di un maggiore Irrigidimento nel con• frontì di Badogllo e del re. tuttavia alcune posizioni di fondo assunte dal Pcl durante I 45 giorni rimanevano Immutate, come si rileva agevolmente dal!'• Appello agli Italiani• del settem• bre '43 •. In esso. nonostante alcune affermazioni riguardanti • la netta opposizione • tra Il Comitato di Liberazione Nazionale e Badoglio, definito • rappresentante della plutocrazia •, non si respingeva la possibilità di stabllire un fronte unico con quest'ultimo. Inoltre, non può non rllevarsl come alcune dlchla• razioni di principio lvl contenute risultino profondamente am• 16 Ercole Ercoli (Palmiro Togliatti), L'Italia • le guerra contro la Germ11nla Hltlerlan,,, edizioni In llngua estera, 1944. Il testo ~ stato parzialmente pubbllceto su Rln.. clta, 26 aprile 1966. n Nicola Gallerano. La lotte polltka nell'Italia ciel Sud, dell'armiatldo al ~reaso di 8arl, su Rivista Storka del Soclallan'M>n,. 28. Il Oreste LluadrL ~ dannato 1143, cp, Cli, P8tl, 32. 19 Ercale Ercoll, op. clt. » Il comunismo Italiano. clt. paQ9. 209, 210, 211.
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