giovane critica - n. 27 - estate 1971

proprlelà e nel denunziare nell'appello del 15 maggio 11 cresciti della cr1mln1IIU1e 1a crisi della famiglia. In effetti un Indizio di revers1blllU1si coglle anche nelle sovrastrutture. Il secondo arg,omento per rifiutare l'ipotesi di una nuova orgamuazlone pol1tlc1 non si fonda sulla fiducia. bensl sulla sfiducia in quelle esistenti, e questo vale anche per molU degli intellettuali che continuano a militare nel partiti operai tradlzlonall: come i figli di un padre In fue di arterlosclerosl 1var.. zata restano m casa solo percM il ~re non capisce plù n1enIe ma restando In casa ne convalidano l'autorità In sostanza. dicono questi lntel1ettuall, rimaniamo nel partiti o tentiamo di influenzarli proprio percht§ sono sempre piU lngover• nabill e. d'altra parte, hanno ancora un palrlmonlo. e ormai anche un comfort che è Impossibile trovare all'esterno. Se l'anuale llnea del Pci - dicono questi Intellettuali - fosse gestita dal partito degll anni ·so. con Togliatti. l'organlz• zazione e il monolitismo di allora, certo non cl sarebbe plU niente da fare Ma oggi è diverso. Per Il suo vitale rapporto con 11 s~1età. e per l'invecchiamento della sua politica e delle sue strulture. il Pcl diventa sempre pili Ingovernabile: le operazioni di normallzzazlone al suo Interno sono di scarsa durata, le conIr1ddlzlonl riemergono rapidamente e basta un movimento forte '> un cedimento elettorale per rendere ancora pili contr1dd1ttor1a la direzione In queste condizioni. concludono. basta aver pazienza: c'è Il massimo spazio alla nostra volontà di lr.. ftuenza. Questa dell'lngovernabllltà è però l'argomentazlone plU precaria. e non percht§ il governo del Pcl sia forte come negli anni ·so o non si renda sempre pili palese una crisi di leadership l'attuale grado di Ingovernabilità è soprattutto Il segno del riassorbimento del partito. Inteso come organizzazione di avanguardia o momento di rottura della serie. nella società esistente. e quindi del progressivo deterioramento del suo principio di individuazione A questo punto la volontà di Jr.. fluire sul Pcl tende a coincidere con la volontà generica di Influire sulla socleU1 Se si considera poi che questo assorbimento al effettua non attraverso lo sfaldamento dell'organlzzazione, bensl •ttraverso la sua lstltuzionallzzazlone e la prev• lenza delle forze di autoconservazione su quelle di trasform• zione. ne deriva che le posslblllU1 di influenza sono usai ml-- nor! di quelle che possono esercitarsi sulla società. l'obiezione di maggior peso è quella che si fonda sulle grandi trasformazioni che stanno avvenendo. e rispetto alle so - quall il partito di Impronta lenlnlsta apparirebbe come un etlrezzo ottocenIesco. Questa obiezione, ovviamente, viene da quegll Intellettuali che non sono nel Pcl, e che cl sono rimuti senza esserci. Negli ultimi quaranta anni - dicono - non si t plu formato un partito leninista serio, nt§ nel paesi Industri• llzzatl n6 in quelll sottosvlluppatl, e - aggiungono - le ultime lotte americane cl presentano forme di organizzazione e mobilitazione del tutto anomale rispetto a quelle del partiti classlcl. Trasformazioni ce ne sono state e Importanti. Crescita del celi medi. boom della scolarizzazione. mezzi di comunlc• zlone dl massa hanno notevolmente allargato Il peso degll Intellettuali e In parte modificato Il contenuto della cosiddetta e opinione pubblica e I movimenti di opinione non sono plU come fino a vent'anni fa fatti puramente Interni alla borghesia. attraverso I giovani e le avanguardie operale essi finiscono con l'assumere una forza eversiva: questa è stata una delle rivelazlonl del 1968 Secondo questi Intellettuali l'accresclut• valenza politica dell'opinione cl riporta a una specie di se«• cento e quindi alla posslbllltà di organizzare un polo esterno al partiti. e non partltlco. che tttraverso una formazione e direzione dell'oplnlone (come con l"Enclclopedl1) possa costruire le più efficaci premesse a una rivoluzione sociale e culturale. e non solo politica Sulle trasformazioni in corso, sul diverso valore degli Intellettuali e dell'opinione si dovrà tornare a riflettere, ma vi è qualcosa che sfugge a chi ripone fiducia (e non solo In Italia) In questo polo degli intellettuall. Ciò che sfugge è proprio il fatto che l'attuale società va sempre pili corporatlvluandosl. In forme dl stabllltà Instabile. che le consentono di tssorblre quasi tutte 1e operazioni di opinione. Non è un caso (per quanto gll Intellettuali lo sfuggano o In casi eccezlonall vi si rifugino) che nel dibattito politico e culturale, nonch, soprattutto nelle lotte soclall. riemerga Il problema della violenza. Basta poi spingere lo sguardo oltre la nostra serra europea per rer.. dersl conto di quanto le rotture siano necessarie e quanto r• dlctll esse debbano essere. Anche per questo gll Intellettuali non possono restare nel llmbo. sia pure rinnovato, dell'opinione e debbono fare I contt con Il problema del partito, soprattutto quelli che nel 1968 si erano convinti della necessità e della posslbllltà di rovesciare questi socleU1

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