diventa conveniente un Investimento famlllare a lunga scadenza spostando nel tempo lo sbocco occupazionale (anche dopo la università) orientato sempre pili verso impieghi stabili quali l'Insegnamento o la burocrazia statale. Riemerge quindi dalla scolarizzazione degli ultlml anni una forza lavoro giovanlle meridionale direua sopratutto al settore terziario, espressione della mancata diffusione degli effetti della industrializzazione. Contemporaneamente a questo processo, tende a caratte• rizzarsi maggiormente la stessa composizione sociale delle varie facoltà universitarie", sempre pili legge e medicina diventano le facoltà in cui si addensano I figli delle classi aglate e più forte è la espulsione degli studenti delle classi popolari, che si dirigono prevalentemente verso altre facoltà (scienze, lettere, economia) la cui composizione sociale diviene sempre meno omogenea che nelle università del nord (o megllo delle zone di sviluppo economico) diventando la sede • prevalente • dello scontro di classe nella università La formazione infine delle • città meridionali • con il loro aspetto • terziarlo • diede impulso agli Istituti per geometri e per ragionieri: Il caos e la speculazione edilizia, la compromissione del potere politico con I costruttori e l'incredibile gettito di diplomati sono le facce della moderna citlà meridionale: al llmlte 'li è la situazione di Catania, che registra non solo uno dei maggiori tassi di sviluppo edilizio italiano ma anche Il maggior numero di geometri iscritti all"albo. la scuola dell'obbligo Nonostante lo sviluppo economico prometta maggiore 11bertà e posslbllltà di ascesa sociale, la selezione nella scuola dell'obbligo è rimasta molto piU drastica che nel Nord anche se sono scomparsi fenomeni massicci dì analfabetismo e si è verificato uno sviluppo complessivo della scolarizzazione. Ouesta differenza risiede nel diverso rapporto della scuola dell'obbllgo con il mercato del lavoro: mentre nelle zone di sviluppo la forza lavoro giovanile entra nel mercato del lavoro con il livello medio di quallflcazione richiesto dalla organizzazione produttiva Industriale e commerciale. nelle zone di sottosviluppo la evasione scolare, le rlpetenze e le bocciature cacciano dalla scuola un notevole strato giovanile che allmenta prima il lavoro minorile. pol le forme di sotto-occupazione diffuse nel grossi comuni meridionali e la emigrazione Interna e, sopratutto, estera. In tal modo la scuola meridionale sanziona quella tendenza che si va affermando in Europa, per cui Il nucleo centrale del lavoro operalo direttamente addetto alla produzione o alle mansioni plU • dure • viene occupato da gruppi etnici, definiti per la loro provenienza da zone di sottosviluppo e per la con14 - dizione di emarginazione esaltata e perpetuata nel ghetti delle città industriati (spagnoll. wrchl oltre che meridionali nella RFT, algerinL oltre che meridionali In Francia). Ma 11 fenomeno caratteristico della scuola merldlonale emerge da1 confronto della scolarizzazione globale del Nord con quella del Sud: mentre Il rapporto è sfavorevole al Sud se riferito alla scuola dell'obbligo. esso si rovescia quando si sale al piU attl livelli scolastici"- Questa accentuata • tendenza • meridionale a continuare gll studi è una conseguenza della difflcoltà del diplomati di trovare un lavoro ed è un fenomeno di segno contrarlo a quello che si verifica nella scuola dell'obbligo con la forte selezlone e I numerosi abbandoni; ma ambedue concorrono a definire un unico ruolo predominante della scuola meridionale: regolatrice di tensioni del mercato del lavoro e fornitrice di forza lavoro ai vari llvelll di qualificazione richiesti non solo dalla struttura locale ma da quella nazionale ed europea. In sostanza la scuota in un contesto di sottosviluppo ha un duplice rapporto con il mercato del lavoro: a livello locale, fornendo uno scarso strato di forza lavoro quallflcata per le attività industriati e terziarie locali ed un cospicuo alimento a tutte le forme di sottoccupazione, e a livello nazionale for. nendo, attraverso 1a emigrazione, un continuo gettito di forza lavoro J cui costi dl formazione ricadono sulle famlglle ma I cui benefici vengono utlllzzatl delle Industrie settentrionali (realizzando cosi, per altra via, un ulteriore drenaggio di capitai! dal Sud al Nord). In tal modo la scuola tende ad assumere una funzione analoga a quella della legge stralcio di riforma agraria del 'SO: strumento elastico di contenimento di forza lavoro (questa volta variamente quallflcata) che di volta in volta soddisfa le esigenze della espansione o del ristagno produttivo. Ed è In relazione al rapporto con Il mercato del lavoro nazionale che la stessa riforma universitaria assume rilevanza nel Sud, nella misura In cui essa tenta di adeguare I contenuti didattici delle università merldlonall a quelli delle altre, di spezzare Il blocco tradizionale di gestione per sostituirlo con un personate plU conforme alle attuali esigenze di sviluppo (basti pensare al 4 lamenti • degli inteltettuall del gruppo di Nord e Sud, a Buzzatl Traverso e a Calanlello ed altri riformatori. Isolati nel consigli di facoltà dagli esponenti accademlel del blocco di potere locale del costruttori edili e del commer• u Martlnottl, Gli atudentl unlve,-Jtarl, Marslllo editore. Il 11 94" del giovani tra 11 e 13 anni 6 a scuola nel nord, 1'86 per cento nel sud: per la classe di eli 14-18anni le percentuall sono per ambeduele circoscrizioni attomo al 45~: mentre per 1a cinse di eli 19·23 anni 1'11'- prosegue gll studi nel nord ed Il 16 per cento nel sud.
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