trlottlca che quello che si pensa e 11 scrive sia la verità del gruppo o della organluazlone cui si appartiene, e quindi, In ragione di questo filtro avanguardistico, sia per trlonfalistlca estensione la ben pili grande verità dei proletari In lotta, o ad• dirittura una verità universale. Mio figlio, 2· media, che si dice comunista Torna a casa mio flgllo, che frequenta la 2a media. e rac. conta che, durante la lezlone di francese, l'Insegnante ha pre• sentato una ragaua francese che poi ha impegnato In una conversazione nella sua lingua con I ragazzi. Mio figlio le ha chiesto che cosa pensasse di De Gaulle. e ne ha ricevuto una risposta dura. Allora le ha chiesto che cosa pensasse di Pompldou. Altra rlspost·a negativa. • Allora sei comunista? •, le ha chiesto mio flglio. E alla sua risposta affermativa. mio flgllo ha dichiarato: • Anch'Io sono comunista•- Il paternalismo, che è In me, ml ha fatto reagire con una punta di fastidio a questa decisa quallflcazlone politica che mio figlio ha reso In classe. Ho cioè dubitato, sbagllam.lo, che un ragazzo di dodici anni possa definirsi comunista. GII ho perciò chiesto: • Ma tu per comunismo che cosa Intendi? • E Michele. reagendo a uno del temi polltlcl e di lotta pi0 frequenti e diffusi nella nostra città. ha risposto: • Che non cl siano la casa del ricco e la casa del povero. che tutti abbiano una buona casa •- Su questo modo concreto di sentirsi comunisti si può costruire un discorso che non sia soltanto utopistico, e perciò la risposta di mio figlio è sollecitante non meno di quella di tanti compagni che sostengono che è necessario parlare di comunismo, di Indicare la meta e i suol contenuti, e che. proprio In rapporto con le esperienze di lotta vissuta e con I loro nuovi obiettivi. manifestano Il bisogno di rapporti comunlstl. Sotto questo aspetto, non per una moda ma per un rlfe. rlmento polltico concreto e pertinente, ha avuto naso Italo Calvino nel riproporre all'attenzlone del lettori de L'Espresso/ color. I gtandl utopisti del ·100, da Salnt-Slmon a Fourler. alla vlgllla della pubbllcazlone, da parte dell'editore Einaudi, di un volume che raccoglie molti scritti di Charles Fourler. Era certamente utopistico e Ubertino. nel suo tempo storico, 11 modellino di società che costui si propose di costruire. • L'or• ganlzzazlone d'una giornata lavorativa della falange - com• menta Calvino - In cui ognuno pasH da un lavoro all'eltro senza soffermarvisi mal pl0 di due ore. con mansioni e ruoll diversi nelle varie ..Serie" a cui à associato, si basa soprÌt• tutto sul soddisfacimento della passione "farfa\lante". clot del desiderio di 1l1ern1i-e le occupazioni e le compagnie •· Ouesla •passione•, ai tempi di Fourier, non doveva e non poteva essere molto diffusa. Ma oggi? Oggi la concen• trazione Industriate e resasperazione della divisione del lavoro hanno comlnclaio a produrre effetti di massa. e il risultato pili notevole e probabllmente Irreversibile è il crescente rifiuto del lavoro nelle condizioni capitallstlche di produzione che si manifesta in molti modi: dalla lotta contro I rltml produttivi e quindi contro li cottimo alr• assenteismo• al sabotaggio vero e proprio. Tutta la strategia dei • poli di sviluppo •, che caratterizza lo sviluppo delle società lndus1rla1izzate dell'Occidente e del, l'Oriente, è minacciata di crisi da una motivazione umana contrapposta a una concezione della civiltà profondamente gerar• chica, che strumentalizza il ruolo proletario ai soll fini produttivi. stimolati incessantemente al servizio del dio necessario, il capitale costante. te macchine. Si tratta di una spirale mortale: I proletari, rivendicando il diritto alta vita, chiedono di piU e, come variabile del capitale. ottenendo di più fanno aumentare I costi del lavoro: ma il capitale non può soppor• tare questo vero e proprio attentato al suo blocco necessa• rio e ineliminabile, Il profitto: e perciò è costretto a introdurre nuovi macchinari e tecniche che rìequilibrlno I costi del la• vero: il risultato di queste innovazioni tecniche è che da un lato Il lavoro si • parcellizza • sempre pili e dall'altro che I ritmi dell'impiego umano sono forzati verso velocità adeguate alla cosiddena • piena utilizzazione degli impianti •. la mancanza della quale oggi fa • piangere greco• governanti, poll, tlcanti. banchieri, confinduslriall e confcommerclali. • manager • disaffezionati e galoppini di tutti I colori. Marx non negò Fourier quando situò nel futuro - In un futuro comunista - un uomo non pi0 frammento mutilato. ma • Individuo pienamente sviluppato [ ...] in cui le differenti funzionl sociali saranno solo modi di dare libertà di sviluppo alle sue capacità naturali e acquisite•- SI prospetta. cosi. non la produzione di pi0 cose. che è propria del capltalismo, ma l'auto-realizzazione dell'uomo. che è il contenuto del monismo. lo sbocco della sua teoria di emancipazione. La " produttività » secondo i compagni cinesi Per questa strada, debbo condurre mio flglto e i compagni dalrltalla In Cina passando per Lenin, il quale In Stato e rivoluzione aveva rllevato un altro elemento fondamentale nell'itinerario comunista: • Lenin dice che per raggiungere l'oblet• tivo marxista - ·· da ciascuno secondo la sua capacità a eia• scuno secondo I suoi bisogni " - bisogna diventare disinteressati e altamente produttivi. Se si può prendere secondo I propri bisogni liberamente. non si può essere egoisti. Se c'è - 41
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