indotti dallo sviluppo né per superare l'inadeguatezza delle strutture scolastiche rispetto alle prospettive reali a medio e a breve termine della pianificazione capftallstlca. U movimen10 studentesco meridionale non ha raggiunto la maturità né la estensione delle zone di pili alto sviluppo. E non ha espresso alcuna omogeneità tra le sue componenti politiche Ma il suo limite fondamentale è stato quello di non riuscire ad esprlmere una linea politica capace di radicare le lotte nel terreno delle specifiche contraddizioni del mezzogiorno. Dalle lotte al plano Gui alle lotte anti-imperialisliche e alla esplosione del 1968 il movimento degli studenti meridionali ha espresso ambiguamente due atteggiamenti. L"uno attraverso la • subordinazione • al temi della facoltà umanistiche di punta. pili omogenee socialmente di quelle me• ridionali, esprimeva a livello di massa una esigenza di maggiore qualificazione. alimentata dalla convinzione che maggiore qualificazfone fosse uguale a maggiore prestigio e soprattutto dalla presenza dei gruppi cosiddetti • marxlsti-leninlstl • I quall nel definire gli studenti una forza sociale • piccolo-borghese • e nel ritenere che la scuola presentasse contraddizioni di ordine unicamente sovrastrutturale (e che si trattasse perciò di far prevalere la cultura proletaria su quella borghese). hanno costituito lo stimolo e l'espressione pili raffinata di quelle esigenze. Non a caso la llberalizzazlone dei piani di studio è stato uno strumento efficace di controllo dei comportamenti politlci di quegli strali studenteschi e di quelle •avanguardie•'"- L'altro atteggiamento pur nella frammentarietà delle sue espressioni e nelle difficoltà dl sviluppo, indicava esigenze di controllo da parte degli studenti sulla formazione e sulle condizioni materiali e la indlcazlone di scarlcare sullo Stato I costi della formazione e della disoccupazione Implicita 11• La coesistenza di questi atteggiamenti ha Implicato una ambiguità sostanziale nella ricerca del rapporto con le fou:e sociali nel mendione. in primo luogo la classe operaia dei poli, I braccianti e i contadini poveri delle campagne. Da un !ato infatti questo rapporto veniva visto in termini di solidanetà popolare, di appoggio in occasione degli scioperi • per lo sviluppo e la occupazione •, dall'altro in termini di identftà di collocazione -0ggettlva nel processi economici e degli strumenti di 1otta e quindi veniva costruito a partire dalla fabbrica e dai processi che essa determinava. Espressione di questa ambiguità è la dinamica delle lotte: ad una fase di intensa partecipazione, succede una fase di caduta di interesse. In cui pare si disperdano tutti I legami organizzativi: tutte le commissioni del movimento sl dlssolvono. le avanguardie che la agitazk ne ha espresso o si disperdono o rimangono prigioniere degll steccati • Ideologici • isolate dagli studenti e dal resto della città: I fascisti affaccia16 - no il loro muso dai tombini. I professori • awertiti • giocano nei consigli di facoltà le carte della lotta nella partita col • notabilato •. La analisi gramsciana delle classl del mez.zogiorno non è certo adeguata. anche se lo fosse stata nel passato. al profondi processi awenutl nella struttura economica meridionale. Ma dalla analisi delle classi dobbiamo partire per superare il • limite • delle organizzazioni del movimento operalo, le quali, predicando l'untà di tutto Il Sud contro I monopoli, per una estensione della rivoluzione democratico-borghese, hanno fatto delle contraddlzioni esistenti un elemento di debolezza e non di forza. di divisione e non di unità tra le classl sfruttate. E a questa ricerca. pratica e teorica, abbiamo voluto contribuire. delineando il rapporto che si è realizzato tra scuola e sotto-sviluppo, per criticare la concezione che vede lo studente come intellettuale estraneo sostanzialmente al mecca• nlsmi della accumulazione. Tuttavia con notevole danno vengono oggi riproposte tesi analoghe quando si parla dl • llcealizzazlone • della università. di • dequalificazione • dei titoli di studio, Intendendo con ciò sia la scomparsa della ricerca universitaria e quindi l'abbas• samento del livello culturale degll studi. che lo scarso potere contrattuale dei titoli di studio e la non rispondenza tra qua• litiche e mansioni per i pili elevatl llvelll della forza lavoro intellettuale, Premesso che non vi è nulla di scandaloso nel fatto che una mansione prima svolta da un • diplomato • venga oggi svolta da un a laureato • ché altrimenti si darebbe un minimo dl oggettività a mansioni che sono determinate Invece dalla specifica, cioè capitalistica. organfzzazione del lavoro (lo scandalo sta Invece nel modo In cui questa sostituzione è awenuta e a quale prezzo: con la incentivazione, nella scuola. della competizione Individuale. della selezione meritocratica. addossando sulle famlglle tutto Il coslo del maggiore periodo di scolarizzazione ed infine !asciando Inalterato Il salarlo); premesso che parlare di • llceallzzazione • o di stato di abbandono della università nel termini in cul correntemente se ne parla. presuppone un sistema economico che Inspiegabilmente e sistematicamente distrugge rlcchezze ed istituzioni che gll sono utlll. cl 16G. Sacco. La ricerca 1clentlflea nel mezzogiorno. Etas Kompus. 17Nel caso di Catania la accettazione della piattaforma di PaI,uo Campana nel 1968 che Influenzo anche successlvafnente la azio, ne nelle facoltà umanistiche avvenne attraverso Il completo rovesciamento del suo 1lgnlflcato polltlco: la distruzione delle forme della oppressione culturale si trasformò In una critica detla struttura arre• Irata e della cultura • provinciale • di a!cunl professori, cib che rlbadl e non sconfisse la forte ldeologl1 diffusa a livello di massa della scuola come strumento dl mobUltill sociale.
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