organizzativa e rivendicativa della combattività operala, non con forme organizzative efficaci ma transitorie, legate solo ad una certa fase di lotta. e con rivendicazioni Importanti, ma proprie solo di una certa fase contrattuale, bensl gettando nuove basi di organizzazione e di polltlca rivendicativa del movimento nel suo complesso. secondo una vera e propria strategia. E le fon:e decisive del Sindacato hanno dato una risposta tutto sommato chiara. almeno nelle sue direzioni fondamentali: as• semblea In fabbrica, delegati eletti da tutti I lavoratori per ogni gruppo omogeneo e Consigli di fabbrica; controllo della condizione di lavoro e sua trasformazione, a partire dalla grande fabbrica. secondo le esigenze proprie del lavoratori, superando la falsa oggettività dell'organlzzazione capltatlstlca del lavoro: rivendicazione salariale eguale per tutti, come avvio dl un nuovo ordinamento delle qualifiche che superi In aspetti essen• zlall la divisione artificiosa del lavoratori nell'ambito delle cate• gorle tradizionali del mansionari e delle paghe di classe. Una tale risposta tendeva evidentemente a conskterare le tendenze presenti nella nuova combattività operala come un fatto profondo, a cui bisognava rispondere Interpretando tali tendenze su una via di profondo rinnovamento. Tutta la discussione sugli sbocchi presenti o mancanti, sopratutto sul llmltl di sbocchi propriamente politici del movimento, deve anzitutto misurarsi oggi con questa scelta e con la sua conferma. anche per Il fatto che essa non è affatto compiuta una volta per sempre e che Il contrattacco del slste• ma la prende di mira direttamente. cercando di farla saltare o di condlzlonarla talmente da renderla di fatto Impotente. Chiaro che si è trattato e si tratta di una scelta per raggiungere un minimo di omogeneità e di unificazione del movimento, che anche per questo contiene In s,, almeno potenzialmente, lm• portantlssime Implicazioni politiche, anuall e In prospettive. Cominciamo da quelle relative alle assemblee. al delegati, al Consigli. Il fenomeno è Il plU vasto pr(l(;esso di democrazia dlrena che si sia svolto In Italia, dopo la fase plU acuta della lotta di liberazione e degll anni Immediatamente successivi, nell'area che andava dal Comitati di agitazione e Cln di fabbrica. fino al Conalgll di gestione. Euo Investe, nelle grandi e medie aziende, rutti. ormai. I fondamentali settori delrlndustrla, con Il masatmo di estensione In quella metalmeccaniea. Oueata estensione è atata possibile perch• e nella misura In cuj Il 8'ndacato come tale ·ha assunto e promosso, quale proprio organismo di base, delegati e Conalgll. La stablllt• di que1ta conqulata è relativa. ala rlspeno ad un anacco padronato frontale, ancora non presente ma non Improbabile, ala a manovre di condlztonamento che rfeonducano I Consigli 111a logica precedente delle Commlaak>nl Interne. Ma appunto questa relettva ancora lnatablllU del proceaao, e pure I auol llmltl di estensione. esigono una critica che si accompagni ad una scelta. Una scelta contro I delegati ed I Conslgll. Invece. può essere comunque motivata. ma è profondamente ambigua. Nel loro llmltl e nelle loro contraddizioni. assemblee. delegati e Conslgll hanno la forza dl essere un fatto nuovo sulla scala di milioni di lavoratori. un elemento organluatlvo nuovo e concreto nella realtà dello scontro di classe. le forme organluatlve del movimento operaio, in generale, e del movimento sindacale. In particolare, chiedono grandi capacità di Innovazione. rispetto alla realtà delle lotte, ma anche. una volta scelta una nuova direzione e quando essa ha trovato una reale rl• spondenza delle masse. grande tenacia nel sostenere e difendere le nuove forme di organizzazione. E ques10 è Il momento di dimostrarla. questa tenacia. A meno che non si scelga uno sviluppo del movimento basato sulla formazione di avanguardie non formali ma scelte volta a volta nei punti plU caldl della rlvolta operala. oppure formallzzate, e di necessità fortemente ldeologlclzzate. che escludano di fatto, se non In un rapporto puramente strumentale rispetto alle avanguardie, forme permanenti di organizzazione dei lavoratori sulla scala della classe. nel suo Insieme. Ma questa alternativa è In realtà un"alternativa al carattere del movimento, di cui assemblee. delegati e Consigli sono figli naturali. anche se nati e cresciuti attraverso la loro assunzione a promozione da parte del Sindacato. Movimento che non è stato di avanguardia. che ha avuto la scala di un movimento di classe dell'Insieme della classe. e che su quella scala ha prodotto esigenze di democrazia diretta e dl partecipazione a cui rlsponde Il potere delle assemblee, del delegati e del Conslgll. Il valore di questo tipo di risposta, malgrado clO, è tutfaltro che dimostrato, e fa le sue prove decisive ln questi mesi; ma II punto è se confermare e consolidare, o meno, qu. sta risposta. Chi abbia esperienza anche !Imitata del movimento operalo. diretta o mediata dagll studi, sa bene che I processi di democrazia diretta nello stesso movimento operalo, e particolarmente la forma del consigli. hanno avuto quasi sempre una esistenza effimera confinata In un breve arco cl dure lotte sociali. Ebbene, oggi si cerca di dare, da parte dl forze decisive del Stndacato, un carattere non effimero. di consolldare e proiettare In una prospettiva di tempo \lnche notevole. 11 processo concretamente In etto delle assemblee. del delegati, del Consigli, nelle dimensioni di parte del movimento stndacale che ne hanno consentito !'affermazione. E questo è un punto di lotta contro una risposta del sistema sempre plU forte. Il cui esito è di Importanza politica decisiva. Il probh-ma auemblee-delegatl-Conslgtl è a sua volta collegato con Il problema del contenuti della politica rivendicativa. la linea di politica rivendicativa, avviata con l'autunno. e nelle - 37
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==