b) l'Inizio della fase di lndustrializzazlone del Sud ha determinato la dupllce necessità di qualificare la forza lavoro da immettere nel processo produttivo ma anche di regolare l'Immissione sul mercato. Questi fatti non hanno del tutto distrutto la • tradizionale • funzione della scuola merldionale ma le hanno Impresso 11 segno dello sviluppo capitalistico. riadattandola alle attuali esigenze. Per questo non ci sembra significativo esaminare I licel. 1 magistrali o le facoltà umanistiche. la cultura e la classe accademica. come già è staio fatto•. per rintracciare II nuovo che emerge prepotentemente, bensi le facoltà scientifiche. I tecnici e I professlonall. nella convinzione che le stesse dlmenslonl del lavoro nel settore terziario sr siano modificate a causa dell'Industrializzazione (con 1a richiesta di un tipo di Intermediazione tecnico-burocratica specializzata) e che lo stesso asse umanistico viene spezzato dall'ondata di scolarizzazlo• ne che prese avvio al finire degli anni ·so. A cavallo delle due fasi dell'fndustrlalizzazlone meridionale (1956-58) si registravano alcuni fatti significativi 11 (Incremento delle iscrizioni alle scuole di avviamento. una tendenza a completare gli studi superiori alla scolarità media nazionale. una • preferenza • per gll istituti tecnici rlspetto a quelli per geometri o ragionieri. un completo disinteresse per gli Istituti agrari) a dimostrazione del fatto che le trasformazioni che si avviavano In quegli anni Influenzavano già profondamente I comportamenti delle classi popolari piU che quelli delle classi borghesi. che. per tradizione e posstbllltà, hanno fornito g11 ulunnl delle scuole non professionali. L'allargamento della base sociale tuttavia non attenuava 11 meccanismo della selezione. anzi lo perfezionava: non solo In• fatti le attrezzature (e soprattutto.quelle delle scuole tecniche) erano insufficienti a raccogliere la maggiore scolariuazione recente ma la loro distribuzione territoriale era Inadeguata rispetto alla distribuzione territoriale degli alunni {che seguiva quella della occupazione) determinando tra tipi di scuole e tra provincie forti squlllbrl che finlvano per prlvlleglare classlci e magistrali. sia per motivi economici che di classe. La università di Catania Per analizzare Il ruolo che la università di Catania ha svolto In questa fase basta fermare la attenzione sulla locallzzazlone di una fascia industrializzata tra Siracusa. Augusta e Ragusa. caratterizzata da Industrie ad alto Investimento di capitale per addetto e da tecnologie avanzate (lnd1,.1strlepetrolchimiche, chimiche ed estratti) che con tutti I suol problemi e le sue esigenze Investe Catanla, centro commerciale, che assume la 12 - funzione di coordinare e collegare I vari Interessi che si manlfeslano nell'area che le gravita attorno. Ne conseguono una serie di fenomeni. Il plU importante del quali si riferisce alla necessità di quallflcare forza lavoro in zone a prevalente struttura agraria (si assiste cosi al fiorire di Iniziative confuse, di scuole professionali finanziate dalla regione e dagli enti locall sotto Il controllo diretto delle Imprese. che raggiungono due scopi: quello di socializzare I costi della formazione della forza lavoro e di determinarne I llvelll di quallflcazlone) e a11autilizzazione della università da- parte delle Imprese. che. nel limiti degli Interessi locall. la trasformano. anche migliorandola. adeguando e modernizzando le strutture di alcune facoltà. quelle scientifiche anzitutto. soclallzzando ulteriormente Il costo della forza lavoro. subordinando la attività scientifica e didattica, utilizzando Il personale In un lavoro di controllo della produzione (vedi ad ese..,plo l'uso della spettrometro di massa dell'Istituto dl fisica e la costituzione della sezione distaccata di Ragusa del laboratorlo di chimica Industriale). Questo ,apporto università-Industria è chiaramente di SU· bordinazione dell'università alle esigenze tecnologiche locall per la formazione di un tipo di tecnico speciallzzato In un particolare settore della tecnologia, legato agli Interessi lm• mediati della azienda con il mito di stipendi favolosi, capace dr mediare gli ordini della direzione aziendale con la massa ope,aia. Le conseguenze a livello studentesco furono molteplici: a) aumento impetuoso a cominciare dal ·59 del numero degll Iscritti In fisica chimica e geologia: b) Insufficienze delle strut• ture a qualificare e formare un numero cosi elevato di Stu• denti: e) inversione a Catania del rapporto nazionale tra stu• denti di chimica e di chimica Industriale con la prevalenza dl quelli Iscritti In chimica Industriale: d) stretta speclalluazlone della formazione per aumentare Il potenziale produttivo Immediato dei nuovi tecnici; e) disoccupazione per la maggiore parte dei laureati. una volta occupati I posti disponibili. In numero fortemente Inferiore agli studenti frequentanti i corsi. In ogni caso. dopo la congiuntura si spezza ogni rapporto tra l'università e le Industrie del polo e ciò per vari motivi: - dopo la prima fase dl Insediamento industriale e di avvio della produzione cade vertlcalmente la domanda agglun• ' G. Vacca. lpotiasl sugtl lnt.llett1.1all merlcUonall, su • Il Contem• poranoo •, suppl. di RNKlta n. 38, 1967. IOF. Indovina, la sc"°'8 In Skllla: svll..,o ~astlco • svll..,o kiOnOffllco. tn ,,,,....,., dell'.conomla sklll11n11, a cura dell'lstltuto G. G. Feltrlnelll, 1964.
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