meridione e rivoluzione Strutture formative e sviluppo economico nel meridione Queste note sulla scuola meridionale rappresentano una riflessione sull'attlvilà che un gruppo di compagni del Pslup di Catania ha svolto da diversi anni nell'università: esse servono sia ad lntrodurTe una ricerca plU puntuale e quanti• tatlva dello sviluppo scolastico meridionale. sia ad offrire al dibattito che in questi mesi si sviluppa sul meu:ogiomo un contributo teso alla comprentlone del motivi che hanno spinto molti giovani di Reggio e l'Aquila ad un Ingresso nella • politica• certamente diverso da quello che coinvolse la • gener• zion,e • del 1968. Scuola e sviluppo capitalistico · Dalla coslituente in poi si è esercitata una lunga ed In• dubbia egemonia • radicale • sugli atteggiamenti e sugli ob.. biettivi della opposizione di sinistra In merito al problemi della scuola. I partiti operai Infatti hanno centrato la battaglla per la riforma della scuola, per tutti gli anni 'SO, attorno ad alcuni obbiettivi (scuola lalca. pubblica, aperta a tutti) che miravano ad eliminare gll aspeiu plU oscurantisti ed anacronistici del capitalismo Italiano. Non solo quegli obbiettivi non furono raggiunti (la ricostruzione capitallstlca post-bellica fondata sullo sfruttamento di larghe masse di forza lavoro non quallflcata ha mantenuto sostanzialmente Immutate le strutture scolastiche esistenti e rafforzato Il monopolio clericale sulla Istruzione primaria e sulla formazione del docenti) ma l'arretratezza delle analisl sulla scuola portò all'Isolamento della lotta In questo settore. In tal modo alla presentazione del plano Fanfani (che per 8la prima volta prevedeva un plano decennale di spesa per la istruzione In ltallaJ Il movimento operalo non colse la radicale svolta che esso rappresentava nell'atteggiamento caplta11stlco sulla scuola. l'ingresso dell'Italia nell'area di mercato europea, con Il conseguente allargamento della base produttiva e con la crescita del capitale costante rispetto a quello variabile. avevano Indotto una serle di tensioni sul mercato del lavoro (emigrazione Interna In forme massicce. richiesta c!i forza di lavoro qua11flcata) che si riflettevano sulle strutture scolastiche: per raggiungere un plti diffuso livello medio dl quallfl• cazione della forza lavoro fu necessario aumentare I fondi destinati all'is1ruzlone, soprattutto quelli diretti alla scuola dell'obbligo (allora costituita dalla scuola elementare), mentre la stessa ripresa economica determinava nella classe operala una spinta crescente alla scolarlzzazlone, fino ad allora fortemenle compressa, che Investiva strutture scolastiche adeguate ad una funzione di ricambio delle élites dirigenti e di leglttimazlone delle classi dominanti. SI awlava cosi un processo di • scolarizzazione di massa • (1957-58) che avrebbe finito per cambiare Il volto della scuola e, di conseguenza, per mutare Il peso e la collocazione soclale degll studenti nella popolazlone e nel processo produttivo. Il momenlo della formazione della forza lavoro assumeva a partire dagli anni '60 un ruolo preminente nel meccanismo della riproduzione del capitare, di conseguenza I suol costi divenivano dlrettamen1e produttivi a lunga scadenza. Le forze politiche dominanti lendevano a disconoscere questo fatto per scaricarli sulle famlglle operale e per destinare alrlstruzlone l • residui • del bllancio dello stato. In quegll anni impegnato a sostenere l'accumulazlone attraverso la creazione di Industrie di base, di servizi ed Il rifornimento delle fonti di energia.
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